על חיי משה FILONE VITA DI MOSÈ פילון האלכסנדרוני על חיי משה LIFE OF MOSES. Guaraldi. Guaraldi. Guaraldi PHILO OF ALEXANDRIA VITA DI MOSÈ /

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1 LIFE OF MOSES פילון האלכסנדרוני על חיי משה Excerpts Translation by Suzanne Daniel-Nataf, Hadassa Wolman New digital printing solutions at the service of Culture PRINTING ON DEMAND TA 1 VI 20 E re - D ob t t LO 8 o I PH 16-1 N, O me o S RE ini-r U CT Rim LE FILONE VITA DI MOSÈ Traduzione di Manuela Baretta Prefazione di Francesca Calabi testo greco a fronte Guaraldi Guaraldi PHILO OF ALEXANDRIA Guaraldi Centro Cardinal Bea per gli Studi Giudaici Guaraldi Shemà Scuola di studi e cultura ebraica M argulies L evinas, F irenze PHILO OF ALEXANDRIA VITA DI MOSÈ / על חיי משה S SI O M 7

2 VITA DI MOSÈ על חיי משה

3 Promoted by Sponsored by Trust: Lectures On Philo Via Chiesa, Coriano (RN) C.F IBAN: IT67E Shemà Scuola di studi e cultura ebraica Margulies Levinas, Firenze in collaboration with G.I.R.O.T.A. - Gruppo Italiano di Ricerca su Origene e la Tradizione Alessandrina GuaraldiLAB Centro Cardinal Bea per gli Studi Giudaici PRINTING ON DEMAND New digital printing solutions at the service of Culture Under the patronage of PONTIFICIUM CONSILIUM DE CULTURA Il Convegno è riconosciuto dal MIUR come aggiornamento per i docenti di ogni ordine e grado. Edizione fuori commercio Materiale di studio per il Convegno Lectures on Philo (Rimini-Rome, october 2017) Il testo in lingua ebraica pubblicato in appendice è dovuto alla cortesia di The Bialik Institute - Jerusalem with The Israel Academy of Sciences and Humanities, titolari del relativo copyright 2017 by Guaraldi s.r.l. Sede legale: via Novella 15, Rimini Redazione: via Covignano 302, Rimini - tel shop.guaraldilab.com info@guaraldi.it - info@guaraldilab.com Impaginazione e grafica: Alice Metulini Isbn carta Isbn pdf Finito di stampare nel mese di settembre 2017 presso Centro Stampa Digitalprint Rimini per conto di Guaraldi Editore

4 FILONE VITA DI MOSÈ Traduzione di Manuela Baretta Prefazione di Francesca Calabi testo greco a fronte Guaraldi

5 Filone di Alessandria (30 a. C d. C.) è stato il più autorevole rappresentante della comunità ebraica di Alessandria, tra i pensatori più significativi all inizio della nuova era, che ha saputo operare una geniale sintesi tra cultura ebraica e cultura greca, diventando un punto di riferimento imprescindibile anche per il pensiero cristiano delle origini, estendendo il suo influsso anche su alcuni pensatori islamici. Canone esegetico fondamentale del suo pensiero è l allegoria quale criterio di ricerca del senso spirituale di personaggi, eventi, nomi dell Antico Testamento. Questo convegno intende concentrarsi soprattutto sulla figura di Mosè negli scritti di Filone con il preciso intento di favorire la conoscenza dei contatti e degli scambi culturali maturati nell antichità mediterranea, allo scopo soprattutto di esplorare le potenzialità che questo vero e proprio modello potrebbe avere sul dialogo interculturale e interreligioso ai tempi nostri. Philo of Alexandria (30 BC - 45 AD) was the most important representative of the Jewish community in Alexandria, among the most significant thinkers at the beginning of the new era. He has been able to produce a brilliant synthesis between the Jewish and the Greek culture, point of reference also for the Christian thought of the origins, extending its influence to some Islamic thinkers too. The fundamental exegetic canon of his thought is allegory as a criterion for the search of characters, events and names of the Old Testament spiritual meaning. This conference means to focus on the figure of Moses in the writings of Philo with the specific intent of fostering the knowledge of contacts and cultural exchanges arosen in the Mediterranean Antiquity, with the purpose of exploring the potential that this model might have on intercultural and interreligious dialogue in our times.

6 Indice Prefazione di Francesca Calabi...7 Introduzione di Manuela Baretta...17 da De Vita Mosis La nascita di Mosè...23 Il giovane Mosè: crescita ed educazione...29 Mosè e l Egiziano...37 Mosè, i pastori e le ragazze...45 Da pastore a inviato divino...49 Le piaghe d Egitto...59 L attraversamento del Mar Rosso...81 La manna...95 L esplorazione di Canaan Balaam Il vitello d oro La rivolta di Chore La morte di Mosè Life of Moses - Excerpts Foreword by Maren Niehoff (5) Hebrew translation by Suzanne Daniel-Nataf, Hadassa Wolman (6)

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8 Prefazione di Francesca Calabi 1. Incontri e scontri tra tradizioni La Legge istituita da Mosè non vuole distruggere i costumi degli altri popoli, ma anzi, ne ammette le opinioni, anche se non le condivide. Onora coloro che credono negli dèi quando si tratta di persone nate in tali credenze e proibisce di insultarle. Il rifiuto della fede altrui è causa e fonte di guerre, mentre la Legge persegue la pace. Così un passo di Quaestiones in Exodum (QE II, 5), conservato solamente in armeno. È un passo forse unico nella produzione di Filone che, pur formatosi in molte culture, in un momento di confronto e scambio tra popolazioni diverse, pone dei limiti abbastanza rigidi all accettazione di usanze non conformi alla Torah. Un conto, però, è assumere costumi altrui, altro rispettarli mantenendo la propria identità. 2. Filone all incrocio tra culture Filone vive a cavallo tra primo secolo avanti e primo secolo dopo Cristo ad Alessandria d Egitto, durante il dominio di Roma. Ebreo, formatosi all interno della tradizione giudaica, esegeta della Bibbia di cui è grande conoscitore, scrive in greco, sua lingua materna e idioma dei suoi riferimenti culturali e letterari. Rappresenta uno dei personaggi più significativi del giudaismo ellenistico, una temperie culturale variegata e ricca, in cui si collocano personaggi di formazione -7-

9 articolata, in cui sono cifra caratterizzante il confronto ed anche lo scontro. Alessandria, città fondata solamente da pochi secoli, è divenuta un centro fiorente e ricco, crocevia di popolazioni e culture, sede di attività e commerci, luogo di incontri e scambi in un clima estremamente vivace, non sempre necessariamente eirenico. Spesso scoppiano conflitti tra gruppi greci, popolazione egiziana e comunità ebraica. L autorità tolemaica, a sua volta, deve tenere ben presente il rapporto con il potere di Roma. Membro autorevole della comunità giudaica, nel 39/40 Filone va a Roma, in delegazione, per contrastare forme di aggressione di egiziani e di alessandrini, forme sostenute da misure anti-ebraiche dell autorità. La delegazione di cui Filone fa parte attende lungamente prima di riuscire a conferire con Caligola. Quando finalmente perviene ad essere ricevuta, non può esporre le sue ragioni, ma viene schernita e accolta da insulti. Un clima, dunque, non dei più favorevoli. Ciononostante, il soggiorno nella capitale, è occasione per Filone per leggere la realtà che lo circonda e fornirne la rappresentazione forse più positiva che ci sia stata tramandata della Roma del periodo. Vengono citati la grandezza e la bellezza della città, le sue strade, i suoi teatri, i suoi fori, le istituzioni attente al bene comune, la popolazione ricca e variegata. Roma è garante dell ordine e della pace, luogo aperto in cui tutti i popoli si incontrano e possono seguire i propri riti e le proprie consuetudini. Sopratutto, la descrizione di alcuni personaggi è estremamente positiva: Augusto in primis e poi Tiberio. Sotto tali regnanti l impero ha diffuso il benessere e portato felicità al mondo. Nella sua grandezza Augusto era in grado di vincere gli elementi, di spezzare le catene della costrizione. 1 Rifiutò titoli divini, accettò culti 1. Cfr. Legat

10 stranieri, consuetudini estranee alla tradizione romana. Espresse considerazione per il tempio di Gerusalemme e per le norme che vietano le immagini. 2 Anche Tiberio è considerato in luce positiva e le misure antigiudaiche prese ai suoi tempi sono dovute a iniziativa di singoli funzionari o governatori quali Pilato, 3 non all imperatore che ha anzi assicurato la possibilità di mantenere le usanze e i costumi ebraici. 4 Non è l imperatore a suscitare conflitti: sono pochi magistrati malevoli. Roma è una grande potenza temibile per la sua forza e la sua grandezza: non per questo, però, è necessariamente ostile. Si tratta di trovare le forme per una convivenza che si può indubbiamente perseguire. Anche nei primi tempi del governo di Caligola si viveva in una condizione positiva. L ammirazione espressa da Filone per la cultura dei Gentili non implica un abbandono o anche solamente un indebolimento della coscienza della propria identità ebraica, un affievolimento del lavoro di esegeta del testo che contiene la verità, scritto da Mosè su indicazione divina, specchio perfetto della natura, immagine dell ordinamento dell universo (Mos. II, 51). Si tratta di una legislazione di altissimo livello, tanto che tutti gli altri popoli ne riconoscono l elevatezza e la onorano, giungendo fino a seguirne norme quali l osservanza del sabato e del kippur (cfr. Mos. II, 17; 20-24). I Greci hanno imparato dagli ebrei, ne hanno rubato l antica saggezza, trasferendola all interno della propria lettura del mondo. Questo nonostante alcuni scrittori abbiano taciuto tale debito per invidia o per differenze di posizione (cfr. Mos. I, 2). Tale silenzio non corrisponde, però, necessariamente a una reale lontananza e Filone ne è 2. Cfr. Legat Cfr. Legat Cfr. Legat Vedi anche Legat

11 consapevole. Di qui i continui riferimenti a filosofi o saggi greci, la citazione di testi della tragedia o della poesia degli elleni. Il lavoro filoniano si costruisce, così, in un esplicito richiamo alle tradizioni in cui egli si è formato: l ebraica, la greca, la romana. Queste non vengono annullate nella propria specificità, conservano i propri caratteri e, ad un tempo, confluiscono in una lettura capace di cogliere le distinzioni e le particolarità, di confrontarle, vederne gli aspetti più elevati, superare conflitti e diffidenze. 3. Il Mosè di Filone Autore di più di quaranta opere, Filone scrive testi esegetici, opere filosofiche, libri storici, Quaestiones et solutiones. Il richiamo al testo biblico è ovvio e costante, continua la citazione di personaggi di cui parla la Torah, primo fra tutti Mosè. Molti sono i riferimenti a quest ultimo all interno della vasta produzione filoniana. Il De vita Mosis, in particolare, si propone di trattarne in maniera specifica, di tratteggiarne il carattere, la missione, l operato. Il testo, in due libri, affronta prima la nascita e l educazione di Mosè, poi l uscita dall Egitto, il percorso nel deserto, il roveto ardente, la manna, la rivelazione al Sinai, il cammino verso Canaan, gli scontri con Cananei e Amorrei. I vari episodi vengono interpretati alla luce di una lettura che esplicita le funzioni di Mosè, il suo ruolo di legislatore, sacerdote, profeta, re. La descrizione si rifà agli episodi narrati in Esodo e Numeri: alcuni tratti, pur nella scrupolosa fedeltà a quanto riportato nel testo biblico, lasciano intravvedere delle prospettive particolari, finalizzate ad un discorso interno al giudaismo ellenistico, ad un confronto con la realtà in cui Filone si muove. La presentazione di Mosè è complessa, il desiderio è di fornire un quadro grandioso che mostri, non tanto e non solamente la grandezza del legislatore, quanto -10-

12 quella della legge che egli ha trasmesso. Fondamentale la relazione privilegiata con Dio, il rapporto di conoscenza/ ascolto/visione che Mosè intrattiene con il Signore anche se -naturalmente- all interno delle possibilità umane. Rispetto al tema della relazione tra identità e culture, viene evidenziata l accoglienza della madre adottiva egiziana -ben consapevole che il bambino è ebreo- che lo alleva sotto il vigile controllo della sorella Miriam, riferimento all identità ebraica. È poi richiamata la paideia greca impartita a Mosè da maestri fatti venire da regioni vicine e lontane, egiziane e greche (Mos. I, 21). Egli riceve insegnamenti relativi a saperi dei greci, degli assiri, dei caldei, degli egiziani (Mos. I, 23-24). Il riferimento alla cultura dei genitori naturali consente a Filone di introdurre un giudizio sulla condizione degli stranieri (οἱ ξένοι): questi debbono essere considerati amici, persone simili ai cittadini, in cerca di parità di diritti con questi ultimi (Mos. I, 35). Di fronte alla durezza del trattamento imposto agli ebrei da Faraone, Mosè, quando ancora abita nella reggia egiziana in veste di nipote del re, cerca di alleviare le pene degli oppressi e di soccorrerli. Significativo, in quest ottica, lo scontro con l egiziano. Risuonano passi biblici di apertura verso i bisognosi e gli stranieri: forti sono le esortazioni all attenzione verso supplici e migranti, stranieri abbandonati a se stessi, affranti, stroncati dal lavoro e dagli stenti, sepolti fuori dai confini del paese. I passi che permettono di cogliere maggiormente i riferimenti alla cultura circostante sono quelli che parlano della legge e pongono in luce la specificità del codice della Torah rispetto ad altre legislazioni, la caratterizzazione di Mosè quale legge vivente, dotata di ragione (Mos. I, 162), categoria questa che rinvia alle teorizzazioni dei Trattati pseudopitagorici sulla regalità, il rapporto con Aronne, letto con linguaggio stoico (vedi Mos. I, 84; II, 127), l attribuzione a Mosè di virtù tipicamente greche quali la kalokagathia, l amore per l areté, -11-

13 il dominio di sé, la saggezza. La scrittura filoniana segue, cioè, il racconto di Esodo spiegato analiticamente con un linguaggio aderente al testo di riferimento. Richiama, però, anche temi e termini della filosofia greca: il riferimento alla provvidenza, alle azioni degli elementi, allo spettacolo dei mali altrui (Mos. I, 146). Significativo il racconto dell episodio di Balaam (Mos. I, 263 sgg): se da un lato mette in luce la consapevolezza che non necessariamente la vittoria è legata alla forza delle armi, evidenzia anche il tema delle benedizioni e delle maledizioni, della profezia, delle visioni, dell osservanza della legge. Le trasgressioni di parte del popolo, punite da Finea con la morte, sono occasione per un esortazione a non lasciare impunite le colpe, ma anche un forte richiamo al valore della vita, alla parentela originaria e comune tra gli uomini, la συγγένεια che unisce tutti in unico vincolo (cfr. Mos. I, 314). Il racconto biblico è seguito in toto, ma i termini che evidenziano il valore della vita assumono una sfumatura che echeggia il cosmopolitismo stoico. Forte è, comunque, il richiamo al rispetto della propria tradizione, a non abbandonare i propri costumi per adottare quelli altrui, a non assumere abitudini estranee. In questo ambito, straniero vuol dire idolatra, trasgressore, colpevole. Non vi è alcuno spazio per l accettazione: sono altri i passi in cui il confronto è possibile e auspicato, quelli che alludono a situazioni che non inficino la propria identità e le proprie convinzioni profonde; è l accettazione di un alterità che non confligga con la propria legge. Nel caso di un uomo, figlio di padre egiziano e madre giudea che ha abbracciato le credenze del padre e maledetto Dio, Mosè, per indicazione divina stabilisce la lapidazione per il colpevole. In seguito all avvenimento, istituisce una legge secondo cui chi nomini il nome di Dio venga condannato a morte. Per Filone il caso specifico diviene occasione di una norma non tanto sulla bestemmia quale negazione della divinità giudaica e accettazione di altre credenze, quanto -12-

14 sull uso del nome di Dio (Mos. II, 204). A quanto sembra, però, con il termine «Dio» non intende egli l Unico, il creatore dell universo, ma ha in mente gli dèi della città [...] fabbricati dall arte di pittori e scultori. [...] Bisogna evitare di insultarli, perché nessuno dei discepoli di Mosè si abitui a dar poco peso al nome «dio» in generale (Mos. II, 205, trad. P. Graffigna). Il passo di riferimento è Es. 22, 27, tradotto dalla Settanta θεοὺς οὐ κακολογήσεις al plurale: tale scelta introduce un invito alla tolleranza nei confronti degli dèi dei Goim. Filone legge il verso accanto a Es. 22, 20 relativo al comportamento verso lo straniero immigrato, προσήλυτος. 5 Il termine proselytos -ger nella Massorà- potrebbe far pensare non tanto a uno straniero venuto ad abitare tra i giudei, quanto a un proselita. La seconda parte della frase che fa riferimento agli ebrei stranieri in Egitto, però, fa ricredere su tale interpretazione. In questo contesto, Filone è interessato in primis all osservanza di determinate norme da parte giudaica: ciò non toglie che l episodio sia anche spunto di esortazione a non insultare le divinità degli altri popoli. Parallelamente, sono introdotti dei distinguo: non tutte le credenze e le consuetudini altrui sono dello stesso tipo. Vi è un paese che è, per Filone, la terra del corpo, luogo dell empietà, dell adorazione di animali, emblema di ogni turpitudine e di ogni stoltezza. Soli tra tutti i popoli, infatti, gli Egizi fecero della terra un baluardo contro il cielo e la ritennero degna di onori divini (Mos. II, 194). Nessun confronto è possibile con chi si rifiuti non solo di onorare, ma anche di rispettare Dio. Su un altro piano si pone, per Filone, il rapporto con altri popoli che mantengono una qualche forma di rispetto e di apertura nei confronti della Legge o che, pur credendo a 5. Cfr. Spec. I, 53; QE II,

15 false divinità, seguono una mescolanza di verità ed errore e, comunque, si attengono alla loro tradizione. Emblematico in questo senso il passo di QE II, 5, citato all inizio. Si tratta, comunque, di una situazione articolata, in cui non si può parlare di vero incontro, quanto piuttosto di confronto, di situazioni parallele che suscitano interrogativi reciproci. In conclusione, vi sono in Filone, delle aperture, delle tesi di confronto, un attenzione verso le culture a cui contatto egli vive: non, vi è però, una rinuncia alla convinzione della superiorità della propria tradizione. -14-

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18 Introduzione di Manuela Baretta Alessandria d Egitto, anni a cavallo tra il I sec. a.c. e il I sec. d.c. La città voluta da Alessandro Magno è teatro di eventi politici decisivi nel passaggio tra la Roma repubblicana e la Roma imperiale: qui la testa di Pompeo viene consegnata a Cesare, qui lo stesso Cesare, affiancato e amato dalla regina Cleopatra, combatte parte della sua guerra civile, qui Marco Antonio e Cleopatra si amano e, dopo la battaglia di Azio, muoiono. Nel 31 a.c. l Egitto entra nell impero romano come provincia imperiale e Alessandria diviene la seconda città più popolosa dell Impero. Resta una delle capitali culturali del mondo antico, con la sua Biblioteca e il suo Museo, ed è sede di studi scientifici, filologici e letterari, seguendo una vocazione che le appartiene fin dalla sua fondazione. Resta, anche, una città cosmopolita, in cui convivono, non sempre pacificamente, culture ed etnie diversissime: Greci, Egiziani e Giudei sono i gruppi principali. In un contesto tanto variegato, ma dominato essenzialmente dai Greci, basta poco per far nascere calunnie, disordini e rivolte, come quella del 38 d.c., in occasione dell arrivo del re Agrippa in città, che vede scontrarsi Greci e Giudei e provoca anche l intervento dell imperatore Caligola. È in questo mondo che si muove e agisce da protagonista Filone, detto l Alessandrino. Filone è l Ebreo che pensa, parla e scrive in greco, è il dotto conoscitore e commentatore della Bibbia e insieme -17-

19 della tradizione greco-romana, è il cittadino di Alessandria d Egitto, è il delegato della causa del proprio popolo alla corte imperiale di Roma. Basterebbero queste definizioni, sicuramente incomplete, per suggerire la sua complessità culturale: Filone è un uomo perfettamente inserito nella tradizione e nella vita della comunità giudaica, ma altrettanto perfettamente partecipe ed esperto della cultura classica, della quale si appropria per quanto riguarda la lingua, l immaginario, i valori. Filone è un modello di comunicazione interculturale, di apertura e confronto con l altro sempre e comunque, senza mai abbandonare una identità propria e ben definita, di partecipazione e condivisione. Lo è anche nel De vita Mosis, quando si parla di Mosè, modello e guida per eccellenza del popolo ebraico, personaggio per definizione intransigente nei confronti del diverso, di chi non segue la Legge e in particolare di chi si macchia di idolatria o di mancanza di fiducia nel Dio ebraico, poco tollerante verso le altre popolazioni. Filone riesce in un operazione delicata con abilità indiscutibile: presenta Mosè senza tradirne gli insegnamenti e i valori, ma al tempo stesso lo rende comprensibile e anzi ammirevole per un pubblico molto lontano da quegli insegnamenti, e soprattutto da una simile intransigenza religiosa. Le strategie per raggiungere questo risultato sono molteplici: si va dall uso di termini strettamente legati alla religione, alla cultura e anche alla scienza classiche all esaltazione di tutto ciò che proviene dalla Grecia. Come quando Filone parla degli ospiti e dei supplici (1,34-35), ricorrendo alla terminologia specifica anche legale dei Greci, che attribuivano la massima importanza al rispetto delle norme dell ospitalità, tutelata fin dai tempi più antichi da Zeus in persona; o quando si dilunga a spiegare l andamento del Nilo (1, ), oggetto di studi e supposizioni per geografi e storici. O ancora quando si sofferma a lungo anche sull educazione -18-

20 ricevuta da Mosè, sottolineandone in maniera anacronistica, nel suo cosmopolitismo, il carattere prettamente greco, sia per quanto riguarda le materie sia per quanto riguarda gli insegnanti, onorati più degli altri (1,21-23). Lo stesso Mosè è un concentrato di virtù: quelle tipiche dell etica greca, teorizzate già da Platone e della massima rilevanza nella filosofia stoica, mentre il figlio del sommo sacerdote Finees è addirittura lodato per la sua kalokagathia (1,301). È poi vero che Mosè punisce senza pietà gli idolatri, ma Filone tiene molto a elogiare l incorruttibile pietà religiosa degli Ebrei, valore tanto apprezzato nell antichità, così come le loro innumerevoli virtù, tanto vicine a quelle del mondo grecoromano. E così, l immagine di Mosè che emerge è quella di una guida virtuosa e infallibile, che tutti, indipendentemente dalla loro religione, non possono far altro che ammirare. I brani che seguono sono stati selezionati dal De vita Mosis seguendo un criterio biografico: sono presenti i momenti principali e gli eventi più celebri della vita del protagonista, come la sua formazione dalla nascita all adolescenza e gli avvenimenti legati all Esodo degli Ebrei dall Egitto e alla formazione dell identità ebraica. Alcuni, di cui si parla in più momenti nell opera, con estensione e finalità diverse, sono presentati nelle diverse redazioni, avvicinate per favorirne il confronto. Viene presentato anche un episodio in cui il protagonista non è Mosè, ma un personaggio a lui del tutto opposto: Balaam, il falso profeta, ingannato dalla sete di potere e di ricchezza, in opposizione ai numerosi verdetti veritieri emessi da Mosè, guidato dalla Provvidenza e in Lei sempre fiducioso. I passi esclusi, per lo più presenti nel secondo libro, a parte alcuni episodi bellici o minori, sono invece riferiti ad alcuni aspetti della legislazione, come quelli relativi all abbigliamento dei sacerdoti, agli oggetti sacri del cerimoniale o al -19-

21 calendario ebraico, con il sabato e la Pasqua, che vengono riletti in chiave allegorica, ma che non hanno una stretta relazione con la vita di Mosè, pur restando un valido esempio del metodo interpretativo e dell approfondimento filosofico di Filone. Infine, non si è ritenuto di presentare in questa sede la digressione sulla traduzione della Bibbia in greco, versione affascinante e dai molti spunti di riflessione, ma tutto sommato non così pertinente alla figura di Mosè. -20-

22 da De Vita Mosis traduzione di Manuela Baretta testo greco a fronte

23 [5] Ἄρξομαι δ ἀφ οὗπερ ἀναγκαῖον ἄρξασθαι. Μωυσῆς γένος μέν ἐστι Χαλδαῖος, ἐγεννήθη δ ἐν Αἰγύπτῳ καὶ ἐτράφη, τῶν προγόνων αὐτοῦ διὰ πολυχρόνιον λιμόν, ὃς Βαβυλῶνα καὶ τοὺς πλησιοχώρους ἐπίεζε, κατὰ ζήτησιν τροφῆς εἰς Αἴγυπτον πανοικὶ μεταναστάντων, γῆν πεδιάδα καὶ βαθεῖαν καὶ πρὸς πάντα γονιμωτάτην, ὧν ἡ ἀνθρωπίνη φύσις δεῖται, καὶ μάλιστα τὸν τοῦ σίτου καρπόν. [6] ὁ γὰρ ταύτης ποταμὸς θέρους ἀκμάζοντος, ἡνίκα τοὺς ἄλλους φασὶ μειοῦσθαι χειμάρρους τε καὶ αὐθιγενεῖς, ἐπιβαίνων τε καὶ ἀναχεόμενος πλημμυρεῖ καὶ λιμνάζει τὰς ἀρούρας, αἳ ὑετοῦ μὴ δεόμεναι φορᾶς ἀφθονίαν παντοίων ἀγαθῶν ἀνὰ πᾶν ἔτος χορηγοῦσιν, εἰ μή που μεσολαβήσειεν ὀργὴ θεοῦ δι ἐπιπολάζουσαν ἀσέβειαν τῶν οἰκητόρων. [7] πατρὸς δὲ καὶ μητρὸς ἔλαχε τῶν καθ ἑαυτοὺς ἀρίστων, οὓς φυλέτας ὄντας ἡ ὁμοφροσύνη μᾶλλον ᾠκείωσεν ἢ τὸ γένος. ἑβδόμη γενεὰ <δ > οὗτός ἐστιν ἀπὸ τοῦ πρώτου, ὃς ἐπηλύτης ὢν τοῦ σύμπαντος Ἰουδαίων ἔθνους ἀρχηγέτης ἐγένετο. [8] τροφῆς δ ἠξιώθη βασιλικῆς ἀπ αἰτίας τοιᾶσδε τῆς χώρας ὁ βασιλεύς, εἰς πολυανθρωπίαν ἐπιδιδόντος ἀεὶ τοῦ ἔθνους, δείσας μὴ οἱ ἔποικοι πλείους γενόμενοι δυνατωτέρᾳ χειρὶ τοῖς αὐτόχθοσι περὶ κράτους ἀρχῆς ἁμιλλῶνται, τὴν ἰσχὺν αὐτῶν ἀφαιρεῖν ἐπινοίαις ἀνοσιουργοῖς ἐμηχανᾶτο καὶ κελεύει τῶν γεννωμένων τὰ μὲν θήλεα τρέφειν_ἐπεὶ γυνὴ διὰ φύσεως ἀσθένειαν ὀκνηρὸν εἰς πόλεμον_, τὰ δ ἄρρενα διαφθείρειν, ἵνα μὴ αὐξηθῇ -22-

24 La nascita di Mosè (Mos. 1,5-17) [5] Inizierò da dove è necessario iniziare. Mosè era di stirpe caldea, ma nacque e fu cresciuto in Egitto, perché i suoi antenati, a causa di una lunga carestia che opprimeva Babilonia e le regioni vicine, erano emigrati con tutta la famiglia alla ricerca di cibo in Egitto, terra pianeggiante e ricca e molto feconda per tutto quanto occorre alla natura umana, e soprattutto per i frutti del frumento. [6] Infatti al culmine dell estate, quando si dice che decrescono gli altri fiumi, quelli originati dalle piogge e quelli sorti nella regione, il fiume di quella terra si gonfia e trabocca. Così inonda e rende paludosi i campi, che non hanno bisogno di pioggia e producono ogni anno abbondanti raccolti di beni di ogni tipo, purché non intervenga l ira divina a causa dell eccessiva empietà degli abitanti. [7] Suo padre e sua madre erano fra i migliori della loro epoca; erano membri della medesima tribù, ma li univa l uguaglianza di sentimenti più che la stirpe. Egli era la settima generazione a partire dal primo che, straniero, fu il capostipite di tutto il popolo giudaico. [8] Fu ritenuto degno di un educazione regale per questo motivo: poiché il popolo cresceva sempre per numerosità, il re della regione ebbe timore che gli stranieri diventassero eccessivamente numerosi e lottassero con gli indigeni per il potere e il dominio con una forza troppo potente. Perciò macchinò per distruggere la loro potenza con progetti empi: ordinò che fra i neonati le femmine fossero allevate - poiché la donna a causa della -23-

25 De Vita Mosis κατὰ πόλεις εὐανδροῦσα γὰρ δύναμις δυσάλωτον καὶ δυσκαθαίρετον ἐπιτείχισμα. [9] γεννηθεὶς οὖν ὁ παῖς εὐθὺς ὄψιν ἐνέφαινεν ἀστειοτέραν ἢ κατ ἰδιώτην, ὡς καὶ τῶν τοῦ τυράννου κηρυγμάτων, ἐφ ὅσον οἷόν τε ἦν, τοὺς γονεῖς ἀλογῆσαι τρεῖς γοῦν φασι μῆνας ἐφεξῆς οἴκοι γαλακτοτροφηθῆναι λανθάνοντα τοὺς πολλούς. [10] ἐπεὶ δ, οἷα ἐν μοναρχίαις φιλεῖ, καὶ τὰ ἐν μυχοῖς ἔνιοι διηρεύνων σπεύδοντες ἀεί τι καινὸν ἄκουσμα προσφέρειν τῷ βασιλεῖ, φοβηθέντες μὴ σωτηρίαν ἑνὶ μνώμενοι πλείους ὄντες αὐτοὶ σὺν ἐκείνῳ παραπόλωνται, δεδακρυμένοι τὸν παῖδα ἐκτιθέασι παρὰ τὰς ὄχθας τοῦ ποταμοῦ καὶ στένοντες ἀπῄεσαν, οἰκτιζόμενοι μὲν αὑτοὺς τῆς ἀνάγκης αὐτόχειράς τε καὶ τεκνοκτόνους ἀποκαλοῦντες, οἰκτιζόμενοι δὲ καὶ τὸν παῖδα τῆς παραλογωτάτης ἀπωλείας. [11] εἶθ, ὡς εἰκὸς ἐν ἀλλοκότῳ πράγματι, κατηγόρουν αὑτῶν ὡς μείζονος αἰτίων συμφορᾶς τί γὰ ρ ἔφασκον εὐθὺς γεννώμενον οὐκ ἐξεθήκαμεν; τὸν μὴ φθάσαντα τροφῆς ἡμέρου μεταλαχεῖν οὐδ ἄνθρωπον οἱ πολλοὶ νομίζουσιν ἡμεῖς δ οἱ περιττοὶ καὶ τρεῖς μῆνας ὅλους ἀνεθρέψαμεν, δαψιλεστέρας μὲν ἑαυτοῖς ἀνίας, τῷ δὲ τιμωρίας ἐκπορίζοντες, ἵν ἡδονῶν καὶ ἀλγηδόνων ἐπὶ πλεῖστον ἀντιλαμβάνεσθαι δυνάμενος ἐν αἰσθήσει κακῶν ἀργαλεωτέρων διαφθείρηται. [12] καὶ οἱ μὲν ἀγνοίᾳ τοῦ μέλλοντος ἀπῄεσαν οἰκτρῷ κατεσχημένοι πένθει, ἀδελφὴ δὲ τοῦ ἐκτεθέντος βρέφους ἔτι παρθένος ὑπὸ φιλοικείου πάθους μικρὸν ἄποθεν ἐκαραδόκει τὸ ἀποβησόμενον ἅ μοι δοκεῖ πάντα συμβῆναι κατὰ θεὸν προμηθούμενον τοῦ παιδός. [13] θυγάτηρ ἦν τῷ βασιλεῖ τῆς χώρας ἀγαπητὴ καὶ μόνη ταύτην φασὶ γημαμένην ἐκ πολλοῦ χρόνου μὴ κυΐσκειν τέκνων ὡς εἰκὸς ἐπιθυμοῦσαν καὶ μάλιστα γενεᾶς ἄρρενος, ἣ τὸν εὐδαίμονα κλῆρον τῆς πατρῴας ἡγεμονίας διαδέξεται κινδυνεύοντα ἐρημίᾳ θυγατριδῶν ἀλλοτριωθῆναι. -24-

26 La nascita di Mosè naturale debolezza è timorosa verso la guerra -, ma di uccidere i maschi, perché non aumentassero nelle città: infatti una forza ricca di uomini è una difesa difficile da vincere e da abbattere. [9] Dunque, appena nato, il bambino mostrò subito un aspetto più bello del comune, tanto che i genitori, per quanto possibile, non tennero conto degli editti del tiranno: perciò dicono che per tre mesi consecutivi fu allattato in casa di nascosto ai più. [10] Ma poiché, come accade di solito nelle monarchie, alcuni si mettevano alla ricerca anche delle cose nascoste e si affrettavano sempre a riportare al re le nuove dicerie, temettero di morire con lui per il desiderio di salvare uno solo, mentre erano in molti. Piangendo esposero il bambino sulle rive del fiume e si allontanarono lamentandosi: avevano compassione di se stessi per la violenza, perché si definivano colpevoli e uccisori del figlio, ma avevano compassione anche del bambino per una morte del tutto assurda. [11] Poi, com è naturale in una situazione insolita, accusavano se stessi in quanto causa di una sventura peggiore, dicendo: Perché non abbiamo esposto il neonato subito? I più non ritengono neppure un uomo colui che non è giunto a prender parte del cibo coltivato: noi invece, superbi, l abbiamo nutrito per tre mesi interi, procurando a noi stessi un dolore più intenso, a lui un castigo più pesante, cosicché, ora che può comprendere piaceri e dolori, morirà accorgendosi dei mali più terribili. [12] E mentre quelli, non conoscendo il futuro, se ne andavano in preda a un dolore degno di compassione, la sorella del neonato esposto, ancora fanciulla, spinta dall amore di famiglia, poco lontano spiava quel che stava per accadere: e tutto questo mi pare sia avvenuto perché Dio si prendeva cura del bambino. [13] Il re della zona aveva una sola, amata figlia: dicono che, pur essendosi sposata da parecchio tempo, non avesse concepito figli, ma, com è ovvio, li desiderasse, soprattutto maschi, che potessero ricevere la ricca eredità del potere paterno, che rischiava di passare ad altri per mancanza di figli. -25-

27 De Vita Mosis [14] κατηφοῦσαν δὲ ἀεὶ καὶ στένουσαν ὡς μάλιστα ἐκείνῃ τῇ ἡμέρᾳ τῷ βάρει τῶν φροντίδων ἀπαγορεῦσαι καὶ δι ἔθους ἔχουσαν οἴκοι καταμένειν καὶ μηδὲ τὰς κλισιάδας ὑπερβαίνειν ἐξορμῆσαι μετὰ θεραπαινίδων ἐπὶ τὸν ποταμόν, ἔνθα ὁ παῖς ἐξέκειτο κἄπειτα λουτροῖς καὶ περιρραντηρίοις χρῆσθαι μέλλουσαν ἐν τῷ δασυτάτῳ τῶν ἑλῶν αὐτὸν θεάσασθαι καὶ κελεῦσαι προσφέρειν. [15] εἶτα ἀπὸ κεφαλῆς ἄχρι ποδῶν καταθεωμένην τήν τε εὐμορφίαν καὶ εὐεξίαν ἀποδέχεσθαι καὶ δεδακρυμένον ὁρῶσαν ἐλεεῖν, ἤδη τῆς ψυχῆς τετραμμένης αὐτῇ πρὸς μητρῷον πάθος ὡς ἐπὶ γνησίῳ παιδί γνοῦσαν δ ὅτι τῶν Ἑβραίων ἐστὶ καταδεισάντων τοῦ βασιλέως τὸ πρόσταγμα βουλεύεσθαι περὶ τῆς τροφῆς αὐτοῦ μὴ γὰρ ἀσφαλὲς εὐθὺς εἶναι νομίζειν εἰς τὰ βασίλεια ἄγειν. [16] διαπορούσης δ ἔτι, τὴν ἀδελφὴν τοῦ παιδὸς καθάπερ ἀπὸ σκοπῆς τὸν ἐνδοιασμὸν στοχασαμένην πυνθάνεσθαι προσδραμοῦσαν, εἰ βουλήσεται γαλακτοτροφηθῆναι τοῦτον παρὰ γυναίῳ τῶν Ἑβραϊκῶν οὐ πρὸ πολλοῦ κυήσαντι [17] τῆς δὲ βούλεσθαι φαμένης, τὴν αὑτῆς καὶ τοῦ βρέφους μητέρα παραγαγεῖν ὡς ἀλλοτρίαν, ἣν ἑτοιμότερον ἀσμένην ὑπισχνεῖσθαι πρόφασιν ὡς ἐπὶ μισθῷ τροφεύσειν, ἐπινοίᾳ θεοῦ τοῦ τὰς πρώτας τροφὰς τῷ παιδὶ γνησίας εὐτρεπίζοντος εἶτα δίδωσιν ὄνομα θεμένη Μωυσῆν ἐτύμως διὰ τὸ ἐκ τοῦ ὕδατος αὐτὸν ἀνελέσθαι τὸ γὰρ ὕδωρ μῶυ ὀνομάζουσιν Αἰγύπτιοι. -26-

28 La nascita di Mosè [14] Sempre triste e in lacrime, soprattutto quel giorno soccombette al peso delle preoccupazioni e, mentre era solita rimanere in casa e non superare neppure il portone, uscì con le ancelle al fiume, dove era esposto il bambino. E poi, mentre stava per bagnarsi e fare abluzioni, lo vide tra il fitto della palude e ordinò di portarglielo. [15] Quindi l osservò dalla testa ai piedi e ne riconobbe la bellezza e la buona costituzione; vedendo che piangeva, ne ebbe pietà, perché la sua anima era ormai piegata a un sentimento materno, quasi verso un figlio legittimo. Ma capì che era figlio di Ebrei, timorosi del decreto regale, e si interrogò su come allevarlo: infatti non riteneva sicuro portarlo subito alla reggia. [16] Mentre era ancora in difficoltà, la sorella del bimbo, come di vedetta, indovinato il dubbio, di corsa si informò se voleva che fosse allattato da una donna ebrea che aveva partorito da poco. [17] Poiché la principessa accettò, condusse la madre propria e del neonato come se fosse un estranea; ella, lieta, s impegnò prontamente con la scusa di nutrirlo per denaro: era il progetto di Dio, che aveva preparato il primo nutrimento legittimo per il bambino. Così gli diede il nome di Mosè, in senso etimologico, poiché l aveva tratto dall acqua. Infatti gli Egizi chiamano l acqua mou. -27-

29 [18] Ἐπεὶ δ ἀθρόας ἐπιδόσεις καὶ παραυξήσεις λαμβάνων οὐ σὺν λόγῳ τῷ κατὰ χρόνον θᾶττον δ ἀπότιτθος γίνεται, παρῆν ἡ μήτηρ ἅμα καὶ τροφὸς κομίζουσα τῇ δούσῃ μηκέτι γαλακτοτροφίας δεόμενον, εὐγενῆ καὶ ἀστεῖον ὀφθῆναι. [19] τελειότερον δὲ τῆς ἡλικίας ἰδοῦσα κἀκ τῆς ὄψεως ἔτι μᾶλλον ἢ πρότερον σπάσασα εὐνοίας υἱὸν ποιεῖται τὰ περὶ τὸν ὄγκον τῆς γαστρὸς τεχνάσασα πρότερον, ἵνα γνήσιος ἀλλὰ μὴ ὑποβολιμαῖος νομισθῇ πάντα δ ἐξευμαρίζει θεὸς ἃ ἂν ἐθελήσῃ καὶ τὰ δυσκατόρθωτα. [20] τροφῆς οὖν ἤδη βασιλικῆς καὶ θεραπείας ἀξιούμενος οὐχ οἷα κομιδῇ νήπιος ἥδετο τωθασμοῖς καὶ γέλωσι καὶ παιδιαῖς, καίτοι τῶν τὴν ἐπιμέλειαν αὐτοῦ παρειληφότων ἀνέσεις ἔχειν ἐπιτρεπόντων καὶ μηδὲν ἐπιδεικνυμένων σκυθρωπόν, ἀλλ αἰδῶ καὶ σεμνότητα παραφαίνων ἀκούσμασι καὶ θεάμασιν, ἃ τὴν ψυχὴν ἔμελλεν ὠφελήσειν, προσεῖχε. [21] διδάσκαλοι δ εὐθὺς ἀλλαχόθεν ἄλλοι παρῆσαν, οἱ μὲν ἀπὸ τῶν πλησιοχώρων καὶ τῶν κατ Αἴγυπτον νομῶν αὐτοκέλευστοι, οἱ δ ἀπὸ τῆς Ἑλλάδος ἐπὶ μεγάλαις δωρεαῖς μεταπεμφθέντες ὧν ἐν οὐ μακρῷ χρόνῳ τὰς δυνάμεις ὑπερέβαλεν εὐμοιρίᾳ φύσεως φθάνων τὰς ὑφηγήσεις, ὡς ἀνάμνησιν εἶναι δοκεῖν, οὐ μάθησιν, ἔτι καὶ προσεπινοῶν αὐτὸς τὰ δυσθεώρητα. [22] πολλὰ γὰρ αἱ μεγάλαι φύσεις καινοτομοῦσι τῶν εἰς ἐπιστήμην -28-

30 Il giovane Mosè: crescita ed educazione (Mos. 1,18-33) [18] Poiché, visto che conseguiva continui progressi e miglioramenti, (Mosè) fu svezzato non secondo l età, ma prima, la madre e insieme nutrice si presentò per portarlo a colei che gliel aveva affidato, dato che non doveva più essere allattato: era nobile e bello a vedersi! [19] Questa, vedendolo più maturo della sua età e provando al vederlo ancor più amore di prima, lo rese suo figlio; in precedenza aveva abilmente preparato il rigonfiamento del ventre, perché fosse creduto legittimo e non adottivo: Dio rende semplice tutto ciò che vuole, anche le cose più difficili da raggiungere. [20] Dunque egli fu ritenuto degno di un educazione e di cure regali; e non si divertiva, come fa di solito un bambino, con scherzi e risate e giochi, anche se quanti si prendevano cura di lui gli permettevano di trastullarsi e non si mostravano mai accigliati. Invece, manifestando riservatezza e serietà, si occupava con l ascolto e con l osservazione di quanto avrebbe giovato all anima. [21] Subito vennero maestri da ogni dove: alcuni spontaneamente dalle terre vicine e dalle regioni dell Egitto, altri mandati a chiamare in Grecia con grandi doni. In poco tempo Mosè superò le loro capacità, anticipando le spiegazioni grazie alle buone disposizioni naturali, tanto che sembrava trattarsi di reminiscenza, non di apprendimento; in più, scopriva da sé le cose più difficili da conoscere. [22] Infatti le grandi nature innovano molto nel campo della -29-

31 De Vita Mosis καὶ καθάπερ τὰ εὐεκτικὰ τῶν σωμάτων καὶ πᾶσι τοῖς μέρεσιν εὐκίνητα φροντίδων ἀπαλλάττει τοὺς ἀλείπτας οὐδὲν ἢ βραχέα παρέχοντας τῶν εἰς ἐπιμέλειαν, ὥσπερ καὶ γεωργοὺς τὰ εὔβλαστα καὶ εὐγενῆ δένδρα βελτιούμενα δι ἑαυτῶν, τὸν αὐτὸν τρόπον εὐφυὴς ψυχὴ προαπαντῶσα τοῖς λεγομένοις ὑφ αὑτῆς μᾶλλον ἢ τῶν διδασκόντων ὠφελεῖται καὶ λαβομένη τινὸς ἐπιστημονικῆς ἀρχῆς κατὰ τὴν παροιμίαν ἵππος εἰς πεδίον ὁρμᾷ. [23] ἀριθμοὺς μὲν οὖν καὶ γεωμετρίαν τήν τε ῥυθμικὴν καὶ ἁρμονικὴν καὶ μετρικὴν θεωρίαν καὶ μουσικὴν τὴν σύμπασαν διά τε χρήσεως ὀργάνων καὶ λόγων τῶν ἐν ταῖς τέχναις καὶ διεξόδοις τοπικωτέραις Αἰγυπτίων οἱ λόγιοι παρεδίδοσαν καὶ προσέτι τὴν διὰ συμβόλων φιλοσοφίαν, ἣν ἐν τοῖς λεγομένοις ἱεροῖς γράμμασιν ἐπιδείκνυνται καὶ διὰ τῆς τῶν ζῴων ἀποδοχῆς, ἃ καὶ θεῶν τιμαῖς γεραίρουσι τὴν δ ἄλλην ἐγκύκλιον παιδείαν Ἕλληνες ἐδίδασκον, οἱ δ ἐκ τῶν πλησιοχώρων τά τε Ἀσσύρια γράμματα καὶ τὴν τῶν οὐρανίων Χαλδαϊκὴν ἐπιστήμην. [24] ταύτην καὶ παρ Αἰγυπτίων ἀνελάμβανε μαθηματικὴν ἐν τοῖς μάλιστα ἐπιτηδευόντων καὶ τὰ παρ ἀμφοτέροις ἀκριβῶς ἐν οἷς τε συμφωνοῦσι καὶ διαφέρονται καταμαθών, ἀφιλονείκως τὰς ἔριδας ὑπερβάς, τὴν ἀλήθειαν ἐζήτει, μηδὲν ψεῦδος τῆς διανοίας αὐτοῦ παραδέχεσθαι δυναμένης, ὡς ἔθος τοῖς αἱρεσιομάχοις, οἳ τοῖς προτεθεῖσι δόγμασιν ὁποῖα ἂν τύχῃ βοηθοῦσιν οὐκ ἐξετάζοντες, εἰ δόκιμα, τὸ δ αὐτὸ δρῶντες τοῖς ἐπὶ μισθῷ συναγορεύουσι καὶ μηδὲν τοῦ δικαίου πεφροντικόσιν. [25] ἤδη δὲ τοὺς ὅρους τῆς παιδικῆς ἡλικίας ὑπερβαίνων ἐπέτεινε τὴν φρόνησιν, οὐχ ὡς ἔνιοι τὰς μειρακιώδεις ἐπιθυμίας ἀχαλινώτους ἐῶν καίτοι μυρία ἐχούσας ὑπεκκαύματα διὰ παρασκευὰς ἀφθόνους, ἃς αἱ βασιλεῖαι χορηγοῦσιν, ἀλλὰ σωφροσύνῃ καὶ καρτερίᾳ ὥσπερ τισὶν ἡνίαις ἐνδησάμενος αὐτὰς τὴν εἰς τὸ πρόσω φορὰν ἀνεχαίτιζε βίᾳ. [26] καὶ τῶν ἄλλων μέντοι παθῶν ἕκαστον ἐξ ἑαυτοῦ μεμηνὸς καὶ λελυττηκὸς φύσει τιθασεύων κἀξημερῶν ἐπράυνεν εἰ δέ που διακινηθείη -30-

32 Il giovane Mosè: crescita ed educazione conoscenza, e come i corpi sani e agili in tutte le loro parti liberano dalle preoccupazioni gli istruttori, che se ne curano poco o per niente - come anche gli alberi vigorosi e di buona qualità, migliorandosi da sé, liberano gli agricoltori -, nello stesso modo un anima ben dotata, muovendosi incontro alle spiegazioni, trae giovamento più da sé stessa che dagli insegnanti e, dopo aver appreso qualche principio scientifico, corre, come un cavallo nella pianura, secondo il proverbio. [23] Dunque i dotti gli trasmisero l aritmetica e la geometria, la teoria del ritmo, dell armonia e della metrica, tutta la musica, attraverso l uso degli strumenti e delle parole che si trovano nei metodi e nelle istruzioni più tipici degli Egiziani, e inoltre la filosofia per mezzo dei simboli, quale è esposta nei cosiddetti scritti sacri e per mezzo dei privilegi degli animali, che essi venerano anche con onori divini; i Greci insegnarono il resto dell educazione completa, mentre quanti venivano dalle terre vicine la lingua assira e la conoscenza caldaica dei corpi celesti. [24] Ricevette questa scienza anche dagli Egiziani, che se ne occupavano in modo particolare; e dopo aver appreso con precisione dagli uni e dagli altri i punti di accordo e quelli di dissonanza, cercava la verità superando le contese senza abbandonarsi al litigio. La sua mente infatti non era in grado di accogliere alcuna falsità, come è costume di chi aderisce a una setta, che accorre in aiuto dei dogmi stabiliti, qualsiasi essi siano, senza ricercare se ne vale la pena e comportandosi come quelli che difendono una causa per denaro e non si preoccupano affatto della giustizia. [25] Superati ormai i confini dell età infantile, fece progredire l intelletto, non come alcuni che lasciano i desideri giovanili senza freni, benché abbiano migliaia di incentivi grazie all abbondanza di mezzi offerta dalle regge, ma, legandoli con la saggezza e la fermezza come con briglie, tratteneva a forza la spinta in avanti. [26] E le altre passioni, ciascuna di per sé folle e furiosa per natura, le addomesticò e le rese docili e mansuete; ma se per caso si -31-

33 De Vita Mosis μόνον ἡσυχῇ καὶ πτερύξαιτο, κολάσεις ἐμβριθεστέρας παρείχετο ἢ διὰ λόγων ἐπιπλήξεις καὶ συνόλως τὰς πρώτας τῆς ψυχῆς ἐπιβολάς τε καὶ ὁρμὰς ὡς ἀφηνιαστὴν ἵππον ἐπετήρει δεδιώς, μὴ προεκδραμοῦσαι τοῦ ἡνιοχεῖν ὀφείλοντος λογισμοῦ πάντα διὰ πάντων συγχέωσιν αὗται γάρ εἰσιν αἱ ἀγαθῶν αἴτιαι καὶ κακῶν, ἀγαθῶν μέν, ὅταν ἡγεμόνι λόγῳ πειθαρχῶσι, τῶν δ ἐναντίων, ὅταν εἰς ἀναρχίαν ἐκδιαιτῶνται. [27] κατὰ τὸ εἰκὸς οὖν οἵ τε συνδιατρίβοντες καὶ οἱ ἄλλοι πάντες ἐτεθήπεσαν, ὡς ἐπὶ καινῷ θεάματι καταπληττόμενοι καὶ τίς ἄρα ὁ ἐνοικῶν αὐτοῦ τῷ σώματι καὶ ἀγαλματοφορούμενος νοῦς ἐστι, πότερον ἀνθρώπειος ἢ θεῖος ἢ μικτὸς ἐξ ἀμφοῖν, διερευνώμενοι, τῷ μηδὲν ἔχειν τοῖς πολλοῖς ὅμοιον, ἀλλ ὑπερκύπτειν καὶ πρὸς τὸ μεγαλειότερον ἐξῆρθαι. [28] γαστρί τε γὰρ ἔξω τῶν ἀναγκαίων δασμῶν, οὓς ἡ φύσις ἔταξεν, οὐδὲν πλέον ἐχορήγει, τῶν τε ὑπογαστρίων ἡδονῶν εἰ μὴ μέχρι σπορᾶς παίδων γνησίων οὐδὲ ἐμέμνητο. [29] γενόμενός τε διαφερόντως ἀσκητὴς ὀλιγοδεείας καὶ τὸν ἁβροδίαιτον βίον ὡς οὐδεὶς ἕτερος χλευάσας_ψυχῇ γὰρ ἐπόθει μόνῃ ζῆν, οὐ σώματι_τὰ φιλοσοφίας δόγματα διὰ τῶν καθ ἑκάστην ἡμέραν ἔργων ἐπεδείκνυτο, λέγων μὲν οἷα ἐφρόνει, πράττων δὲ ἀκόλουθα τοῖς λεγομένοις εἰς ἁρμονίαν λόγου καὶ βίου, ἵν οἷος ὁ λόγος τοιοῦτος ὁ βίος καὶ οἷος ὁ βίος τοιοῦτος ὁ λόγος ἐξετάζωνται καθάπερ ἐν ὀργάνῳ μουσικῷ συνηχοῦντες. [30] οἱ μὲν οὖν πολλοί, κἂν αὐτὸ μόνον αὔρα βραχεῖά τινος εὐτυχίας προσπέσῃ, φυσῶσι καὶ πνέουσι μεγάλα καὶ καταλαζονευόμενοι τῶν ἀφανεστέρων καθάρματα καὶ παρενοχλήματα καὶ γῆς ἄχθη καὶ ὅσα τοιαῦτα ἀποκαλοῦσιν, ὥσπερ τὸ ἀκλινὲς τῆς εὐπραγίας ἐν βεβαίῳ παρ ἑαυτοῖς εὖ μάλα σφραγισάμενοι μηδὲ μέχρι τῆς ὑστεραίας ἴσως διαμενοῦντες ἐν ὁμοίῳ. [31] τύχης γὰρ ἀσταθμητότερον οὐδὲν ἄνω καὶ κάτω τὰ ἀνθρώπεια πεττευούσης, ἣ μιᾷ πολλάκις ἡμέρᾳ τὸν μὲν ὑψηλὸν καθαιρεῖ, τὸν -32-

34 Il giovane Mosè: crescita ed educazione scuotevano solo un po e spiccavano il volo, somministrava punizioni più penose dei rimproveri verbali. E, insomma, sorvegliava i primi impulsi e slanci dell anima come un cavallo riottoso, con il timore che balzando davanti alla ragione che deve governarli mettessero tutto a soqquadro. Infatti le passioni sono la causa dei beni e dei mali: dei beni, quando obbediscono alla ragione che le guida, ma del contrario, quando si allontanano verso l anarchia. [27] Com è naturale, dunque, quanti lo frequentavano e tutti gli altri erano stupiti, come sbigottiti davanti a una visione insolita e si chiedevano quale spirito abitasse nel suo corpo e vi fosse inciso, se umano o divino o misto di entrambi, perché non aveva nulla di simile ai più, ma li superava e si innalzava verso le cose più elevate. [28] Infatti, oltre ai tributi necessari che la natura ha stabilito, non concedeva al ventre nulla di più, e non si sarebbe neppure ricordato dei piaceri sessuali se non per quanto riguarda la procreazione di figli legittimi. [29] Straordinariamente allenato alla frugalità, derideva come nessun altro la vita molle - desiderava infatti vivere solo con l anima, non con il corpo -; dimostrava i precetti delle filosofia attraverso le azioni quotidiane, dicendo quello che pensava, agendo in modo conseguente alle parole, tendendo all armonia della parole e della vita, perché fosse provato che qual era la parola tale era la vita e qual era la vita tale era la parola, risuonando insieme come in uno strumento musicale. [30] I più, se anche sopraggiunge solo un leggero soffio di qualche buona sorte, si gonfiano e si vantano; e poiché spirano orgoglio contro i meno famosi, li chiamano feccia e molestia e pena della terra e cose simili, come se avessero la prosperità perfettamente fissata in modo stabile al sicuro presso di sé, mentre può essere che non rimangano al medesimo posto fino all indomani. [31] Infatti nulla è più incerto della sorte che gioca con le cose umane, che spesso in un solo giorno abbatte quanto è elevato, -33-

35 De Vita Mosis δὲ ταπεινὸν μετέωρον ἐξαίρει καὶ ταῦτα ὁρῶντες ἀεὶ γινόμενα καὶ σαφῶς εἰδότες ὅμως ὑπερόπται μὲν οἰκείων καὶ φίλων εἰσί, νόμους δὲ παραβαίνουσι, καθ οὓς ἐγενήθησαν καὶ ἐτράφησαν, ἔθη δὲ πάτρια, οἷς μέμψις οὐδεμία πρόσεστι δικαία, κινοῦσιν ἐκδεδιῃτημένοι καὶ διὰ τὴν τῶν παρόντων ἀποδοχὴν οὐδενὸς ἔτι τῶν ἀρχαίων μνήμην λαμβάνουσιν. [32] ὁ δὲ ἐπ αὐτὸν φθάσας τὸν ὅρον τῆς ἀνθρωπίνης εὐτυχίας καὶ θυγατριδοῦς μὲν τοῦ τοσούτου βασιλέως νομισθείς, τῆς δὲ παππῴας ἀρχῆς ὅσον οὐδέπω γεγονὼς ἐλπίσι ταῖς ἁπάντων διάδοχος καὶ τί γὰρ ἄλλ ἢ ὁ νέος βασιλεὺς προσαγορευόμενος, τὴν συγγενικὴν καὶ προγονικὴν ἐζήλωσε παιδείαν, τὰ μὲν τῶν εἰσποιησαμένων ἀγαθά, καὶ εἰ λαμπρότερα καιροῖς, νόθα εἶναι ὑπολαβών, τὰ δὲ τῶν φύσει γονέων, εἰ καὶ πρὸς ὀλίγον ἀφανέστερα, οἰκεῖα γοῦν καὶ γνήσια [33] καθάπερ τε κριτὴς ἀδέκαστος τῶν γεννησάντων καὶ τῶν εἰσποιησαμένων τοὺς μὲν εὐνοίᾳ καὶ τῷ φιλεῖν ἐκθύμως τοὺς δ εὐχαριστίαις ἀνθ ὧν εὖ ἔπαθεν ἠμείβετο καὶ μέχρι παντὸς ἠμείψατ ἄν, εἰ μὴ κατεῖδεν ἐν τῇ χώρᾳ μέγα καινουργηθὲν ὑπὸ τοῦ βασιλέως ἀσέβημα. -34-

36 Il giovane Mosè: crescita ed educazione mentre innalza il misero in alto. E pur vedendo che queste cose capitano sempre e sapendolo con certezza, tuttavia costoro sono alteri nei confronti di parenti e amici, violano le leggi nelle quali nacquero e furono cresciuti, si affrettano ad allontanarsi dai costumi patrii, che non è giusto biasimare, e grazie al favore della situazione presente, non hanno alcun ricordo del passato. [32] Ma Mosè, giunto al culmine della buona sorte umana e ritenuto nipote di un tale re, lui che sarebbe divenuto ben presto successore del potere del nonno secondo le speranze di tutti, e già chiamato non diversamente da nuovo re, ricercò con ardore la cultura ereditaria e ancestrale; riteneva che i vantaggi dei genitori adottivi, anche se più splendenti grazie alle circostanze, fossero illegittimi, mentre quelli dei genitori naturali, anche se meno visibili per un po, propri e legittimi: [33] e come un giudice imparziale dei genitori naturali e di quelli legittimi, ricambiava con ardore gli uni per la benevolenza e l amore, gli altri per il bene che aveva ricevuto, e l avrebbe contraccambiato per sempre, se non avesse scorto nella regione una grande empietà introdotta dal re. -35-

37 [34] ξένοι γὰρ ἦσαν, ὡς ἔφην πρότερον, οἱ Ἰουδαῖοι, τῶν τοῦ ἔθνους ἀρχηγετῶν διὰ λιμὸν ἀπορίᾳ τροφῆς ἐκ Βαβυλῶνος καὶ τῶν ἄνω σατραπειῶν εἰς Αἴγυπτον μεταναστάντων, καὶ τρόπον τινὰ ἱκέται καταπεφευγότες ὡς ἐπ ἄσυλον ἱερὸν τήν τε βασιλέως πίστιν καὶ τὸν ἀπὸ τῶν οἰκητόρων ἔλεον. [35] οἱ γὰρ ξένοι παρ ἐμοὶ κριτῇ τῶν ὑποδεξαμένων ἱκέται γραφέσθωσαν, μέτοικοι δὲ πρὸς ἱκέταις καὶ φίλοι, σπεύδοντες εἰς ἀστῶν ἰσοτιμίαν καὶ γειτνιῶντες ἤδη πολίταις, ὀλίγῳ τῶν αὐτοχθόνων διαφέροντες. [36] τούτους οὖν, οἳ τὴν μὲν οἰκείαν ἀπέλιπον, εἰς δ Αἴγυπτον ἧκον ὡς ἐν δευτέρᾳ πατρίδι μετ ἀσφαλείας οἰκήσοντες, ὁ τῆς χώρας ἡγεμὼν ἠνδραποδίζετο καὶ ὡς πολέμου νόμῳ λαβὼν αἰχμαλώτους ἢ πριάμενος παρὰ δεσποτῶν, οἷς ἦσαν οἰκότριβες, ὑπήγετο καὶ δούλους ἀπέφαινε τοὺς οὐκ ἐλευθέρους μόνον ἀλλὰ καὶ ξένους καὶ ἱκέτας καὶ μετοίκους οὔτε αἰδεσθεὶς οὔτε δείσας τὸν ἐλευθέριον καὶ ξένιον καὶ ἱκέσιον καὶ ἐφέστιον θεόν, ὃς τῶν τοιούτων ἐστὶν ἔφορος. [37] εἶτ ἐπιτάγματα ἐπέταττε βαρύτερα τῆς δυνάμεως ἄλλους ἐπ ἄλλοις πόνους προστιθείς, καὶ τοῖς ἀπαγορεύουσιν ὑπ ἀσθενείας ὁ σίδηρος εἵπετο ἐπιστάτας <γὰ>ρ τῶν ἔργων ἀνηλεεστάτους καὶ ὠμοθύμους οὐδενὶ συγγνώμης μεταδιδόντας ᾑρεῖτο, οὓς ἐργοδιώκτας ἀπὸ τοῦ συμβεβηκότος ὠνόμαζον. -36-

38 Mosè e l Egiziano (Mos. 1,34-50) [34] Infatti, come ho detto in precedenza, i Giudei erano stranieri, poiché i capostipiti del popolo si erano trasferiti in Egitto da Babilonia e dalle satrapie settentrionali a causa della fame, per la mancanza di cibo: in qualità di supplici avevano cercato riparo presso la lealtà del re e la pietà degli indigeni, come in un rifugio sacro. [35] Infatti gli stranieri, a mio giudizio, sono da registrare come supplici di coloro che li accolgono, ma oltre che supplici emigranti e amici, che mirano all uguaglianza di condizione con gli abitanti della città e, ormai simili ai cittadini, in poco differiscono dagli indigeni. [36] Dunque costoro avevano abbandonato la terra natale ed erano giunti in Egitto per abitarvi in sicurezza, come in una seconda patria: ma questi, il governatore della regione li ridusse in schiavitù. Li sottomise come prigionieri catturati per legge di guerra o comprati da un padrone e rese schiavi quanti erano non solo liberi, ma anche stranieri e supplici ed emigranti, senza vergognarsi né temere il Dio liberatore e protettore dell ospitalità, dei supplici e del focolare, che è il loro custode. [37] Allora emanò un imposizione più gravosa di quanto potessero sopportare, aggiungendo fatica a fatica, e il ferro inseguiva chi veniva meno per debolezza: scelse come sovrintendenti ai lavori i più impietosi e duri, che non concedevano indulgenza a nessuno. Essi furono chiamati sovrintendenti ai lavori in seguito all accaduto. -37-

39 De Vita Mosis [38] εἰργάζοντο δ οἱ μὲν πηλὸν εἰς πλίνθον σχηματίζοντες, οἱ δὲ πανταχόθεν ἄχυρα συγκομίζοντες_πλίνθου γὰρ ἄχυρα δεσμός_, οἱ δ ἦσαν ἀποτεταγμένοι πρὸς οἰκιῶν καὶ τειχῶν καὶ πόλεων κατασκευὰς καὶ διωρύχων ἀνατομάς, ὑλοφοροῦντες αὐτοὶ μεθ ἡμέραν καὶ νύκτωρ ἄνευ διαδοχῆς, οὐδεμίαν ἔχοντες ἀνάπαυλαν, ἀλλ οὐδ ὅσον καταδαρθεῖν αὐτὸ μόνον ἐώμενοι, πάντα καὶ τὰ τῶν δημιουργῶν καὶ τὰ τῶν ὑπουργῶν δρᾶν ἀναγκαζόμενοι, ὡς ἐν βραχεῖ τὰ σώματα αὐτοῖς ἀπαγορεύειν, ἅτε καὶ τῆς ψυχῆς προαναπιπτούσης. [39] ἄλλοι γοῦν ἐπ ἄλλοις ἐξέθνῃσκον ὡς ὑπὸ λοιμώδους φθορᾶς, οὓς ἀτάφους ἔξω τῶν ὁρίων ἀπερρίπτουν οὐδὲ κόνιν ἐπαμήσασθαι τοῖς σώμασιν ἐῶντες ἀλλ οὐδὲ δακρῦσαι συγγενεῖς ἢ φίλους οὕτως οἰκτρῶς διαφθαρέντας ἀλλὰ καὶ τοῖς ἀδουλώτοις πάθεσι τῆς ψυχῆς, ἃ μόνα σχεδὸν ἐξ ἁπάντων ἐλεύθερα ἡ φύσις ἀνῆκε, δεσποτείαν ἐπηπείλουν οἱ ἀσεβεῖς ἀνάγκης ἀνυποίστῳ βάρει δυνατωτέρας πιέζοντες. [40] ἐπὶ δὴ τούτοις ἀθυμῶν καὶ δυσχεραίνων διετέλει μήτ ἀμύνασθαι τοὺς ἀδικοῦντας μήτε βοηθεῖν τοῖς ἀδικουμένοις ἱκανὸς ὤν ἃ δ οἷός τε ἦν, διὰ λόγων ὠφέλει παραινῶν τοῖς μὲν ἐφεστῶσι μετριάζειν καὶ τὸ σφοδρὸν τῶν ἐπιταγμάτων ὑπανιέναι καὶ χαλᾶν, τοῖς δ ἐργαζομένοις φέρειν τὰ παρόντα γενναίως ἄνδρας τε εἶναι τὰ φρονήματα καὶ μὴ συγκάμνειν τὰς ψυχὰς τοῖς σώμασιν, ἀλλὰ χρηστὰ προσδοκᾶν ἐκ πονηρῶν [41] πάντα γὰρ μεταβάλλειν τὰ ἐν κόσμῳ πρὸς τἀναντία, νέφωσιν εἰς αἰθρίαν, πνευμάτων βίας εἰς ἀέρα νήνεμον, κλύδωνα θαλάττης εἰς ἡσυχίαν καὶ γαλήνην, τὰ δ ἀνθρώπεια καὶ μᾶλλον, ὅσῳ καὶ ἀσταθμητότερα. [42] τοιούτοις κατεπᾴδων ὥσπερ ἀγαθὸς ἰατρὸς ᾤετο τὰς νόσους καίτοι βαρυτάτας οὔσας ἐπικουφιεῖν αἱ δ ὁπότε λωφήσειαν, αὖθις ἐκ περιτροπῆς ἐπετίθεντο φέρουσαί τι πάντως ἐκ τοῦ διαπνεῦσαι καινὸν κακὸν ἀργαλεώτερον τῶν προτέρων. -38-

40 Mosè e l Egiziano [38] Alcuni lavoravano dando forma di mattoni all argilla, altri radunando la paglia da ogni luogo - infatti la paglia è il legante del mattone -; altri erano assegnati alla costruzione di abitazioni, mura e città e allo scavo di canali; raccoglievano legna giorno e notte senza alternanze, senza aver alcun riposo, senza poter neppure dormire: erano costretti a fare tutto, il lavoro degli artigiani e quello dei servi, tanto che in breve i loro corpi venivano meno, poiché anche l anima cedeva. [39] Cadevano morti gli uni sugli altri, come per una rovina pestilenziale; li gettavano insepolti fuori dai confini, senza lasciar coprire di terra i corpi né che parenti e amici piangessero chi era morto così miserevolmente. Ma quegli empi minacciavano la tirannia anche ai sentimenti non sottomessi dell anima, che, praticamente sola fra tutto, la natura lasciò libera, opprimendoli con il peso insopportabile di una costrizione troppo potente. [40] Per questo Mosè viveva triste e adirato, non potendo né vendicarsi degli ingiusti, né soccorrere chi pativa ingiustizie; ma per ciò che poteva fare, accorreva in aiuto con le parole. Esortava i sovrintendenti a comportarsi con moderazione e a diminuire e mitigare l eccesso di imposizioni, e i lavoratori a sopportare la situazione con forza, a essere uomini nel pensiero e a non affaticare l anima insieme al corpo, ma ad attendere eventi felici da una situazione triste. [41] Infatti tutto nell universo si muove verso il suo contrario: le nuvole verso il sereno, la violenza dei venti verso l aria calma, le ondate del mare verso la calma e la bonaccia; ma le cose umane ancor più, dato che sono anche le più instabili. [42] Incantandoli con queste parole, come un buon medico pensava di alleviare le ferite, per quanto fossero profondissime; ma queste, quando si erano calmate un po, nuovamente di ritorno si imponevano portando, dopo aver ripreso fiato, qualche nuovo male ancora più terribile dei precedenti. -39-

41 De Vita Mosis [43] ἦσαν γάρ τινες τῶν ἐφεστηκότων ἀτίθασοι σφόδρα καὶ λελυττηκότες, μηδὲν εἰς ἀγριότητα τῶν ἰοβόλων καὶ σαρκοβόρων διαφέροντες, ἀνθρωποειδῆ θηρία, τὴν τοῦ σώματος μορφὴν εἰς δόκησιν ἡμερότητος ἐπὶ θήρᾳ καὶ ἀπάτῃ προβεβλημένοι, σιδήρου καὶ ἀδάμαντος ἀπειθέστεροι. [44] τούτων ἕνα τὸν βιαιότατον, ἐπειδὴ πρὸς τῷ μηδὲν ἐνδιδόναι καὶ ταῖς παρακλήσεσιν ἔτι μᾶλλον ἐξετραχύνετο, τοὺς τὸ προσταχθὲν μὴ ἀπνευστὶ καὶ ὀξυχειρίᾳ δρῶντας τύπτων, προπηλακίζων ἄχρι θανάτου, πάσας αἰκιζόμενος αἰκίας, ἀναιρεῖ δικαιώσας εὐαγὲς εἶναι τὸ ἔργον καὶ ἦν εὐαγὲς τὸν ἐπ ὀλέθρῳ ζῶντα ἀνθρώπων ἀπόλλυσθαι. [45] ταῦτ ἀκούσας ὁ βασιλεὺς ἠγανάκτει δεινὸν ἡγούμενος, οὐκ εἴ τις τέθνηκεν ἢ ἀνῄρηκεν ἀδίκως ἢ δικαίως, ἀλλ εἰ ὁ θυγατριδοῦς αὐτῷ μὴ συμφρονεῖ μηδὲ τοὺς αὐτοὺς ἐχθροὺς καὶ φίλους ὑπείληφεν, ἀλλὰ μισεῖ μὲν οὓς αὐτὸς στέργει, φιλεῖ δὲ οὓς προβέβληται καὶ ἐλεεῖ πρὸς οὓς ἀτρέπτως καὶ ἀπαραιτήτως ἔχει. [46] λαβόμενοι δ ἅπαξ ἀφορμῆς οἱ ἐν τέλει καὶ τὸν νεανίαν ὑφορώμενοι_ ᾔδεσαν γὰρ μνησικακήσοντα τῶν ἀνοσιουργημάτων αὐτοῖς καὶ ἐπὶ καιρῶν ἀμυνούμενον_ἀναπεπταμένοις ὠσὶ τοῦ πάππου μυρίας διαβολὰς ἐπήντλουν, οἱ μὲν ἔνθεν, οἱ δ ἔνθεν, ὡς καὶ περὶ ἀφαιρέσεως τῆς ἀρχῆς ἐμποιῆσαι δέος, ἐπιθήσετα ι λέγοντες, οὐδὲν φρονεῖ μικρόν, ἀεί τι προσπεριεργάζεται, πρὸ καιροῦ βασιλείας ἐρᾷ, θωπεύει τινάς, ἑτέροις ἀπειλεῖ, κτείνει χωρὶς δίκης, τοὺς μάλιστ εὔνους σοι προβέβληται. τί δὴ μέλλεις, ἀλλ οὐχ ἃ διανοεῖται δρᾶν ὑποτέμνεις; μέγα τοῖς ἐπιθεμένοις αἱ τῶν ἐπιβουλευομένων ἀναβολαί. [47] τοιαῦτα διεξιόντων, ὑπανεχώρησεν εἰς τὴν ὅμορον Ἀραβίαν, ἔνθα διατρίβειν ἦν ἀσφαλές, ἅμα καὶ τὸν θεὸν ποτνιώμενος, ἵνα τοὺς μὲν ἐξ ἀμηχάνων ῥύσηται συμφορῶν, τοὺς δὲ μηδὲν παραλιπόντας τῶν εἰς ἐπήρειαν ἀξίως τίσηται, παράσχῃ δ αὐτῷ ταῦτ ἐπιδεῖν ἀμφότερα διπλασιάσας τὴν χάριν. ὁ δὲ ἐπακούει τῶν εὐχῶν ἀγάμενος αὐτοῦ τὸ -40-

42 Mosè e l Egiziano [43] Infatti alcuni dei sovrintendenti erano veramente selvaggi e furiosi, senza alcuna differenza con gli animali velenosi e carnivori per ferocia; belve sotto forma d uomo, che atteggiavano l aspetto del corpo a un apparenza di mitezza per cacciare e ingannare, più duri del ferro e del diamante. [44] Uno di questi, il più violento, dato che, oltre a non ammorbidirsi nemmeno un po, si inaspriva ulteriormente di fronte alle esortazioni e colpiva quelli che non eseguivano gli ordini prontamente e velocemente, maltrattandoli fino alla morte e tormentandoli in ogni modo, Mosè lo uccise, ritenendo che fosse un azione pura. Ed era puro uccidere uno che viveva per la rovina degli altri. [45] A questa notizia il re si adirò, perché riteneva grave non che uno morisse o uccidesse ingiustamente o giustamente, ma che il nipote non fosse d accordo con lui e non stimasse nemici e amici le stesse persone, ma odiasse quanti egli apprezzava, amasse quanti egli rifiutava e provasse pietà verso quanti trattava inflessibilmente e senza misericordia. [46] In un attimo colsero l occasione i dignitari che erano sospettosi nei confronti del giovane - infatti temevano che avrebbe serbato rancore per le loro empietà e che si sarebbe difeso al momento giusto -: inondarono con migliaia di calunnie le orecchie aperte del nonno, gli uni da una parte, gli altri dall altra, tanto da fargli anche temere che gli avrebbe tolto il potere. Dicevano: Attaccherà! Non ha alcuna umiltà, ricerca sempre con applicazione qualcosa, desidera il trono prima del tempo; adula alcuni, rovina altri, uccide senza giustizia, elimina quanti ti sono particolarmente cari. Che cosa attendi allora? Non gli impedisci di fare ciò che ha in mente? Le esitazioni di chi è insidiato sono determinanti per chi attacca!. [47] Mentre quelli parlavano così, Mosè si ritirò nella vicina Arabia, dove era sicuro vivere; intanto supplicava Dio perché liberasse gli uni da disgrazie insormontabili e punisse adeguatamente gli altri che non tralasciavano nessun oltraggio, e perché -41-

43 De Vita Mosis φιλόκαλον ἦθος καὶ μισοπόνηρον, οὐκ εἰς μακρὰν τὰ κατὰ τὴν χώραν, ὡς θεῷ πρέπον, δικάσας. [48] ἐν ᾧ δὲ ἔμελλε δικάζειν, τοὺς ἀρετῆς ἄθλους Μωυσῆς διήθλει τὸν ἀλείπτην ἔχων ἐν ἑαυτῷ λογισμὸν ἀστεῖον, ὑφ οὗ γυμναζόμενος πρὸς τοὺς ἀρίστους βίους, τόν τε θεωρητικὸν καὶ πρακτικόν, ἐπονεῖτο φιλοσοφίας ἀνελίττων ἀεὶ δόγματα καὶ τῇ ψυχῇ διαγινώσκων εὐτρόχως καὶ μνήμῃ παρακατατιθέμενος εἰς τὸ ἄληστον αὐτὰ καὶ τὰς οἰκείας αὐτίκα πράξεις ἐφαρμόττων ἐπαινετὰς πάσας, ἐφιέμενος οὐ τοῦ δοκεῖν ἀλλὰ τῆς ἀληθείας, διὰ τὸ προκεῖσθαι σκοπὸν ἕνα τὸν ὀρθὸν τῆς φύσεως λόγον, ὃς μόνος ἐστὶν ἀρετῶν ἀρχή τε καὶ πηγή. [49] ἕτερος μὲν οὖν ὀργὴν ἀμείλικτον βασιλέως ἀποδιδράσκων καὶ ἄρτι πρῶτον εἰς ἀλλοδαπὴν ἀφιγμένος, μήπω τοῖς τῶν ἐπιχωρίων ἔθεσιν ἐνωμιληκὼς μηδὲ ἀκριβῶς ἐπιστάμενος οἷς χαίρουσιν ἢ ἀλλοτριοῦνται, κἂν ἐσπούδασεν ἡσυχίᾳ χρώμενος ἀφανέστερον ζῆν τοὺς πολλοὺς λανθάνων ἢ βουληθεὶς εἰς μέσον παρέρχεσθαι τοὺς γοῦν δυνατοὺς καὶ τοὺς πλεῖστον ἰσχύοντας λιπαρέσι θεραπείαις ἐξευμενίζεσθαι, παρ ὧν τις ὠφέλεια προσεδοκᾶτο καὶ βοήθεια, εἴ τινες ἐπελθόντες ἀπάγειν πρὸς βίαν ἐπειρῶντο. [50] ὁ δὲ τὴν ἐναντίαν τοῦ εἰκότος ἀτραπὸν ἤλαυνε ταῖς τῆς ψυχῆς ὑγιαινούσαις ὁρμαῖς ἑπόμενος καὶ μηδεμίαν ἐῶν ὑποσκελίζεσθαι διὸ καὶ τῆς ὑπούσης δυνάμεως ἔστιν ὅτε πλέον ἐνεανιεύετο δύναμιν ἀκαθαίρετον τὸ δίκαιον ἡγούμενος, ὑφ οὗ προτραπεὶς αὐτοκέλευστος ἐπὶ τὴν τῶν ἀσθενεστέρων συμμαχίαν ἵετο. -42-

44 Mosè e l Egiziano concedesse a lui di vedere questo, rendendo doppia la grazia. Dio diede ascolto alle preghiere perché apprezzava il suo carattere amante del bene e contrario al male, e non molto dopo giudicò gli affari della regione, come conviene a Dio. [48] E mentre Egli si preparava a giudicare, Mosè combatteva strenuamente le lotte della virtù, con la buona ragione come istruttore dentro di sé. Allenato da questa per gli stili di vita migliori, quello contemplativo e quello pratico, si occupava di filosofia, sviluppandone sempre i precetti ed esaminandoli agevolmente con l anima; per mezzo del ricordo li rendeva indimenticabili. Adattava subito le proprie azioni, tutte lodevoli, mirando non all apparenza, ma alla verità, poiché si era fissato come unico scopo il corretto ragionamento della natura, che solo è l inizio e la fonte delle virtù. [49] Un altro, in fuga dalla collera implacabile di un re e giunto per la prima volta in un paese straniero, senza avere ancora familiarità con le abitudini degli indigeni e senza conoscere con esattezza che cosa apprezzano o rifiutano, si preoccuperebbe di vivere in tranquillità e senza mettersi in mostra, nascosto ai più, o, volendo divenire noto, cercherebbe di accattivarsi i notabili e i più potenti con ricche attenzioni, in cambio delle quali si attenderebbe un vantaggio e un aiuto, se qualcuno assalendolo tentasse di portarlo via a forza. [50] Ma Mosè percorse il sentiero opposto al consueto, seguendo gli slanci sani dell anima e senza lasciarsi ingannare da nessuno. Perciò accadde che agì più sventatamente rispetto alle forze a sua disposizione, ritenendo la giustizia una forza indistruttibile, spinto dalla quale di proprio impulso si dirigeva verso l alleanza con i più deboli. -43-

45 [51] Λέξω δὲ καὶ τὸ κατ ἐκεῖνον αὐτῷ τὸν χρόνον πραχθέν, εἰ καὶ μικρὸν ὅσα γε τῷ δοκεῖν, ἀλλ οὐκ ἀπὸ φρονήματος μικροῦ. κτηνοτροφοῦσιν Ἄραβες καὶ νέμουσι τὰ θρέμματα οὐκ ἄνδρες μόνον ἀλλὰ καὶ γυναῖκες νέοι τε καὶ παρθένοι παρ αὐτοῖς, οὐχὶ τῶν ἠμελημένων καὶ ἀδόξων μόνον ἀλλὰ καὶ τῶν ἄγαν ἐπιφανῶν. [52] ἑπτὰ δὴ κόραι πατρὸς ἱερέως ποίμνην ἄγουσαι παρῆσαν ἐπί τινα πηγὴν καὶ τῶν ἱμονιῶν ἐκδησάμεναι τοὺς καδίσκους ἄλλη διαδεχομένη παρ ἄλλης ὑπὲρ τῆς ἐν τῷ πονεῖν ἰσομοιρίας μάλα προθύμως τὰς δεξαμενάς, αἳ πλησίον ἔκειντο, πληροῦσιν. [53] ἐπιφοιτήσαντες δ ἕτεροι ποιμένες καὶ τῆς τῶν παρθένων ἀσθενείας ὑπεριδόντες τὰς μὲν ἐπεχείρουν μετὰ τῆς ποίμνης ἐλαύνειν, τὰ δ οἰκεῖα θρέμματα προσῆγον ἐπὶ τὸ εὐτρεπισθὲν ποτὸν ἀλλότριον καρπωσόμενοι πόνον. [54] ἰδὼν δὲ Μωυσῆς τὸ γενόμενον_οὐ γὰρ ἦν πόρρω_συντείνας ἔθει καὶ πλησίον στὰς οὐ παύσεσθ ε εἶπεν ἀδικοῦντες, τὴν ἐρημίαν νομίζοντες εἶναι πλεονεξίαν; βραχίονας καὶ πήχεις ἀργοὺς τρέφοντες οὐκ ἐρυθριᾶτε; χαῖται βαθεῖαι καὶ σάρκες ὑμεῖς ἐστε, οὐκ ἄνδρες αἱ μὲν κόραι νεανιεύονται μηδὲν ὀκνοῦσαι τῶν πρακτέων, οἱ δὲ νεανίαι κορικῶς ἤδη τρυφᾶτε. [55] οὐ βαδιεῖσθε; οὐχ ὑπεκστήσεσθε ταῖς πρότερον ἡκούσαις, ὧν καὶ τὸ ποτόν ἐστι; δικαίως ἂν αὐταῖς ἐπαντλήσαντες, ἵν ἀφθονώτερον ὕδωρ εἴη, -44-

46 Mosè, i pastori e le ragazze (Mos. 1,51-59) [51] Riferirò anche un azione da lui compiuta in quel periodo: anche se all apparenza è insignificante, tuttavia non proveniva da uno spirito insignificante. Gli Arabi allevano il bestiame e presso di loro pascolano le greggi non solo gli uomini, ma anche le donne, i ragazzi e le ragazze, non solo fra gli umili e gli sconosciuti, ma anche fra quanti sono molto illustri. [52] Dunque, sette fanciulle figlie di un sacerdote, alla guida del gregge, erano presso una sorgente: dopo aver legato i secchi con alcune funi, di buona lena riempirono le vasche che si trovavano lì vicino, una dopo l altra, per suddividere equamente la fatica. [53] Ma si avvicinarono altri pastori pieni di disprezzo per la debolezza delle fanciulle: cercarono di spingerle via con il gregge, mentre avvicinavano il proprio all acqua attinta, per sfruttare la fatica altrui. [54] Ma Mosè, vedendo l accaduto - infatti non era lontano -, corse di slancio e, fermatosi, disse: Non cesserete con le ingiustizie, pensando che il deserto sia prevaricazione? Non vi vergognate di nutrire spalle e braccia inattive? Capigliature pesanti e carne siete, non uomini: le fanciulle si comportano da uomini senza esitare di fronte ad alcun dovere, mentre voi giovani ormai vivete mollemente, come ragazze. [55] Non ve ne andrete? Non lascerete il posto a chi è arrivato per primo, che possiede anche l acqua? Sarebbe giusto che ne attingeste per loro, perché ci sia acqua in abbondanza, e invece -45-

47 De Vita Mosis καὶ τὸ εὐτρεπισθὲν ἀφελέσθαι σπεύδετε; ἀλλὰ μὰ τὸν οὐράνιον τῆς δίκης ὀφθαλμὸν οὐκ ἀφελεῖσθε βλέποντα καὶ τὰ ἐν τοῖς ἐρημοτάτοις. [56] ἐμὲ γοῦν ἐχειροτόνησε βοηθὸν οὐ προσδοκηθέντα καὶ γάρ εἰμι σύμμαχος ταῖς ἀδικουμέναις μετὰ μεγάλης χειρός, ἣν οὐ θέμις πλεονέκταις ὁρᾶν αἰσθήσεσθε δὲ αὐτῆς ἐκ τοῦ ἀφανοῦς τιτρωσκούσης, εἰ μὴ μεταβάλοιτε. [57] ταῦτα διεξιόντος, φοβηθέντες, ἐπεὶ καὶ λέγων ἅμα ἐνεθουσία μεταμορφούμενος εἰς προφήτην, μὴ χρησμοὺς καὶ λόγια θεσπίζει, καταπειθεῖς τε γίνονται καὶ τὴν ποίμνην τῶν παρθένων ἐπὶ τὰς δεξαμενὰς ἄγονται πρότερον μεταστησάμενοι τὰς ἑαυτῶν. [58] αἱ δ ἐπανῄεσαν οἴκαδε σφόδρα γεγηθυῖαι καὶ τὰ συμβάντα παρ ἐλπίδας ἐκδιηγοῦντο, ὡς πολὺν ἵμερον ἐνεργάσασθαι τοῦ ξένου τῷ πατρί. κατεμέμφετο γοῦν αὐτὰς ἐπ ἀχαριστίᾳ τοιαῦτα λέγων τί παθοῦσαι μεθίετε, δέον ἄγειν εὐθὺς καὶ εἴπερ ἀνεδύετο λιπαρεῖν; ἤ τινα μισανθρωπίαν μου κατέγνωτε; ἢ δεύτερον περιπεσεῖν ἀδίκοις οὐ προσδοκᾶτε; βοηθῶν ἀπορεῖν ἀνάγκη τοὺς ἐπιλήσμονας χαρίτων. ἀλλ ὅμως ἀναδραμοῦσαι (τὸ γὰρ ἁμάρτημα μέχρι νῦν ἐστιν ἰάσιμον) ἴτε μετὰ σπουδῆς καὶ καλεῖτε ξενίων μὲν πρότερον αὖθις δὲ καὶ ἀμοιβῆς (ὀφείλεται γὰρ αὐτῷ χάρις) μεθέξοντα. [59] συντείνασαι δὲ καταλαμβάνουσιν αὐτὸν οὐ πόρρω τῆς πηγῆς καὶ δηλώσασαι τὰ ἀπὸ τοῦ πατρὸς οἴκαδε συμπείθουσιν ἥκειν. ὁ δὲ πατὴρ τὴν μὲν ὄψιν εὐθὺς τὸ δὲ βούλημα ὀλίγον ὕστερον καταπλαγεὶς_ἀρίδηλοι γὰρ αἱ μεγάλαι φύσεις καὶ οὐ μήκει χρόνου γνωριζόμεναι_δίδωσι τὴν καλλιστεύουσαν αὐτῷ τῶν θυγατέρων γυναῖκα, δι ἑνὸς ἔργου πάνθ ὅσα τῶν εἰς καλοκἀγαθίαν μαρτυρήσας καὶ ὡς ἀξιέραστον μόνον τὸ καλόν ἐστι τῆς ἀφ ἑτέρου συστάσεως οὐ δεόμενον, ἀλλ ἐν ἑαυτῷ περιφέρον τὰ γνωρίσματα. -46-

48 Mosè, i pastori e le ragazze vi affrettate a portar via quanto è stato preparato? Ma per l occhio celeste della giustizia, che vede anche quanto avviene nei luoghi più deserti, non lo porterete via! [56] Mi ha scelto come aiuto inaspettato: io sono alleato di chi subisce ingiustizie, per mezzo di una grande mano che non è lecito che i prevaricatori vedano. La sentirete che ferisce dall invisibile, se non cambiate!. [57] Quando ebbe detto questo, timorosi che annunciasse oracoli e divinazioni, poiché anche parlando intanto era preso da trasporto divino e si era trasformato in profeta, divennero ubbidienti e condussero il gregge delle fanciulle alle vasche, dopo aver prima spostato il proprio. [58] Quelle tornarono a casa molto felici e narrarono quanto era accaduto contro ogni speranza, così da far nascere nel padre una grande curiosità sullo straniero. Dunque le rimproverò di ingratitudine parlando così: Perché l avete lasciato andare, mentre dovevate portarlo subito e insistere se rifiutava? O di che misantropia mi avete mai trovato colpevole? Oppure non vi aspettate di incappare una seconda volta negli ingiusti? È inevitabile che chi si dimentica dei benefici sia privo di aiuti. Ma tuttavia, presto! Perché l errore finora è sanabile, andate in fretta e chiamatelo, perché riceva innanzitutto i doni ospitali e poi anche una ricompensa: gli dobbiamo un favore. [59] Perciò si affrettarono e lo trovarono non lontano dalla fonte: e dopo avergli riferito le parole del padre lo convinsero ad andare a casa. Il padre, colpito subito dall aspetto e poco dopo dall animo - infatti le grandi nature sono visibilissime e si riconoscono in breve tempo - gli diede in moglie la più belle delle figlie, dato che aveva provato tutte le sue nobili qualità attraverso una sola azione, e anche che il bene solo è degno di amore, senza necessità di alleanza con altro, poiché porta in sé i segni di riconoscimento. -47-

49 [60] μετὰ δὲ τὸν γάμον παραλαβὼν τὰς ἀγέλας ἐποίμαινε προδιδασκόμενος εἰς ἡγεμονίαν ποιμενικὴ γὰρ μελέτη καὶ προγυμνασία βασιλείας τῷ μέλλοντι τῆς ἡμερωτάτης τῶν ἀνθρώπων ἐπιστατεῖν ἀγέλης, καθάπερ καὶ τοῖς πολεμικοῖς τὰς φύσεις τὰ κυνηγέσια θήραις γὰρ ἐμπρομελετῶσιν οἱ πρὸς τὰς στραταρχίας ἀλειφόμενοι, τῶν ἀλόγων οἷά τινος ὕλης ὑποβεβλημένων πρὸς ἄσκησιν τῆς καθ ἑκάτερον καιρὸν ἀρχῆς, τόν τε πολέμου καὶ τὸν εἰρήνης. [61] ἡ μὲν γὰρ τῶν ἀγρίων θήρα στρατηγικὸν κατ ἐχθρῶν ἐστι γύμνασμα, ἡ δὲ τῶν ἡμέρων ἐπιμέλεια καὶ προστασία βασιλικὸν πρὸς ὑπηκόους ἀγώνισμα διὸ καὶ ποιμένες λαῶν οἱ βασιλεῖς, οὐχ ὡς ὄνειδος ἀλλ ὡς ὑπερβάλλουσα τιμή, προςαγορεύονται. [62] καί μοι δοκεῖ μὴ πρὸς δόξας τῶν πολλῶν ἀλλὰ πρὸς ἀλήθειαν ἐρευνωμένῳ τὸ πρᾶγμα_γελάτω δ ὁ βουλόμενος_μόνος ἂν γενέσθαι βασιλεὺς τέλειος ὁ τὴν ποιμενικὴν ἐπιστήμην ἀγαθός, ἐν ἐλάττοσι ζῴοις παιδευθεὶς τὰ τῶν κρειττόνων ἀμήχανον γὰρ τὰ μεγάλα πρὸ τῶν μικρῶν τελεσθῆναι. [63] Γενόμενος οὖν τῶν καθ αὑτὸν ἀγελαρχῶν ἄριστος καὶ ποριστὴς <τῶν> ὅσα πρὸς τὴν τῶν θρεμμάτων συνέτεινεν ὠφέλειαν ἱκανὸς ἐκ τοῦ μηδὲν ἀποκνεῖν ἀλλ ἐθελουργῷ καὶ αὐτοκελεύστῳ προθυμίᾳ εἰς δέον τῇ προστασίᾳ χρῆσθαι μετὰ καθαρᾶς καὶ ἀδόλου πίστεως ηὔξησε τὰς ἀγέλας -48-

50 Da pastore a inviato divino (Mos. 1,60-84) [60] Dopo le nozze, prese le greggi e le portava al pascolo: così si allenava per il comando. Infatti la pratica della pastorizia è anche un esercitazione per il regno per chi sarà preposto al gregge degli uomini, il più civile, come anche la caccia per i guerrieri di natura - perciò quanti si preparano a comandare un esercito si esercitano prima con le bestie -, poiché gli animali privi di ragione sono preposti come materia per la pratica del comando in entrambe le occasioni, la guerra e la pace. [61] Infatti la caccia degli animali selvatici è un esercizio da generale contro i nemici, mentre la cura e la guida degli animali domestici è una prova adatta al re nei confronti dei sudditi: per questo i re sono definiti anche pastori di popoli, non per scherno, ma come onore superiore. [62] E mi pare che, esaminando la questione non in base all opinione dei più, ma in base alla verità - rida pure chi vuole -, sia un re perfetto solo colui che è abile nella pratica della pastorizia, poiché avrà imparato con gli animali inferiori la gestione dei superiori: infatti è impossibile compiere a perfezione le cose grandi prima di quelle piccole. [63] Dunque, Mosè divenne il migliore fra i pastori del suo tempo, in grado di procurare quanto concorreva al vantaggio per il gregge, senza evitare nulla, ma dedicandosi in modo appropriato alla guida con impegno infaticabile e spontaneo, e con una fede pura e priva di inganno accrebbe il gregge. -49-

51 De Vita Mosis [64] ὡς ὑπὸ τῶν ἄλλων νομέων ἤδη καὶ φθονεῖσθαι μηδὲν ὁμοιότροπον ἐν ταῖς ἰδίαις ποίμναις ὁρώντων, αἷς εὐτυχὲς εἶναι ἐδόκει ἡ ἐν ὁμοίῳ μονή, ταῖς δὲ τὸ μὴ βελτιοῦσθαι καθ ἑκάστην ἡμέραν ἐλάττωσις διὰ τὸ μεγάλας εἰωθέναι λαμβάνειν ἐπιδόσεις ἐκ μὲν εὐσαρκίας καὶ πιότητος εἰς κάλλος, εἰς δὲ πλῆθος ἐξ εὐτοκίας καὶ τῶν περὶ δίαιταν ὑγιεινῶν. [65] ἄγων δὲ τὴν ποίμνην εἰς τόπον εὔυδρόν τε καὶ εὔχορτον, ἔνθα συνέβαινε καὶ πολλὴν πόαν προβατεύσιμον ἀναδίδοσθαι, γενόμενος πρός τινι νάπει θέαμα ἐκπληκτικώτατον ὁρᾷ. βάτος ἦν, ἀκανθῶδές τι φυτὸν καὶ ἀσθενέστατον οὗτος, οὐδενὸς πῦρ προσενεγκόντος, ἐξαίφνης ἀνακαίεται καὶ περισχεθεὶς ὅλος ἐκ ῥίζης εἰς ἀκρέμονα πολλῇ φλογὶ καθάπερ ἀπό τινος πηγῆς ἀνομβρούσης διέμενε σῷος, οὐ κατακαιόμενος, οἷά τις ἀπαθὴς οὐσία καὶ οὐχ ὕλη πυρὸς αὐτὸς ὤν, ἀλλὰ τροφῇ χρώμενος τῷ πυρί. [66] κατὰ δὲ μέσην τὴν φλόγα μορφή τις ἦν περικαλλεστάτη, τῶν ὁρατῶν ἐμφερὴς οὐδενί, θεοειδέστατον ἄγαλμα, φῶς αὐγοειδέστερον τοῦ πυρὸς ἀπαστράπτουσα, ἣν ἄν τις ὑπετόπησεν εἰκόνα τοῦ ὄντος εἶναι καλείσθω δὲ ἄγγελος, ὅτι σχεδὸν τὰ μέλλοντα γενήσεσθαι διήγγελλε τρανοτέρᾳ φωνῆς ἡσυχίᾳ διὰ τῆς μεγαλουργηθείσης ὄψεως. [67] σύμβολον γὰρ ὁ μὲν καιόμενος βάτος τῶν ἀδικουμένων, τὸ δὲ φλέγον πῦρ τῶν ἀδικούντων, τὸ δὲ μὴ κατακαίεσθαι τὸ καιόμενον τοῦ μὴ πρὸς τῶν ἐπιτιθεμένων φθαρήσεσθαι τοὺς ἀδικουμένους, ἀλλὰ τοῖς μὲν ἄπρακτον καὶ ἀνωφελῆ γενέσθαι τὴν ἐπίθεσιν, τοῖς δὲ τὴν ἐπιβουλὴν ἀζήμιον, ὁ δὲ ἄγγελος προνοίας τῆς ἐκ θεοῦ τὰ λίαν φοβερὰ παρὰ τὰς ἁπάντων ἐλπίδας κατὰ πολλὴν ἡσυχίαν ἐξευμαρίζοντος. [68] τὴν δὲ εἰκασίαν ἀκριβῶς ἐπισκεπτέον. ὁ βάτος, ὡς ἐλέχθη, φυτὸν ἀσθενέστατον ἀλλ οὐδὲ ἄκεντρον, ὡς εἰ καὶ μόνον ἐπιψαύσειέ τις τιτρώσκειν, οὔτ ἐξαναλώθη τῷ φύσει δαπανηρῷ πυρί, τοὐναντίον δὲ -50-

52 Da pastore a inviato divino [64] Perciò divenne ormai oggetto di invidia per gli altri pastori, che non vedevano nulla di simile nelle proprie greggi: per queste sembrava un successo rimanere nella stessa condizione, mentre per quelle non migliorare ogni giorno era una perdita, poiché Mosè era solito ottenere grandi miglioramenti, dalla floridezza e grassezza alla bellezza, alla quantità dalla fertilità e dalla salute dello stile di vita. [65] Mentre conduceva il gregge in un luogo ricco d acqua e con pascoli abbondanti, dove nasceva anche molta erba per le pecore, giunto in una vallata, vide uno spettacolo portentoso. C era un roveto, coperto di spine e debolissimo; questo, senza che nessuno gli avesse dato fuoco, all improvviso s infiammò e, benché fosse tutto avvolto dalle radici ai rami da una gran fiamma come se sgorgasse da una fonte, rimase salvo senza consumarsi, come se fosse un essenza immutabile e non materia combustile, ma si servisse del fuoco come nutrimento. [66] In mezzo alla fiamma c era una figura bellissima, che non ricordava nessuna cosa visibile, immagine simile a Dio, luce che brillava più luminosa del fuoco - forse si sarebbe potuto sospettare che fosse un immagine dell Essere. Lo si chiami messaggero, perché annunciò, diciamo così, ciò che stava per accadere con un silenzio più chiaro delle parole, attraverso la visione meravigliosa. [67] Infatti il cespuglio che bruciava era il simbolo delle vittime, il fuoco ardente degli oppressori; il fatto che il combustibile non si consumasse indicava che le vittime non erano uccise dai sovrintendenti, ma che per gli uni l aggressione era inefficace e vana, mentre per gli altri l insidia era inoffensiva; il messaggero invece rappresentava la provvidenza di Dio che contro ogni speranza mitiga con grande calma pene veramente terribili. [68] Bisogna esaminare con precisione la figura. Il cespuglio, come è stato detto, era una pianta debolissima ma non senza spine, tanto che se anche uno l avesse solo toccata si sarebbe ferito, e non era consumata dal fuoco, per natura distruttore, ma -51-

53 De Vita Mosis ἐφυλάχθη πρὸς αὐτοῦ καὶ διαμένων ὁποῖος ἦν πρὶν ἀνακαίεσθαι μηδὲν ἀποβαλὼν τὸ παράπαν αὐγὴν προσέλαβε. [69] τοῦθ ἅπαν ὑπογραφή τίς ἐστι τῆς ἐθνικῆς ὑποθέσεως, ἣ κατ ἐκεῖνον τὸν χρόνον ἐπεῖχε, μόνον οὐ βοῶσα τοῖς ἐν συμφοραῖς μὴ ἀναπίπτετε, τὸ ἀσθενὲς ὑμῶν δύναμίς ἐστιν, ἣ καὶ κεντεῖ καὶ κατατρώσει μυρίους. ὑπὸ τῶν ἐξαναλῶσαι γλιχομένων τὸ γένος ἀκόντων διασωθήσεσθε μᾶλλον ἢ ἀπολεῖσθε, τοῖς κακοῖς οὐ κακωθήσεσθε, ἀλλ ὅταν μάλιστα πορθεῖν νομίσῃ τις ὑμᾶς, τότε μάλιστα πρὸς εὔκλειαν ἐκλάμψετε. [70] πάλιν τὸ πῦρ φθοροποιὸς οὐσία διελέγχουσα τοὺς ὠμοθύμους μὴ ταῖς ἰδίαις ἀλκαῖς ἐπαίρεσθε, τὰς ἀμάχους ῥώμας ἰδόντες καθαιρουμένας σωφρονίσθητε ἡ μὲν καυστικὴ δύναμις τῆς φλογὸς ὡς ξύλον καίεται, τὸ δὲ φύσει καυστὸν ξύλον οἷα πῦρ ἐμφανῶς καίει. [71] Τὸ τεράστιον τοῦτο καὶ τεθαυματουργημένον δείξας ὁ θεὸς τῷ Μωυσεῖ, παραίνεσιν ἐναργεστάτην τῶν μελλόντων ἀποτελεῖσθαι, καὶ διὰ χρησμῶν ἄρχεται προτρέπειν αὐτὸν ἐπὶ τὴν τοῦ ἔθνους σπεύδειν ἐπιμέλειαν, ὡς οὐ μόνον ἐλευθερίας παραίτιον ἀλλὰ καὶ ἡγεμόνα τῆς ἐνθένδε ἀποικίας οὐκ εἰς μακρὰν γενησόμενον, ὁμολογῶν ἐν ἅπασι συλλήψεσθαι. [72] κακουμένων γὰρ ἐκ πολλοῦ καὶ δυσανασχέτους ὕβρεις ὑπομενόντων, οὐδενὸς ἀνθρώπων οὔτ ἐπικουφίζοντος οὔτ ἐλεοῦντος τὰς συμφοράς, οἶκτον φησίν αὐτὸς ἔλαβον καὶ γὰρ <οἶδ > ἰδίᾳ ἕκαστον καὶ πάντας ὁμοθυμαδὸν ἐφ ἱκετείας καὶ λιτὰς τραπομένους ἐλπίζειν τὴν ἐξ ἐμοῦ βοήθειαν εἰμὶ δὲ τὴν φύσιν ἤπιος καὶ γνησίοις ἱκέταις ἵλεως. [73] ἴθι δὴ πρὸς τὸν βασιλέα τῆς χώρας μηδὲν εὐλαβηθεὶς τὸ παράπαν _ὁ μὲν γὰρ πρότερος τέθνηκεν, ὃν ἀπεδίδρασκες διὰ φόβον ἐπιβουλῆς, ἕτερος δὲ τὴν χώραν ἐπιτέτραπται μηδενὸς τῶν πραγμάτων σοι μνησικακῶν_καὶ τὴν τοῦ ἔθνους γερουσίαν προσπαραλαβὼν εἰπὲ χρησμῷ προσκεκλῆσθαι -52-

54 Da pastore a inviato divino al contrario era salvaguardata da quello e, rimanendo com era prima di prender fuoco senza perdere proprio nulla, acquistava splendore. [69] Tutto questo è un immagine della situazione del popolo, quale era in quel momento, e quasi gridava a quanti si trovavano in difficoltà: Non abbattetevi! La vostra debolezza è una forza che ne ferisce e ne colpisce a migliaia. Anche contro la sua volontà, sarete salvati più che distrutti da chi desidera annientare il vostro popolo; non sarete danneggiati dai mali, ma proprio quando uno penserà di distruggervi, allora soprattutto risplenderete di gloria!. [70] Ancora il fuoco, essenza distruttrice, che confuta gli orgogliosi: Non esaltatevi per il vostro vigore! Alla vista della distruzione di forze imbattute rinsavite! La forza corrosiva del fuoco brucia come legno, mentre il legno, combustibile per natura, brucia apertamente come fuoco. [71] Dopo che Dio ebbe mostrato a Mosè questo miracolo meraviglioso, monito chiarissimo di quanto stava per compiersi, iniziò anche a esortarlo con oracoli ad affrettarsi nella cura del popolo, in modo da divenire in breve non solo ausilio per la liberazione, ma anche guida dell allontanamento da là, e accettò di assisterlo in tutto. [72] Disse: Ormai da molto sono maltrattati e sopportano violenze intollerabili. Mentre nessuno fra gli uomini alleggerisce le pene o ha pietà delle disgrazie, Io ho avuto compassione. Infatti so che ciascuno in privato e tutti concordemente pregano e supplicano sperando nell aiuto da parte mia: e sono per natura benevolo e propizio ai supplici sinceri. [73] Va dunque dal re della regione senza avere alcun timore: infatti quello precedente, che avevi fuggito per paura di qualche insidia, è morto, e a un altro, che non pensa a vendicarsi contro di te per nessuna delle tue azioni, è affidata la terra. Porta con te l assemblea degli anziani del popolo e di che tramite un oracolo -53-

55 De Vita Mosis ὑπ ἐμοῦ τὸ ἔθνος, ἵνα κατὰ τὰ πάτρια θύσῃ τριῶν ἡμερῶν ὁδὸν ἔξω τῶν ὅρων τῆς χώρας προελθόν. [74] ὁ δὲ οὐκ ἀγνοῶν ἐπὶ τοῖς λεγομένοις ἀπιστήσοντας τούς τε ὁμοφύλους καὶ τοὺς ἄλλους ἅπαντας ἐὰν οὖν φησί πυνθάνωνται, τί τὸ ὄνομα τῷ πέμψαντι, μηδ αὐτὸς εἰπεῖν ἔχων ἆρ οὐ δόξω διαπατᾶν ; [75] ὁ δὲ τὸ μὲν πρῶτον λέγ ε φησίν αὐτοῖς, ὅτι ἐγώ εἰμι ὁ ὤν, ἵνα μαθόντες διαφορὰν ὄντος τε καὶ μὴ ὄντος προσαναδιδαχθῶσιν, ὡς οὐδὲν ὄνομα τὸ παράπαν ἐπ ἐμοῦ κυριολογεῖται, ᾧ μόνῳ πρόσεστι τὸ εἶναι. [76] ἐὰν δ ἀσθενέστεροι τὰς φύσεις ὄντες ἐπιζητῶσι πρόσρησιν, δήλωσον αὐτοῖς μὴ μόνον τοῦθ ὅτι θεός εἰμι, ἀλλ ὅτι καὶ τριῶν τῶν ἐπωνύμων ἀνδρῶν ἀρετῆς, θεὸς Ἀβραὰμ καὶ θεὸς Ἰσαὰκ καὶ θεὸς Ἰακώβ, ὧν ὁ μὲν τῆς διδακτῆς, ὁ δὲ τῆς φυσικῆς, ὁ δὲ τῆς ἀσκητικῆς σοφίας κανών ἐστιν. ἐὰν δὲ ἔτι ἀπιστῶσι, τρισὶ σημείοις ἀναδιδαχθέντες μεταβαλοῦσιν, ἃ πρότερον οὔτε τις εἶδεν οὔτε ἤκουσεν ἀνθρώπων. [77] ἦν δὲ τὰ σημεῖα τοιάδε ῥάβδον, ἣν εἶχεν, εἰς τοὔδαφος ῥῖψαι κελεύει ἡ δ αὐτίκα ψυχωθεῖσα εἷρπε καὶ τῶν ἀπόδων τὸ ἡγεμονικώτατον ὑπερμεγέθης δράκων γίνεται τελειότατος ταχέως δ ἀποχωρήσας ἀπὸ τοῦ ζῴου καὶ διὰ δέος ἤδη πρὸς φυγὴν ὁρμῶν μετακαλεῖται καὶ θεοῦ προστάξαντος ἅμα τε θάρσος ἐμποιήσαντος ἐπιδράττεται τῆς οὐρᾶς. [78] ὁ δὲ ἰλυσπώμενος ἔτι κατὰ τὴν ἐπαφὴν ἵσταται καὶ πρὸς μῆκος εὖ μάλα ταθεὶς εὐθὺς εἰς βακτηρίαν μετεστοιχειοῦτο τὴν αὐτήν, ὡς θαυμάζειν μὲν τὰς μεταβολὰς ἀμφοτέρας, ποτέρα δὲ καταπληκτικωτέρα, μὴ δύνασθαι διακρίνειν, τῆς ψυχῆς ἰσορρόπῳ πληχθείσης φαντασίᾳ. [79] τοῦτο μὲν δὴ πρῶτον, ἕτερον δ οὐκ εἰς μακρὰν ἐθαυματουργεῖτο τῶν χειρῶν τὴν ἑτέραν προστάττει τοῖς κόλποις ἐπικρύψαντα μικρὸν -54-

56 Da pastore a inviato divino ho convocato il popolo perché si allontani di tre giorni di cammino oltre i confini della regione e offra dei sacrifici secondo le tradizioni. [74] Ma Mosè, che non ignorava che quelli della sua tribù e tutti gli altri non avrebbero creduto alle sue parole, chiese: Se vorranno sapere qual è il nome di chi mi manda, e non sarò in grado di dirglielo, non sembrerà che li stia ingannando?. [75] E Dio rispose: Innanzitutto di loro che Io sono Colui che è, perché conoscendo la differenza fra l essere e il non essere imparino anche che a me non si addice propriamente nessun nome: solo l essere mi è unito. [76] Ma se, deboli per natura, ricercheranno un nome, mostra loro non solo questo, che sono Dio, ma anche che sono il Dio dei tre uomini che danno il nome alla virtù: il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe, che sono la norma l uno della saggezza che si apprende, l altro di quella di natura, l ultimo di quella laboriosa. Ma se ancora non crederanno, cambieranno idea istruiti da tre segni che in precedenza nessuno fra gli uomini ha mai visto né sentito. [77] I segni erano questi: ordinò di gettare al suolo il bastone che aveva Mosè. Questo subito prende vita e striscia, diventando il più potente degli esseri privi di piedi, un serpente enorme, privo di difetti; mentre già Mosè si allontana velocemente dall animale e si prepara a fuggire per la paura, viene richiamato e su ordine di Dio, che gli infonde coraggio, afferra la coda. [78] Quello, che si contorceva, si immobilizza al contatto e si estende per tutta la sua lunghezza, trasformandosi nello stesso bastone. Così Mosè si meravigliò per entrambi i cambiamenti, senza essere in grado di decidere qual era stato il più stupefacente, dato che l anima era stata colpita da spettacoli di egual forza. [79] Dunque questo fu il primo, ma non molto più tardi compì un altro miracolo. Gli ordina di nascondere una delle mani tra le -55-

57 De Vita Mosis ὕστερον προενεγκεῖν δράσαντος δὲ τὸ κελευσθέν, ἡ χεὶρ λευκοτέρα χιόνος ἐξαπιναίως ἀναφαίνεται πάλιν δὲ καθέντος εἰς τοὺς κόλπους καὶ ἀνενεγκόντος, εἰς τὴν αὐτὴν χρόαν τρέπεται τὸ οἰκεῖον ἀπολαβοῦσα εἶδος. [80] ταῦτα μὲν οὖν ὑπὸ μόνου μόνος ἐπαιδεύετο, ὡς παρὰ διδασκάλῳ γνώριμος, ἔχων παρ ἑαυτῷ τὰ τῶν τεράτων ὄργανα, τήν τε χεῖρα καὶ τὴν βακτηρίαν, οἷς προεφωδιάσθη. [81] τρίτον δ ἐπιφέρεσθαι μὲν οὐκ ἦν οὐδὲ προδιδάσκεσθαι, ἔμελλε δ ἐκπλήττειν οὐκ ἔλαττον τὴν ἀρχὴν τοῦ γίνεσθαι λαβὸν ἐν Αἰγύπτῳ. ἦν δὲ τοιοῦτο τοῦ ποταμίο υ φησίν ὕδατος ὅσον ἂν ἀρυσάμενος ἐπὶ τὴν γῆς ἐκχέῃς, αἷμα ξανθότατον ἔσται πρὸς τῇ χρόᾳ καὶ τὴν δύναμιν ἑτεροιωθὲν εἰς ἀλλαγὴν παντελῆ. [82] πιστὸν δ ὡς ἔοικε καὶ τοῦτ ἀνεφαίνετο, οὐ μόνον διὰ τὸ τοῦ λέγοντος ἀψευδές, ἀλλὰ καὶ διὰ τὰ ἤδη προεπιδειχθέντα ἐπί τε τῆς χειρὸς καὶ τῆς βακτηρίας θαυματουργήματα. [83] πιστεύων δ ὅμως παρῃτεῖτο τὴν χειροτονίαν ἰσχνόφωνον καὶ βραδύγλωσσον, οὐκ εὔλογον, αὑτὸν εἶναι φάσκων καὶ μάλιστ ἀφ οὗ λέγοντος ἤκουε θεοῦ νομίσας γὰρ τὴν ἀνθρωπίνην λογιότητα κατὰ σύγκρισιν τῆς θείας ἀφωνίαν εἶναι καὶ ἅμα τὴν φύσιν εὐλαβὴς ὢν ὑπεστέλλετο τοῖς ὑπερόγκοις, τὰ λίαν μεγάλα κρίνων οὐ καθ αὑτόν, καὶ παρεκάλει ἕτερον ἑλέσθαι τὸν εὐμαρῶς ἕκαστα τῶν ἐπισταλέντων διαπράξασθαι δυνησόμενον. [84] ὁ δ ἀποδεξάμενος αὐτὸν τῆς αἰδοῦς ἆρά γε ἀγνοεῖ ς εἶπε τὸν δόντα ἀνθρώπῳ στόμα καὶ κατασκευάσαντα γλῶτταν καὶ ἀρτηρίαν καὶ τὴν ἅπασαν λογικῆς φωνῆς ὀργανοποιίαν; αὐτός εἰμι ἐγώ. μηδὲν οὖν δείσῃς ἐμοῦ γὰρ ἐπινεύσαντος ἀρθρωθήσεται πάντα καὶ μεταβαλεῖ πρὸς τὸ μέτριον, ὡς μηδενὸς ἔτι ἐμποδίζοντος ῥεῖν εὔτροχον καὶ λεῖον ἀπὸ καθαρᾶς πηγῆς τὸ τῶν λόγων νᾶμα. χρεία δ εἰ γένοιτο ἑρμηνέως, ὑποδιακονικὸν στόμα τὸν ἀδελφὸν ἕξεις, ἵν ὁ μὲν τῷ πλήθει ἀπαγγέλλῃ τὰ ἀπὸ σοῦ, σὺ δ ἐκείνῳ τὰ θεῖα. -56-

58 Da pastore a inviato divino pieghe del vestito e di tirarla fuori poco dopo; eseguito l ordine, la mano gli appare all improvviso più bianca della neve. Dopo averla di nuovo messa fra le pieghe e averla estratta, ritorna dello stesso colore, riprendendo l aspetto consueto. [80] Questi gli furono insegnati da solo a solo, come un discepolo dal maestro, dato che aveva con sé gli strumenti dei miracoli, la mano e il bastone, di cui era fornito per il viaggio. [81] Il terzo però non era possibile portarlo con sé né insegnarlo prima, ma avrebbe colpito non meno, prendendo inizio in Egitto. Era questo, disse: Tutta l acqua del fiume che attingerai e verserai a terra, sarà sangue di un rosso intenso e cambierà completamente, oltre all aspetto, anche le sue qualità. [82] Gli parve credibile anche questo, naturalmente, non solo per l assenza di menzogne in chi parlava, ma anche per i miracoli già mostrati a proposito della mano e del bastone. [83] Ma pur prestando fede, tuttavia cercò di evitare la designazione, dicendo di essere balbuziente e lento a parlare, non un abile parlatore, e soprattutto dal momento in cui aveva sentito parlare Dio. Riteneva infatti che l eloquenza umana fosse mutismo in confronto a quella divina e inoltre, timido per natura, si ritirava di fronte a cose smisurate, ritenendo questioni troppo grandi non adatte a lui, e lo esortava a scegliere un altro, in grado di compiere facilmente tutti i suoi ordini. [84] Ma Dio, pur approvando la sua modestia, disse: Ignori forse chi ha dato la bocca all uomo e l ha fornito di lingua e di polmoni e di tutto l organismo della voce per quanto riguarda la parola? Io! Non temere nulla: infatti con la mia approvazione tutto si adatterà e cambierà verso la giusta misura, cosicché il fiume delle parole scorrerà da una fonte pura senza nessun ostacolo, leggero e piacevole. Se ci fosse bisogno di un mediatore, avrai tuo fratello come bocca ausiliaria, perché annunci alla folla le tue parole, e tu a lui quelle divine. -57-

59 [94] ἤδη μὲν οὖν ἐν ἑκάστου τῇ ψυχῇ τῶν ἐθελοκακούντων τὸ ὕποπτον διήλεγξεν ἡ μεγαλουργηθεῖσα ὄψις, ὡς μηκέτι νομίζειν ἀνθρώπων σοφίσματα καὶ τέχνας εἶναι τὰ γινόμενα πεπλασμένας πρὸς ἀπάτην. ἀλλὰ δύναμιν θειοτέραν τὴν τούτων αἰτίαν, ᾗ πάντα δρᾶν εὐμαρές. [95] ἐπεὶ δὲ καὶ ὁμολογεῖν ἀναγκασθέντες ὑπὸ τῆς τῶν γινομένων ἐμφανοῦς ἐναργείας οὐδὲν ἧττον ἐθρασύνοντο, τῆς αὐτῆς ἀπανθρωπίας καὶ ἀσεβείας ὥσπερ ἀγαθοῦ τινος ἐπειλημμένοι βεβαιοτάτου, μήτε τοὺς καταδουλωθέντας ἀδίκως ἐλεοῦντες μήτε τὰ διὰ τῶν λόγων προσταττόμενα δρῶντες, ἅτε δὴ τοῦ θεοῦ τρανοτέραις χρησμῶν ἀποδείξεσι ταῖς διὰ σημείων καὶ τεράτων τὸ βούλημα δεδηλωκότος, ἐμβριθεστέρας ἐπανατάσεως ἐδέησε καὶ πληγῶν ἑσμοῦ, αἷς οἱ ἄφρονες νουθετοῦνται, οὓς λόγος οὐκ ἐπαίδευσε. [96] Δέκα δὲ ἐπάγονται τῇ χώρᾳ τιμωρίαι, κατὰ τῶν τέλεια ἡμαρτηκότων τέλειος ἀριθμὸς κολάσεως ἦν δὲ κόλασις παρηλλαχυῖα τὰς ἐν ἔθει. τὰ γὰρ στοιχεῖα τοῦ παντός, γῆ καὶ ὕδωρ καὶ ἀὴρ καὶ πῦρ, ἐπιτίθενται, δικαιώσαντος θεοῦ, οἷς ἀπετελέσθη ὁ κόσμος, τὴν ἀσεβῶν χώραν φθαρῆναι, πρὸς ἔνδειξιν κράτους ἀρχῆς ᾗ κέχρηται, τὰ αὐτὰ καὶ σωτηρίως ἐπὶ γενέσει τῶν ὅλων σχηματίζοντος καὶ τρέποντος ὁπότε βουληθείη πρὸς τὴν κατὰ τῶν ἀσεβῶν ἀπώλειαν. [97] διανέμει δὲ τὰς κολάσεις, τρεῖς μὲν τὰς ἐκ τῶν παχυμερεστέρων στοιχείων γῆς καὶ ὕδατος, ἐξ ὧν ἀπετελέσθησαν αἱ σωματικαὶ ποιότητες, ἐφεὶς τῷ Μωυσέως ἀδελφῷ, τὰς δ ἴσας ἐξ ἀέρος καὶ πυρὸς τῶν -58-

60 Le piaghe d Egitto (Mos. 1,94-146) [94] Dunque la magnifica visione aveva già confutato nell animo di ciascuno dei malvagi il sospetto: perciò non si pensava più che quanto era avvenuto fossero invenzioni umane e arti forgiate per ingannare, ma si riteneva che ne fosse la causa una potenza più divina, per la quale tutto era semplice da realizzare. [95] Ma dopo che erano stati costretti dalla chiara evidenza dei fatti a riconoscerlo, tuttavia non furono meno arroganti, ma si attaccarono alla medesima misantropia ed empietà come a un bene saldissimo, senza aver pietà di quanti erano stati schiavizzati ingiustamente e senza fare quanto era stato ordinato a parole: poiché Dio aveva già mostrato il Suo volere con dimostrazioni più evidenti degli oracoli, per mezzo di segni e miracoli, dovette ricorrere a minacce più gravi e a ferite abbondanti, con le quali si ammoniscono gli stolti, che la parola non riesce a educare. [96] Allora furono scagliate sulla regione dieci vendette, numero perfetto di punizioni secondo la perfezione degli errori commessi: e la punizione era diversa da quelle solite. Infatti gli elementi del tutto - terra, acqua, aria e fuoco -, con i quali fu compiuto il cosmo, per giudizio divino furono destinati a distruggere la terra degli empi, a riprova del potere di cui Egli si serve: gli stessi elementi sono sia predisposti in modo prospero per la generazione del tutto sia rivolti ovunque voglia per la distruzione degli empi. [97] Divise le punizioni: lasciò al fratello di Mosè le tre dagli elementi più densi, terra e acqua, che avevano prodotto le qualità dei corpi; al solo Mosè un ugual numero dall aria e dal fuoco, -59-

61 De Vita Mosis ψυχογονιμωτάτων μόνῳ Μωυσεῖ, μίαν δὲ κοινὴν ἀμφοτέροις ἑβδόμην ἐπιτρέπει, τρεῖς δὲ τὰς ἄλλας εἰς συμπλήρωσιν δεκάδος ἀνατίθησιν αὑτῷ. [98] καὶ πρώτας ἐπιφέρειν ἄρχεται τὰς ἀφ ὕδατος ἐπειδὴ γὰρ τὸ ὕδωρ Αἰγύπτιοι διαφερόντως ἐκτετιμήκασιν ἀρχὴν τῆς τῶν ὅλων γενέσεως τοῦτ εἶναι νομίζοντες, αὐτὸ πρῶτον ἠξίωσε καλέσαι πρὸς τὴν τῶν ἀποδεχομένων ἐπίπληξίν τε καὶ νουθεσίαν. [99] τί οὖν οὐκ εἰς μακρὰν συνέβη; τοῦ Μωυσέως ἀδελφοῦ προστάξει θείᾳ κατενεγκόντος τὴν βακτηρίαν ἐπὶ τὸν ποταμόν, ὁ μὲν εὐθὺς ἀπ Αἰθιοπίας ἄχρι θαλάσσης εἰς αἷμα τρέπεται, συνεξαιματοῦνται δ αὐτῷ λίμναι, διώρυχες, κρῆναι, φρέατα, πηγαί, σύμπασα ἡ κατ Αἴγυπτον οὐσία ὕδατος, ὡς ἀπορίᾳ ποτοῦ τὰ παρὰ ταῖς ὄχθαις ἀναστέλλειν, τὰς δ ἀνατεμνομένας φλέβας καθάπερ ἐν ταῖς αἱμορραγίαις κρουνηδὸν αὐλοὺς ἀκοντίζειν αἵματος, μηδεμιᾶς ἐνορωμένης διαυγοῦς λιβάδος. [100] ἐναπέθνῃσκε δὲ καὶ τὰ γένη τῶν ἰχθύων ἅπαντα, ἅτε τῆς ζωτικῆς δυνάμεως εἰς φθοροποιὸν μεταβαλούσης, ὡς δυσωδίας πάντα διὰ πάντων ἀναπεπλῆσθαι, τοσούτων σηπομένων ἀθρόον σωμάτων πολὺς δὲ καὶ ἀνθρώπων ὄχλος ὑπὸ δίψους διαφθαρεὶς ἔκειτο σωρηδὸν ἐπὶ τῶν τριόδων, οὐ σθενόντων ἐπὶ τὰ μνήματα τῶν οἰκείων τοὺς τετελευτηκότας ἐκκομίζειν. [101] ἐπὶ γὰρ ἡμέρας ἑπτὰ τὸ δεινὸν ἐκράτησεν, ἕως οἱ μὲν Αἰγύπτιοι τοὺς ἀμφὶ Μωυσῆν, οὗτοι δὲ τὸν θεὸν ἱκέτευσαν, οἶκτον λαβεῖν τῶν ἀπολλυμένων ὁ δὲ τὴν φύσιν ἵλεως μεταβάλλει τὸ αἷμα εἰς ὕδωρ πότιμον ἀποδοὺς τῷ ποταμῷ καθαρὰ τὰ ἀρχαῖα ῥεῖθρα καὶ σωτήρια. [102] μικρὸν δὲ ὅσον ἀνεθέντες ἐπὶ τὴν αὐτὴν ὠμότητα καὶ παρανομίαν ἵεντο, ὡς ἢ τοῦ δικαίου παντάπασιν ἐξ ἀνθρώπων ἀφανισθέντος ἢ τῶν ὑπομεινάντων μίαν τιμωρίαν δεύτερον οὐκ εἰωθότων ἐπιπλήττεσθαι παθόντες δ ἀνεδιδάσκοντο νηπίων παίδων τρόπον μὴ καταφρονεῖν ἡ γὰρ κόλασις ἑπομένη κατ ἴχνος μελλόντων μὲν ἐβράδυνε, πρὸς δὲ τὰ ἀδικήματα θέοντας ἐπιδραμοῦσα κατελάμβανε. -60-

62 Le piaghe d Egitto che in misura maggiore generano l anima; ne affidò una sola, la settima, ad entrambi insieme; attribuì a se stesso le altre tre per completare la decina. [98] E per prime iniziò a portare quelle provenienti dall acqua: infatti poiché gli Egiziani venerano in modo particolare l acqua e la ritengono l inizio della generazione del tutto, considerò opportuno convocarla per prima al rimprovero e alla punizione dei suoi seguaci. [99] Che cosa dunque accadde dopo non molto tempo? Quando il fratello di Mosè, per ordine divino, immerse il bastone nel fiume, questo subito si tramutò in sangue dall Etiopia al mare; insieme s insanguinarono paludi, canali, fonti, pozzi, sorgenti, tutta l acqua dell Egitto. Perciò, per mancanza di bevande, le si scavava presso le rive, ma le vene aperte, come in un emorragia, lanciavano abbondanti getti di sangue, senza che si vedesse alcuna goccia limpida. [100] Morì anche ogni specie di pesci poiché la forza vivificatrice era diventata mortifera, tanto che tutto in ogni luogo era pieno di puzza, poiché tanti corpi si putrefacevano insieme. Anche una grande folla di uomini uccisi dalla sete giaceva in mucchi presso gli incroci, mentre i parenti non avevano la forza di trasportare i morti alle tombe. [101] Questo evento straordinario imperversò per sette giorni, finché gli Egiziani supplicarono quanti erano vicini a Mosè, e questi Dio, di aver pietà di chi stava morendo. Egli, misericordioso per natura, mutò il sangue in acqua potabile, rendendo al fiume le precedenti correnti pure e salutari. [102] Ma, dopo una breve pausa, gli Egiziani tornarono alla medesima crudeltà e al medesimo disprezzo per la legge, come se o la giustizia fosse completamente sparita dall umanità o non fosse normale che chi aveva subito un castigo fosse punito una seconda volta. Avendo già sofferto, furono istruiti come i bimbi piccoli a non essere pieni di disprezzo: infatti la punizione che seguiva i loro passi era lenta per chi esitava, ma prese velocemente chi correva verso l ingiustizia. -61-

63 De Vita Mosis [103] πάλιν γὰρ ὁ Μωυσέως ἀδελφὸς κελευσθεὶς διώρυξι καὶ λίμναις καὶ ἕλεσι τὴν ῥάβδον ἐκτείνας ἐπιφέρει πρὸς δὲ τὴν ἔκτασιν βατράχων πληθὺς ἀνέρπει τοσαύτη, ὡς μὴ μόνον ἀγορὰς καὶ πᾶσαν τὴν ὕπαιθρον, ἀλλὰ πρὸς τούτοις ἐπαύλεις, οἰκίας, ἱερά, πάντα ἰδιωτικὸν καὶ δημόσιον τόπον πεπληρῶσθαι, καθάπερ εἰς ἀποικίαν ἓν γένος τῶν ἐνύδρων τῆς φύσεως ἐκπέμψαι διανοηθείσης πρὸς τὴν ἐναντίαν χώραν ἐναντία γὰρ χέρσος ὕδατι. [104] μήτ οὖν ἔξω προελθεῖν ἕνεκα τοῦ προκατέχεσθαι τοὺς στενωποὺς μήτ ἔνδον δυνάμενοι μένειν _καὶ γὰρ τὰ ἐν μυχοῖς ἤδη προκατειλήφεσαν ἄχρι καὶ τῶν ὑψηλοτάτων ἀνέρποντες_ἐν ἐσχάταις ἦσαν συμφοραῖς καὶ σωτηρίας ἀπογνώσει. [105] πάλιν οὖν καταφεύγουσιν ἐπὶ τοὺς αὐτούς, ὑποσχομένου τοῦ βασιλέως ἐπιτρέψαι τὴν ἔξοδον Ἑβραίοις οἱ δὲ λιταῖς τὸν θεὸν ἐξευμενίζονται καὶ ἐπινεύσαντος, τῶν φρύνων οἱ μὲν εἰς τὸν ποταμὸν ἀναχωροῦσι, τῶν δ εὐθὺς διαφθαρέντων κατὰ τὰς τριόδους θημῶνες ἦσαν, σωρηδὸν ἐπιφερόντων καὶ τοὺς οἴκοθεν διὰ τὰς ἀνυποίστους ὀσμάς, αἳ ἐκ νεκρῶν σωμάτων καὶ τοιούτων ἀνεφέροντο, ἃ καὶ ἔμψυχα ὄντα πολλὴν ἀηδίαν παρέχεται ταῖς αἰσθήσεσι. [106] διαπνεύσαντες δὲ τῆς τιμωρίας ἐπ ὀλίγον ὥσπερ ἐν τοῖς ἀγῶσιν ἀθληταὶ συλλεξάμενοι δύναμιν, ἵν ἀπ ἐρρωμενεστέρας ἰσχύος ἀδικῶσι, πάλιν εἰς τὴν συνήθη κακίαν ἀνέδραμον ἐκλαθόμενοι ὧν τέως ὑπέμειναν κακῶν. [107] ἐπισχὼν δὲ τὰς ἐκ τοῦ ὕδατος τιμωρίας ὁ θεὸς τὰς ἐκ γῆς ἐπέφερε τὸν αὐτὸν ἐπιστήσας κολαστήν, οὗ πάλιν κατὰ τὸ προσταχθὲν τῇ βακτηρίᾳ τοὔδαφος παίσαντος φορὰ σκνιπῶν ἐχύθη καὶ ταθεῖσα καθάπερ νέφος ἅπασαν ἐπέσχεν Αἴγυπτον. [108] τὸ δὲ ζῷον, εἰ καὶ βραχύτατον, ὅμως ἀργαλεώτατον οὐ γὰρ μόνον λυμαίνεται τὴν ἐπιφάνειαν κνησμοὺς ἐμποιοῦν ἀηδεῖς καὶ βλαβερωτάτους, -62-

64 Le piaghe d Egitto [103] Di nuovo, avendo ricevuto un ordine, il fratello di Mosè stese il bastone e lo portò contro i canali, gli stagni e le paludi: quando l ebbe disteso, saltò su una tal moltitudine di rane che si riempirono non solo le piazze e i luoghi aperti, ma oltre a questi le ville, le case, i templi, ogni luogo privato e pubblico, come se la natura avesse pensato di inviare una sola specie fra gli esseri acquatici a colonizzare la regione opposta: infatti la terra è opposta all acqua. [104] Dunque, non potendo uscire fuori, dato che i luoghi angusti erano stati occupati, né rimanere dentro - e infatti avevano ormai già occupato anche le parti più nascoste, arrampicandosi anche sui posti più elevati -, si trovavano nelle più grandi sciagure e nella disperazione della salvezza. [105] Di nuovo perciò si rifugiano presso le stesse persone, mentre il re promette di concedere agli Ebrei la partenza. Quelli con preghiere placano Dio; e a un cenno, alcuni dei rospi tornano indietro nel fiume, altri muoiono all istante e formano cumuli presso gli incroci, portati in mucchio anche dalle case a causa dell odore insopportabile che si produce da corpi morti e di tali bestie, che anche da vive causano grande ripugnanza ai sensi. [106] E come gli atleti che raccolgono le forze nelle gare, avendo preso fiato in seguito alla punizione, poco dopo, per poter commettere ingiustizie con forze più salde, di nuovo si precipitarono verso la consueta malvagità, dimenticandosi dei mali che avevano sopportato fino ad allora. [107] Sospese le punizioni provenienti dall acqua, Dio comminò quelle dalla terra, con a capo lo stesso castigatore; di nuovo egli, secondo gli ordini, colpì il suolo con il bastone: si riversò una quantità di zanzare che, distendendosi come una nube, assalì tutto l Egitto. [108] Questo animale, anche se è molto piccolo, tuttavia è molto fastidioso: infatti non solo danneggia la pelle provocando un -63-

65 De Vita Mosis ἀλλὰ καὶ εἰς τἀντὸς βιάζεται διὰ μυκτήρων καὶ ὤτων σίνεται δὲ καὶ κόρας ὀφθαλμῶν εἰσπετόμενον, εἰ μὴ φυλάξαιτό τις φυλακὴ δὲ τίς ἔμελλε πρὸς τοσαύτην ἔσεσθαι φοράν, καὶ μάλιστα θεοῦ κολάζοντος; [109] ἴσως ἄν τις ἐπιζητήσειε, διὰ τί τοῖς οὕτως ἀφανέσι καὶ ἠμελημένοις ζῴοις ἐτιμωρεῖτο τὴν χώραν παρεὶς ἄρκτους καὶ λέοντας καὶ παρδάλεις καὶ τὰ ἄλλα γένη τῶν ἀτιθάσων θηρίων, ἃ σαρκῶν ἀνθρωπείων ἅπτεται, καὶ εἰ μὴ ταῦτα, τὰς γοῦν Αἰγυπτίας ἀσπίδας, ὧν τὰ δήγματα πέφυκεν ἀνυπερθέτως ἀναιρεῖν. [110] εἰ δ ὄντως ἀγνοεῖ, μαθέτω πρῶτον μὲν ὅτι τοὺς οἰκήτορας τῆς χώρας ὁ θεὸς νουθετῆσαι μᾶλλον ἐβούλετο ἢ διαφθεῖραι βουληθεὶς γὰρ ἀφανίζειν εἰς ἅπαν οὐκ ἂν ζῴοις ἐχρῆτο πρὸς τὰς ἐπιθέσεις ὥσπερ συνεργοῖς, ἀλλὰ τοῖς θεηλάτοις κακοῖς, λιμῷ τε καὶ λοιμῷ. [111] μετὰ δὲ ταῦτα κἀκεῖνο προσδιδασκέσθω μάθημα πρὸς ἅπαντα τὸν βίον ἀναγκαῖον τί δὲ τοῦτ ἐστίν; ἄνθρωποι μὲν γὰρ ὅταν πολεμῶσι, τὸ δυνατώτατον εἰς συμμαχίαν ἐπικουρικὸν ἐξετάζουσιν, ὃ τὴν αὐτῶν ἀσθένειαν ἐκπλήσει θεὸς δ ἡ ἀνωτάτω καὶ μεγίστη δύναμις ὢν οὐδενός ἐστι χρεῖος ἐὰν δέ που βουληθῇ καθάπερ ὀργάνοις τισὶ χρήσασθαι πρὸς τὰς τιμωρίας, οὐ τὰ ἐρρωμενέστατα καὶ μέγιστα αἱρεῖται, τῆς τούτων ἀλκῆς ἥκιστα φροντίζων, ἀλλὰ τοῖς εὐτελέσι καὶ μικροῖς ἀμάχους καὶ ἀηττήτους δυνάμεις ἐγκατασκευάσας ἀμύνεται δι αὐτῶν τοὺς ἀδικοῦντας, καθὰ καὶ νῦν. [112] τί γὰρ εὐτελέστερον σκνιπός; ἀλλ ὅμως τοσοῦτον ἴσχυσεν, ὡς ἀπαγορεῦσαι πᾶσαν Αἴγυπτον καὶ ἐκβοᾶν ἀναγκασθῆναι, ὅτι δάκτυλος θεοῦ τοῦτ ἐστ ί #Exod. 8, 19$ χεῖρα γὰρ θεοῦ μηδὲ τὴν σύμπασαν οἰκουμένην ὑποστῆναι ἂν ἀπὸ περάτων ἐπὶ πέρατα, μᾶλλον δ οὐδὲ τὸν σύμπαντα κόσμον. [113] Τοιαῦται μὲν αἱ διὰ τοῦ Μωυσέως ἀδελφοῦ τιμωρίαι ἃς δὲ αὐτὸς Μωυσῆς ὑπηρέτησε καὶ ἐξ οἵων τῆς φύσεως συνέστησαν μερῶν, κατὰ τὸ ἀκόλουθον ἐπισκεπτέον. ἀὴρ μὲν οὖν καὶ οὐρανός, αἱ καθαρώταται μοῖραι -64-

66 Le piaghe d Egitto prurito spiacevole e molto doloroso, ma crea danni anche all interno attraverso le narici e le orecchie; rovina anche le pupille degli occhi volandoci contro, se non si fa attenzione. Ma quale attenzione potrebbe esserci contro un tal attacco, soprattutto se è una punizione divina? [109] Forse qualcuno potrebbe chiedersi per quale motivo Dio punì la terra per mezzo di animali così piccoli e insignificanti, mentre c erano orsi e leoni e pantere e le altre specie di bestie selvagge che si nutrono di carne umana, o altrimenti i serpenti egiziani, i cui morsi uccidono all istante. [110] Se veramente lo ignora, lo impari! Innanzitutto perché Dio voleva punire gli abitanti della regione più che distruggerli: infatti se avesse voluto cancellarli del tutto non si sarebbe servito di animali come collaboratori per l aggressione, ma dei mali mandati da Dio, la carestia e la pestilenza. [111] Poi si impari anche questo insegnamento necessario per tutta la vita: quale? Gli uomini quando si fanno la guerra ricercano come alleato l appoggio più potente, che completi la loro debolezza; ma Dio è la potenza più alta e grande e non ha bisogno di nessuno. Nel caso in cui voglia servirsi di qualcosa come strumento per le punizioni, non sceglierà gli esseri più robusti e grandi, dato che non si cura affatto della loro forza, ma infondendo in quelli piccoli e da poco forze invincibili e irresistibili vendicherà per mezzo loro gli ingiusti, come anche ora. [112] Che cosa infatti è più comune di una zanzara? Ma tuttavia ha una tal forza che tutto l Egitto dovette soccombere e fu costretto a gridare: Questo è il dito di Dio. Infatti neppure tutta la Terra da confine e confine, o meglio neppure il cosmo intero, resisterebbe alla mano di Dio. [113] Queste sono le punizione inflitte per mezzo del fratello di Mosè: in seguito bisogna esaminare quelle che eseguì Mosè in persona e da quali parti della natura erano composte. Dunque, dopo l acqua e la terra, l aria e il cielo, le parti più pure -65-

67 De Vita Mosis τῆς τῶν ὅλων οὐσίας, παρ ὕδατος καὶ γῆς διαδέχονται τὴν ἐπ Αἰγύπτῳ νουθεσίαν, ἧς ἐπίτροπος ἐχειροτονήθη Μωυσῆς. [114] ἤρξατο δὲ πρότερον τὸν ἀέρα διακινεῖν Αἴγυπτος γὰρ μόνη σχεδόν τι παρὰ τὰς ἐν τῷ νοτίῳ κλίματι χώρας τῶν ἐτησίων ὡρῶν μίαν τὴν χειμερινὴν οὐ παραδέχεται, τάχα μέν, ὡς λόγος, διὰ τὸ μὴ πόρρω ζώνης διακεκαυμένης εἶναι, ῥέοντος τοῦ πυρώδους ἐκεῖθεν ἀφανῶς καὶ τἀν κύκλῳ πάντα ἀλεαίνοντος, τάχα δὲ ἐπεὶ καὶ ταῖς θεριναῖς τροπαῖς πλημμυρῶν ὁ ποταμὸς προαναλίσκει τὰς νεφώσεις [115] _ἄρχεται μὲν γὰρ ἐπιβαίνειν θέρους ἐνισταμένου, λήγει δὲ λήγοντος, ἐν ᾧ χρόνῳ καὶ οἱ ἐτησίαι καταράττουσιν ἐξ ἐναντίας τῶν τοῦ Νείλου στομάτων, δι ὧν ἔτι κωλυόμενος ἐκχεῖσθαι, τῆς θαλάσσης ὑπὸ βίας τῶν ἀνέμων πρὸς ὕψος αἰρομένης καὶ τὰς τρικυμίας ὥσπερ μακρὸν τεῖχος ἀποτεινούσης, ἐντὸς εἱλεῖται, κἄπειτα τῶν ῥείθρων ὑπαντιαζόντων τοῦ τε κατιόντος ἄνωθεν ἀπὸ τῶν πηγῶν καὶ τοῦ θύραζε χωρεῖν ὀφείλοντος ταῖς ἀνακοπαῖς ἀνατρέχοντος εὐρύνεσθαί τε μὴ δυναμένων #αἱ γὰρ παρ ἑκάτερα ἐκθλίβουσιν ὄχθα$ι, μετεωριζόμενος ὡς εἰκὸς ἐπιβαίνει_, [116] τάχα δ ἐπεὶ καὶ περιττὸν ἦν ἐν Αἰγύπτῳ χειμῶνα γενέσθαι πρὸς ὃ γὰρ αἱ τῶν ὄμβρων φοραὶ χρήσιμοι, καὶ ὁ ποταμὸς λιμνάζων τὰς ἀρούρας εἰς καρπῶν ἐτησίων γένεσιν. [117] ἡ δὲ φύσις οὐ ματαιουργός, ὡς ὑετὸν χορηγεῖν μὴ δεομένῃ γῇ, καὶ ἅμα χαίρει τῷ πολυτρόπῳ καὶ πολυσχιδεῖ τῶν ἐπιστημονικῶν ἔργων τὴν συμφωνίαν τοῦ παντὸς ἐξ ἐναντιοτήτων ἐναρμοσαμένη καὶ διὰ τοῦτο τοῖς μὲν ἄνωθεν ἐξ οὐρανοῦ τοῖς δὲ κάτωθεν ἐκ πηγῶν τε καὶ ποταμῶν παρέχει τὴν ἐξ ὕδατος ὠφέλειαν. [118] οὕτως οὖν τῆς χώρας διακειμένης καὶ ταῖς χειμεριναῖς ἐαριζούσης τροπαῖς καὶ τῶν μὲν πρὸς θαλάττῃ μόναις ψεκάσιν ἀραιαῖς λιπαινομένων, τῶν δ ὑπὲρ Μέμφιν, τὸ βασίλειον Αἰγύπτου, μηδὲ νιφομένων τὸ παράπαν, ἐξαίφνης οὕτως ἐνεωτέρισεν ὁ ἀήρ, ὥσθ ὅσα ἐν τοῖς δυσχειμέροις -66-

68 Le piaghe d Egitto dell essenza del tutto, ricevettero l incarico di punire l Egitto: di queste fu scelto come sovrintendente Mosè. [114] In primo luogo iniziò a smuovere l aria. Infatti l Egitto, sola fra le terre della latitudine meridionale non riceve una delle stagioni, l inverno, forse perché - come si dice - non essendo lontana la zona torrida, la sostanza infuocata scorre invisibile da lì e riscalda tutto ciò che c è intorno; forse anche perché nei solstizi d estate il fiume, in piena, precede le nuvole: [115] infatti inizia a salire all inizio dell estate e cessa al termine, nel momento in cui anche i venti periodici soffiano all opposto dalle foci del Nilo. Perciò, essendo ancora trattenuto dallo straripare, dato che il mare è sollevato in alto dalla violenza dei venti ed estende le enormi ondate come grandi mura, è spinto verso l interno; poi, dato che le correnti si scontrano, quella che scende dall alto dalle sorgenti e quella che deve farsi posto in direzione dell ingresso mentre corre verso l alto il flusso marino, non potendo farsi largo - infatti le rive da entrambe le parti stringono - sollevandosi, com è naturale, straripa. [116] Forse ancora perché è superfluo che in Egitto ci sia un inverno: infatti ciò per cui sono utili le precipitazioni di pioggia, lo fa anche il fiume concimando i campi per la nascita di frutti stagionali. [117] E la natura non agisce stoltamente, fornendo pioggia a una terra che non ne ha bisogno, e insieme ama la varietà e la diversità delle opere scientifiche, creando armonia e accordo del tutto a partire dagli opposti: e per questo ad alcuni fornisce i benefici dell acqua dall alto, dal cielo, ad altri dal basso, da sorgenti e fiumi. [118] Dunque mentre la regione era in questa situazione - c era la primavera durante la stagione invernale e i terreni presso il mare erano fecondati con solo qualche rara goccia di pioggia, mentre quelli oltre Menfi, sede del re d Egitto, non ricevevano mai precipitazioni -, all improvviso l aria cambiò così completamente -67-

69 De Vita Mosis ἀθρόα κατασκῆψαι, φορὰς ὑετῶν, χάλαζαν πολλὴν καὶ βαρεῖαν, ἀνέμων συμπιπτόντων καὶ ἀντιπαταγούντων βίας, νεφῶν ῥήξεις, ἐπαλλήλους ἀστραπὰς καὶ βροντάς, κεραυνοὺς συνεχεῖς, οἳ τερατωδεστάτην ὄψιν παρείχοντο θέοντες γὰρ διὰ τῆς χαλάζης, μαχομένης οὐσίας, οὔτε ἔτηκον αὐτὴν οὔτε ἐσβέννυντο, μένοντες δ ἐν ὁμοίῳ καὶ δολιχεύοντες ἄνω καὶ κάτω διετήρουν τὴν χάλαζαν. [119] ἀλλ οὐ μόνον ἡ ἐξαίσιος φορὰ πάντων τοὺς οἰκήτορας εἰς ὑπερβαλλούσας δυσθυμίας ἤγαγεν, ἀλλὰ καὶ τὸ τοῦ πράγματος ἄηθες ὑπέλαβον γάρ, ὅπερ καὶ ἦν, ἐκ μηνιμάτων θείων κεκαινουργῆσθαι τὰ συμβάντα, νεωτερίσαντος ὡς οὔπω πρότερον τοῦ ἀέρος ἐπὶ λύμῃ καὶ φθορᾷ δένδρων τε καὶ καρπῶν, οἷς συνεφθάρη ζῷα οὐκ ὀλίγα, τὰ μὲν περιψύξεσι, τὰ δὲ βάρει τῆς ἐπιπιπτούσης χαλάζης ὥσπερ καταλευσθέντα, τὰ δ ὑπὸ τοῦ πυρὸς ἐξαναλωθέντα ἔνια δ ἡμίφλεκτα διέμενε τοὺς τύπους τῶν κεραυνίων τραυμάτων εἰς νουθεσίαν τῶν ὁρώντων ἐπιφερόμενα. [120] λωφήσαντος δὲ τοῦ κακοῦ καὶ πάλιν τοῦ βασιλέως καὶ τῶν περὶ αὐτὸν θρασυνομένων, εἰς τὸν ἀέρα Μωυσῆς τὴν ῥάβδον ἐκτείνει, κελεύσαντος τοῦ θεοῦ. κἄπειτ ἄνεμος καταράττει, νότος βιαιότατος, ὅλην τὴν ἡμέραν καὶ νύκτα προςεπιτεινόμενος καὶ σφοδρυνόμενος, αὐτὸς καθ αὑτὸν ὢν μεγάλη ζημία ξηρός τε γάρ ἐστι καὶ κεφαλαλγὴς καὶ βαρυήκοος, ἄσας τε καὶ ἀδημονίας ἐμποιεῖν ἱκανός, καὶ μάλιστ ἐν Αἰγύπτῳ κειμένῃ κατὰ τὰ νότια, δι ὧν αἱ περιπολήσεις τῶν φωσφόρων ἀστέρων, ὡς ἅμα τῷ διακινηθῆναι τὸν ἀφ ἡλίου φλογμὸν συνεπωθεῖσθαι καὶ πάντα καίειν. [121] ἀλλὰ γὰρ ἅμ αὐτῷ καὶ πλῆθος ἀμήχανον ζῴων ἐπεφέρετο φθοροποιὸν φυτῶν, ἀκρίδες, αἳ ῥεύματος τρόπον ἀπαύστως ἐκχεόμεναι καὶ πάντα πληρώσασαι τὸν ἀέρα διέφαγον, ὅσα οἱ κεραυνοὶ ὑπελίποντο καὶ ἡ χάλαζα, ὡς μηδὲν ἐν τῇ τοσαύτῃ χώρᾳ βλαστάνον ἔτι θεωρεῖσθαι. [122] τότε μόλις εἰς ἀκριβεστάτην ἔννοιαν τῶν οἰκείων ἐλθόντες οἱ ἐν τέλει κακῶν προσελθόντες ἔλεγον τῷ βασιλεῖ μέχρι τίνος οὐκ ἐπιτρέπεις τὴν ἔξοδον τοῖς ἀνδράσιν; ἢ οὔπω μανθάνεις ἐκ τῶν γινομένων, ὅτι -68-

70 Le piaghe d Egitto che la assalirono al completo tutte le intemperie, furia di pioggia, grandine abbondante e pesante, violenza di venti che si scontravano e strepitavano, scoppi di nuvole, continui fulmini e tuoni, saette senza interruzioni, che offrivano uno spettacolo veramente incredibile: infatti serpeggiando fra la grandine, sostanza nemica, non la liquefacevano e non venivano spenti, ma rimanevano uguali e pur correndo su e giù mantenevano intatta la grandine. [119] Tuttavia gli abitanti furono spinti a un afflizione senza pari non solo per l insolito attacco di tutto questo, ma anche per la straordinarietà dell evento: infatti comprendevano, come era, che gli avvenimenti erano mandati per la prima volta dall ira divina, dato che l aria portava turbolenze come mai in precedenza, per la distruzione e la rovina di alberi e frutti, con i quali morirono non pochi animali, alcuni per il freddo, altri come lapidati per il peso della grandine che precipitava, altri ancora bruciati dal fuoco. Ne rimasero alcuni semibruciati, che portavano i segni delle ferite dei fulmini, come avvertimento per gli spettatori. [120] Quando il male fu cessato e di nuovo il re e i suoi ebbero ripreso coraggio, Mosè tese il bastone verso l aria, per ordine di Dio. Allora venne giù il vento, un Noto violentissimo, che si rinforzò e fu violento tutto il giorno e la notte, di per sé un gran danno: infatti è secco e provoca dolore alla testa, assorda ed è in grado di causare affanno e angoscia, e soprattutto in Egitto, che si trova vicino al sud, dove passano le orbite delle stelle luminose, tanto che, insieme all essere sconvolta, la fiamma del sole aiutava a eccitarle e bruciava tutto. [121] Ma, inoltre, portò insieme anche una massa incredibile di animali, rovina delle piante, le cavallette, che riversandosi senza tregua come una corrente e riempiendo tutta l aria divorarono quanto avevano risparmiato i fulmini e la grandine, tanto che in quella terra non si vedeva più nulla fiorito. [122] Allora, con fatica, giunti a una comprensione davvero precisa dei propri mali, i dignitari andarono dal re e dissero: Fino a quando non permetterai a quegli uomini di partire? O non hai capito dagli avvenimenti che l Egitto è rovinato?. -69-

71 De Vita Mosis ἀπόλωλεν Αἴγυπτος; ὁ δ ὅσα τῷ δοκεῖν ἐφιεὶς ὡμολόγει, χαλάσαντος τοῦ δεινοῦ. πάλιν δ εὐξαμένου Μωυσέως, ὑπολαβὼν ἐκ τῆς θαλάττης ἄνεμος ἀποσκίδνησι τὰς ἀκρίδας. [123] ἀνασκεδασθεισῶν δὲ καὶ τοῦ βασιλέως περὶ τὴν τοῦ ἔθνους ἄφεσιν δυσθανατοῦντος, ἐπιγίνεται τῶν πρότερον κακῶν μεῖζον λαμπρᾶς γὰρ ἡμέρας οὔσης, ἐξαπιναίως ἀναχεῖται σκότος, ἴσως μὲν καὶ ἡλίου γενομένης ἐκλείψεως τῶν ἐν ἔθει τελειοτέρας, ἴσως δὲ καὶ συνεχείαις νεφῶν καὶ πυκνότησιν ἀδιαστάτοις καὶ πιλήσει βιαιοτάτῃ τῆς τῶν ἀκτίνων φορᾶς ἀνακοπείσης, ὡς ἀδιαφορεῖν ἡμέραν νυκτὸς καὶ τί γὰρ ἀλλ ἢ μίαν νύκτα νομίζεσθαι μακροτάτην τρισὶν ἡμέραις ἴσην καὶ ταῖς ἰσαρίθμοις νυξί. [124] τότε δή φασι τοὺς μὲν ἐρριμμένους ἐν ταῖς εὐναῖς μὴ τολμᾶν ἐξανίστασθαι, τοὺς δ ὁπότε κατεπείγοι τι τῶν τῆς φύσεως ἀναγκαίων ἐπαφωμένους τοίχων ἤ τινος ἑτέρου καθάπερ τυφλοὺς μόλις προέρχεσθαι καὶ γὰρ τοῦ χρειώδους πυρὸς τὸ φέγγος τὸ μὲν ὑπὸ τῆς κατεχούσης ζάλης ἐσβέννυτο, τὸ δὲ τῷ βάθει τοῦ σκότους ἀμαυρούμενον ἐνηφανίζετο, ὡς τὴν ἀναγκαιοτάτην ὄψιν τῶν αἰσθήσεων ὑγιαίνουσαν πηρὸν εἶναι μηδὲν ὁρᾶν δυναμένην, τετράφθαι δὲ καὶ τὰς ἄλλας οἷα ὑπηκόους πεσούσης τῆς ἡγεμονίδος [125] οὔτε γὰρ λέγειν τις οὔτ ἀκούειν οὔτε προςενέγκασθαι τροφὰς ὑπέμενεν, ἀλλ ἡσυχίᾳ καὶ λιμῷ παρέτεινον αὑτοὺς οὐδεμιᾷ τῶν αἰσθήσεων σχολάζοντες, ἀλλ ὑπὸ τοῦ πάθους ὅλοι συνηρπασμένοι, μέχρι πάλιν Μωυσῆς λαβὼν οἶκτον ἱκετεύει τὸν θεόν ὁ δὲ φῶς ἀντὶ σκότους καὶ ἡμέραν ἀντὶ νυκτὸς ἐργάζεται σὺν αἰθρίᾳ πολλῇ. [126] Τοιαύτας φασὶ γενέσθαι καὶ τὰς διὰ μόνου Μωυσέως ἐπιπλήξεις, τὴν διὰ χαλάζης καὶ κεραυνῶν, τὴν διὰ τῆς ἀκρίδος, τὴν διὰ σκότους, ὃ πᾶσαν ἰδέαν φωτὸς οὐ παρεδέχετο κοινῇ δ αὐτός τε καὶ ὁ ἀδελφὸς μίαν ἐπετράπησαν, ἣν αὐτίκα σημανῶ. [127] κελεύσαντος τοῦ θεοῦ, τέφραν ἀπὸ καμίνου λαμβάνουσι ταῖς χερσίν, ἣν Μωυσῆς κατὰ μέρος εἰς τὸν ἀέρα διέπαττεν ἔπειτα κονιορτὸς -70-

72 Le piaghe d Egitto Quello, in apparenza, accettò, lasciandoli andare, purché il pericolo si mitigasse. E di nuovo, su preghiera di Mosè, un vento salito dal mare disperse le cavallette. [123] Una volta disperse le cavallette, poiché il re soffriva terribilmente per la partenza del popolo, sopraggiunse un male peggiore di quelli precedenti: infatti mentre era giorno splendente, all improvviso si spandono le tenebre, forse per un eclissi di sole più completa del solito, o forse perché a causa della compattezza delle nubi, della consistenza ininterrotta e della condensazione fortissima la massa dei raggi era respinta, tanto che non si distingueva il giorno dalla notte e non si poteva far altro che pensare a un unica notte lunghissima, pari a tre giorni e altrettante notti. [124] Allora, raccontano, alcuni si abbandonavano sui giacigli senza osare alzarsi, altri, incalzati da qualche necessità naturale, tastavano i muri o qualcos altro e avanzavano a fatica come ciechi. E infatti la luce del solito fuoco in parte era stata spenta dalla tempesta che infuriava, in parte, indebolita dalle fitte tenebre, svaniva, tanto che la vista, il più necessario dei sensi quando è in salute, era impotente, non riuscendo a vedere nulla, e anche gli altri venivano meno, come sudditi al crollare della guida: [125] infatti non si osava parlare né ascoltare né portare cibo alla bocca, ma ci si stendeva immobili e affamati senza prestare attenzione a nessuna delle sensazioni, ma tutti rapiti dalla sofferenza, finché di nuovo Mosè fu preso dalla compassione e supplicò Dio. Egli fece la luce invece del buio e il giorno invece della notte, insieme a un cielo pulito. [126] Queste, dicono, furono le punizioni inflitte attraverso il solo Mosè: quella per mezzo della grandine e dei fulmini, quella per mezzo delle cavallette, quella per mezzo del buio, che non aveva accettato alcuna sembianza di luce. Insieme egli e il fratello se ne videro affidata una sola, che ora illustrerò. [127] Per ordine di Dio, con le mani presero da un forno della cenere che Mosè disperse in parti verso il cielo: poi si sollevò -71-

73 De Vita Mosis αἰφνίδιον ἐπενεχθεὶς ἀνθρώποις τε καὶ ἀλόγοις ζῴοις ἀγρίαν καὶ δυσαλγῆ κατὰ τῆς δορᾶς ἁπάσης ἕλκωσιν εἰργάζετο καὶ τὰ σώματα εὐθὺς συνῴδει ταῖς ἐξανθήσεσιν ὑποπύους ἔχοντα φλυκταίνας, ἃς ἐτόπασεν ἄν τις ἀφανῶς ὑποκαιομένας ἀναζεῖν. [128] ἀλγηδόσι τε καὶ περιωδυνίαις κατὰ τὸ εἰκὸς ἐκ τῆς ἑλκώσεως καὶ φλογώσεως πιεζόμενοι μᾶλλον ἢ οὐχ ἧττον τῶν σωμάτων τὰς ψυχὰς ἔκαμνον ἐκτετρυχωμένοι ταῖς ἀνίαις_ἓν γὰρ ἄν τις ἀπὸ κεφαλῆς ἄχρι ποδῶν συνεχὲς ἕλκος ἐθεάσατο, τῶν κατὰ μέλος καὶ μέρος διεσπαρμένων εἰς μίαν καὶ τὴν αὐτὴν ἰδέαν ἀποκριθέντων_, ἕως πάλιν ἱκεσίαις τοῦ νομοθέτου, ἃς ὑπὲρ τῶν πασχόντων ἐποιήσατο, ἡ νόσος ῥᾴων ἐγένετο. [129] κοινῇ μέντοι τὴν νουθεσίαν ταύτην ἐπετράπησαν δεόντως, ὁ μὲν ἀδελφὸς διὰ τὸν ἐπενεχθέντα κονιορτόν, ἐπεὶ τῶν ἀπὸ γῆς συμβαινόντων τὴν ἐπιμέλειαν ἔλαχε, Μωυσῆς δὲ διὰ τὸν ἀέρα μεταβαλόντα πρὸς κάκωσιν τῶν οἰκητόρων ταῖς δ ἀπ ἀέρος καὶ οὐρανοῦ πληγαῖς οὗτος ὑπηρέτει. [130] Λοιπαὶ δὲ τιμωρίαι τρεῖς εἰσιν αὐτουργηθεῖσαι δίχα τῆς ἀνθρώπων ὑπηρεσίας, ὧν κατὰ μίαν ἑκάστην, ὡς ἂν οἷόν τε ᾖ, δηλώσω. πρώτη δ ἐστὶν ἡ γενομένη διὰ ζῴου τῶν ἐν τῇ φύσει πάντων θρασυτάτου, κυνομυίας, ἣν ἐτύμως ἐκάλεσαν οἱ θετικοὶ τῶν ὀνομάτων_ σοφοὶ γὰρ ἦσαν_ἐκ τῶν ἀναιδεστάτων ζῴων συνθέντες τοὔνομα, μυίας καὶ κυνός, τοῦ μὲν τῶν χερσαίων θρασυτάτου, τῆς δὲ τῶν πτηνῶν ἐπιφοιτῶσι γὰρ καὶ ἐπιτρέχουσιν ἀδεῶς, κἂν ἀνείργῃ τις, εἰς τὸ ἀήττητον ἀντιφιλονεικοῦσιν, ἄχρις ἂν αἵματος καὶ σαρκῶν κορεσθῶσιν. [131] ἡ δὲ κυνόμυια τὴν ἀφ ἑκατέρου τόλμαν προσειληφυῖα δηκτικὸν καὶ ἐπίβουλον ζῷόν ἐστι καὶ γὰρ πόρρωθεν μετὰ ῥοίζου καθάπερ βέλος εἰσακοντίζεται καὶ ἐπεμπίπτουσα βιαίως εὖ μάλα ἐγχρίμπτεται. -72-

74 Le piaghe d Egitto un polverone improvviso che provocò ulcere tremende e dolorose su tutta la pelle a uomini e animali privi di senno; i corpi subito si gonfiarono per le pustole insieme a bolle purulente, per cui si sarebbe potuto pensare che bollissero, bruciati invisibilmente. [128] Oppressi, com è naturale, dai dolori e dalle sofferenze che venivano dalle piaghe e dall infiammazione più, o almeno non meno, nelle anime che nei corpi, erano spossati, esauriti per l afflizione: infatti si sarebbe vista dalla testa ai piedi un unica piaga continua, dato che le ferite sparse sulle membra e sulle parti si erano trasformate in un unica e identica immagine. Finché di nuovo, grazie alle preghiere del legislatore, che egli aveva innalzato per i sofferenti, la malattia divenne più leggera. [129] Dunque giustamente ebbero affidata questa punizione in comune, un fratello per mezzo della polvere sollevata, poiché aveva ottenuto la cura di ciò che deriva dalla terra, e Mosè per mezzo dell aria trasformata a danno degli abitanti: egli era ministro delle piaghe provenienti dall aria e dal fuoco. [130] Gli altri castighi sono tre e compiuti personalmente senza l assistenza di un uomo; per quanto è possibile, li esporrò uno per uno. Il primo è quello realizzato per mezzo dell animale più fastidioso di tutti in natura, la mosca canina; coloro che posero i nomi - infatti erano saggi - la denominarono in modo adeguato unendo i nomi degli animali più impudenti, la mosca e il cane, l uno il più insolente di quelli terrestri, l altra di quelli alati: infatti vengono e piombano addosso senza vergogna, e anche se uno li respinge, combattono fino a essere invincibili, finché si saziano di sangue e carne. [131] La mosca canina, avendo preso l audacia da entrambi, è un animale pungente e insidioso; infatti si scaglia da lontano con un sibilo come una freccia e gettandosi con violenza penetra ancor meglio. -73-

75 De Vita Mosis [132] τότε δὲ καὶ θεήλατος ἦν ἡ προσβολή, ὡς δεδιπλασιάσθαι τὴν ἐξ αὐτῆς ἐπιβουλὴν οὐκέτι μόνον τοῖς φυσικοῖς κεχρημένης πλεονεκτήμασιν, ἀλλὰ καὶ τοῖς ἐκ θείας ἐπιφροσύνης, ἣ τὸ ζῷον ὥπλιζε καὶ πρὸς ἀλκὴν ἀνήγειρε κατὰ τῶν ἐγχωρίων. [133] μετὰ τὴν κυνόμυιαν εἵπετο τιμωρία πάλιν ἄνευ συμπράξεως ἀνθρωπίνης, βοσκημάτων θάνατος βουκόλια γὰρ καὶ αἰπόλια καὶ ποίμνια μεγάλα καὶ ὅσαι ὑποζυγίων καὶ ἄλλων θρεμμάτων ἰδέαι πᾶσαι μιᾷ ἡμέρᾳ, ὡς ἀφ ἑνὸς συνθήματος, ἀγεληδὸν διεφθείροντο, τὴν ἀνθρώπων ἀπώλειαν, ἣ μικρὸν ὕστερον ἔμελλε γίνεσθαι, προμηνύουσαι καθάπερ ἐν ταῖς λοιμώδεσι νόσοις λέγεται γὰρ προάγων τις εἶναι λοιμικῶν ἀρρωστημάτων ἡ ζῴων ἀλόγων αἰφνίδιος φθορά. [134] μεθ ἣν ἡ δεκάτη καὶ τελευταία δίκη πάσας ὑπερβάλλουσα τὰς προτέρας ἐπεγένετο, θάνατος Αἰγυπτίων οὔτε πάντων_οὐ γὰρ ἐρημῶσαι τὴν χώραν προῃρεῖτο ὁ θεὸς ἀλλὰ νουθετῆσαι μόνον_οὔτε τῶν πλείστων ἀνδρῶν ὁμοῦ καὶ γυναικῶν ἐξ ἁπάσης ἡλικίας, ἀλλὰ τοῖς ἄλλοις ζῆν ἐφιεὶς μόνων τῶν πρωτοτόκων καταψηφίζεται θάνατον ἀρξάμενος ἀπὸ τοῦ πρεσβυτάτου τῶν βασιλέως παίδων καὶ λήξας εἰς τὸν τῆς ἀφανεστάτης ἀλετρίδος. [135] περὶ γὰρ μέσας νύκτας οἱ πρῶτοι πατέρας καὶ μητέρας προσειπόντες καὶ ὑπ ἐκείνων υἱοὶ πάλιν πρῶτον ὀνομασθέντες ὑγιαίνοντες καὶ τὰ σώματα ἐρρωμένοι πάντες ἀπ οὐδεμιᾶς προφάσεως ἡβηδὸν ἐξαπιναίως ἀνῄρηντο καὶ οὐδεμίαν οἰκίαν ἀμοιρῆσαί φασι τότε τῆς συμφορᾶς. [136] ἅμα δὲ τῇ ἕῳ κατὰ τὸ εἰκὸς ἕκαστοι θεασάμενοι τοὺς φιλτάτους ἀπροσδοκήτως τετελευτηκότας, οἷς ὁμοδίαιτοι καὶ ὁμοτράπεζοι μέχρι τῆς ἑσπέρας ἐγεγένηντο, βαρυτάτῳ πένθει κατασχεθέντες οἰμωγῆς πάντα ἐνέπλησαν, ὥστε συνέβη καὶ διὰ τὴν κοινοπραγίαν τοῦ πάθους ἁπάντων ἀθρόως ὁμοθυμαδὸν ἐκβοησάντων ἕνα θρῆνον ἀπὸ περάτων ἐπὶ πέρατα κατὰ πάσης τῆς χώρας συνηχῆσαι. [137] καὶ μέχρι μὲν ἐν ταῖς οἰκίαις διέτριβον, ἀγνοῶν ἕκαστος τὸ τοῦ πλησίον κακὸν ἐπὶ τῷ ἑαυτοῦ μόνον ἔστενε, προελθὼν δὲ καὶ γνοὺς τὰ -74-

76 Le piaghe d Egitto [132] Ma allora il lancio era anche ispirato da Dio, cosicché la sua insidia era raddoppiata poiché si serviva non solo dei privilegi naturali, ma anche di quelli derivanti dall intelligenza divina, che armava l animale e lo incoraggiava al combattimento contro gli abitanti. [133] Dopo la mosca canina venne un castigo di nuovo senza il concorso umano, la morte del bestiame: infatti grandi mandrie e greggi di capre e di pecore e ogni specie di bestia da soma e di altro bestiame in un unico giorno, come per un accordo, morirono a torme, mostrando in anticipo la morte degli uomini, che sarebbe avvenuta poco più tardi, come nelle malattie pestilenziali. Infatti si dice che la morte improvvisa degli animali privi di senno sia un preannuncio delle malattie pestilenziali. [134] In seguito sopraggiunse la decima e ultima punizione, che superò tutte le precedenti: la morte degli Egiziani, non di tutti - infatti Dio non aveva deciso di rendere deserta la regione, ma solo di punirla - né delle maggior parte degli uomini e delle donne insieme, di ogni età. Invece stabilì che gli altri vivessero, imponendo la morte solo dei primogeniti, iniziando dal maggiore dei figli del re e terminando con quello della più umile mugnaia. [135] Infatti intorno a mezzanotte i primi a chiamare i padri e le madri e a essere a loro volta da loro chiamati per la prima volta figli, in perfetta salute e robusti fisicamente, senza nessun motivo, nel pieno della giovinezza all improvviso vennero meno; e si dice che allora nessuna casa non partecipò alla sventura. [136] All alba, naturalmente, tutti, vedendo morte inaspettatamente le persone più care, con cui avevano condiviso la vita e la tavola fino alla sera prima, presi da un dolore fortissimo, riempirono tutto di lamenti, tanto che accadde che dato che tutti urlavano concordemente insieme, d accordo nel dolore, un unico canto funebre riecheggiava da confine a confine in tutta la regione. [137] E finché rimanevano in casa, ciascuno ignorando il male del vicino, gemevano solo per il proprio, ma una volta usciti e -75-

77 De Vita Mosis τῶν ἄλλων διπλοῦν πένθος πρὸς τῷ ἰδίῳ καὶ τὸ κοινὸν εὐθὺς ἐλάμβανεν, ἐπ ἐλάττονι καὶ κουφοτέρῳ μεῖζον καὶ βαρύτερον, ἅτε καὶ τὴν ἐλπίδα τῆς παραμυθίας ἀφῃρημένος τίς γὰρ ἔμελλε παρηγορεῖν ἕτερον αὐτὸς ὢν τοῦδε χρεῖος; [138] ὅπερ δ ἐν τοῖς τοιούτοις φιλεῖ, τὰ παρόντα νομίσαντες ἀρχὴν εἶναι μειζόνων καὶ περὶ τῆς τῶν ἔτι ζώντων ἀπωλείας καταδείσαντες συνέδραμον εἰς τὰ βασίλεια δεδακρυμένοι καὶ τὰς ἐσθῆτας περιερρηγμένοι κατεβόων τε τοῦ βασιλέως ὡς πάντων αἰτίου τῶν συμβεβηκότων δεινῶν. [139] εἰ γάρ, ἔλεγον, εὐθὺς ἐν ἀρχῇ Μωυσέως ἐντυχόντος εἴασεν ἐξελθεῖν τὸ ἔθνος, οὐδενὸς ἂν τῶν γεγονότων πειραθῆναι τὸ παράπαν εἴξαντος δ αὐθαδείᾳ τῇ συνήθει, τὰ ἐπίχειρα τῆς ἀκαίρου φιλονεικίας ἐξ ἑτοίμου λαβεῖν. εἶτ ἄλλος ἄλλον παρεκάλει τὸν λεὼν μετὰ πάσης σπουδῆς ἐξ ἁπάσης τῆς χώρας ἐξελαύνειν, καὶ τὸ μίαν ἡμέραν μᾶλλον δὲ ὥραν αὐτὸ μόνον κατασχεῖν πρὸς ἀνήκεστον τιμωρίαν τιθέμενοι. [140] οἱ δ ἐλαυνόμενοι καὶ διωκόμενοι τῆς αὑτῶν εὐγενείας εἰς ἔννοιαν ἐλθόντες τόλμημα τολμῶσιν, ὁποῖον εἰκὸς ἦν τοὺς ἐλευθέρους καὶ μὴ ἀμνήμονας ὧν ἐπεβουλεύθησαν ἀδίκως. [141] πολλὴν γὰρ λείαν ἐκφορήσαντες τὴν μὲν αὐτοὶ διεκόμιζον ἐπηχθισμένοι, τὴν δὲ τοῖς ὑποζυγίοις ἐπέθεσαν, οὐ διὰ φιλοχρηματίαν ἤ, ὡς ἄν τις κατηγορῶν εἴποι, τὴν τῶν ἀλλοτρίων ἐπιθυμίαν_πόθεν; _ἀλλὰ πρῶτον μὲν ὧν παρὰ πάντα τὸν χρόνον ὑπηρέτησαν ἀναγκαῖον μισθὸν κομιζόμενοι, εἶτα δὲ ὑπὲρ ὧν κατεδουλώθησαν ἐν ἐλάττοσι καὶ οὐχὶ τοῖς ἴσοις ἀντιλυποῦντες ποῦ γάρ ἐσθ ὅμοιον ζημία χρημάτων καὶ στέρησις ἐλευθερίας, ὑπὲρ ἧς οὐ μόνον προΐεσθαι τὰς οὐσίας οἱ νοῦν ἔχοντες ἀλλὰ καὶ ἀποθνῄσκειν ἐθέλουσιν; [142] ἐν ἑκατέρῳ δὴ κατώρθουν, εἴθ ὡς ἐν εἰρήνῃ μισθὸν λαμβάνοντες, ὃν παρ ἀκόντων πολὺν χρόνον οὐκ ἀποδιδόντων ἀπεστεροῦντο, εἴθ ὡς ἐν πολέμῳ τὰ τῶν ἐχθρῶν φέρειν ἀξιοῦντες νόμῳ τῶν κεκρατηκότων οἱ μὲν γὰρ χειρῶν ἦρξαν ἀδίκων, ξένους καὶ ἱκέτας, ὡς ἔφην πρότερον, -76-

78 Le piaghe d Egitto apprese le vicende degli altri, oltre al proprio subito li prendeva anche il dolore comune, da uno minore e leggero uno più grande e pesante, perché veniva meno anche la speranza del conforto: infatti chi avrebbe consolato l altro, avendone egli stesso bisogno? [138] E come suole accadere in situazioni simili, ritenevano che i fatti presenti fossero l inizio di mali più grandi e, temendo la morte di quanti erano ancora vivi, corsero alla reggia in lacrime e con i vestiti stracciati, accusando il re di essere la causa di tutti gli eventi terribili accaduti. [139] Infatti, dicevano, se subito all inizio, quando si era presentato Mosè, avesse lasciato partire il popolo, non avrebbero dovuto sperimentare proprio nessuno degli avvenimenti; ma, avendo ceduto all arroganza abituale, aveva immediatamente ricevuto la ricompensa di un amore per la contesa fuori luogo. Allora si esortavano l un l altro a cacciare il popolo da tutta la regione con gran fretta, giudicando l indugiare di un solo giorno, o meglio di un ora, come una funesta punizione. [140] Ma gli Ebrei, scacciati e inseguiti, presero coscienza della loro nobiltà e osarono un azione audace, com era naturale, liberi e non dimentichi delle insidie che erano state tese ingiustamente. [141] Infatti portando via un abbondante bottino, in parte lo trasportarono caricando se stessi, in parte lo misero sugli asini, non per cupidigia o, come si potrebbe dire per accusare, per desiderio dei beni altrui - come? -, ma innanzitutto portando via la ricompensa inevitabile dei servizi compiuti per tutto il tempo, e poi affliggendo gli altri a loro volta, in misura minore e non pari, per l essere stati schiavizzati. Infatti in che modo sono pari il danno nelle ricchezze e la privazione della libertà, per cui quanti sono dotati di senno vogliono non solo cedere i beni, ma anche morire? [142] In entrambi i casi avevano ragione, sia che abbiano preso in pace un compenso di cui erano stati privati da chi non gliel aveva dato per molto tempo controvoglia, sia che abbiano giudicato opportuno prendere in guerra i beni dei nemici, per la legge dei vincitori. Infatti gli Egiziani avevano iniziato a usar -77-

79 De Vita Mosis καταδουλωσάμενοι τρόπον αἰχμαλώτων, οἱ δὲ καιροῦ παραπεσόντος ἠμύναντο δίχα τῆς ἐν ὅπλοις παρασκευῆς, προασπίζοντος καὶ τὴν χεῖρα ὑπερέχοντος τοῦ δικαίου. [143] Τοσαύταις μὲν δὴ πληγαῖς καὶ τιμωρίαις Αἴγυπτος ἐνουθετεῖτο, ὧν οὐδεμία τῶν Ἑβραίων καίτοι γε ἐν ταῖς αὐταῖς πόλεσι καὶ κώμαις καὶ οἰκίαις συνδιατριβόντων ἥψατο, γῆς ὕδατος ἀέρος πυρός, ἃ μέρη τῆς φύσεώς ἐστιν, ἣν ἀμήχανον ἐκφυγεῖν, ἐπιθεμένων ὃ δὴ καὶ παραδοξότατον ἦν, ὑπὸ τῶν αὐτῶν κατὰ τὸν αὐτὸν τόπον καὶ χρόνον τοὺς μὲν διαφθείρεσθαι, τοὺς δὲ σῴζεσθαι. [144] ὁ ποταμὸς εἰς αἷμα μετέβαλεν, ἀλλ οὐχ Ἑβραίοις ἡνίκα γὰρ βουληθεῖεν ἀρύσασθαι, τροπὴν ἐλάμβανεν εἰς πότιμον. βάτραχος ἐκ τῶν ὑδάτων ἐπὶ τὴν χέρσον ἀνερπύσας ἀγορὰς καὶ ἐπαύλεις καὶ οἰκίας ἐπλήρωσεν, ἀλλ ἀπὸ τῶν Ἑβραίων ἐξανεχώρει μόνων καθάπερ διακρίνειν ἐπιστάμενος, οὕς τε χρὴ κολάζεσθαι καὶ τοὐναντίον. [145] οὐ σκνίπες, οὐ κυνόμυια, οὐκ ἀκρίς, ἣ καὶ φυτὰ καὶ καρποὺς καὶ ζῷα καὶ ἀνθρώπους μεγάλα ἔβλαψε, τούτοις προσέπτησαν οὐχ ὑετῶν, οὐ χαλάζης, οὐ κεραυνῶν αἱ γενόμεναι συνεχεῖς φοραὶ μέχρι τούτων ἔφθασαν ἑλκώσεως τῆς ἀργαλεωτάτης εἰς τὸ παθεῖν οὐδ ὄναρ ἐπῄσθοντο βαθυτάτου σκότους τοῖς ἄλλοις ἀναχυθέντος, ἐν αὐγῇ καθαρᾷ διήγαγον, τοῦ ἡμερησίου φωτὸς ἐπιλάμποντος ἀναιρουμένων τῶν παρ Αἰγυπτίοις πρωτοτόκων, ἐτελεύτησεν Ἑβραῖος οὐδείς οὐδὲ γὰρ εἰκὸς ἦν, ὁπότε καὶ ἡ τῶν ἀμυθήτων φθορὰ θρεμμάτων οὐδεμίαν τῶν παρὰ τούτοις ἀγέλην συνεπεσπάσατο πρὸς ἀπώλειαν. [146] καί μοί τις δοκεῖ παρατυχὼν τοῖς γενομένοις κατ ἐκεῖνον τὸν καιρὸν μηδὲν ἂν ἄλλο νομίσαι τοὺς Ἑβραίους ἢ θεατὰς ὧν ἕτεροι κακῶν ὑπέμενον καὶ οὐ μόνον ***, ἀλλὰ καὶ μαθημάτων τὸ κάλλιστον καὶ ὠφελιμώτατον ἀναδιδασκομένους, εὐσέβειαν οὐ γάρ ποθ οὕτως ἡ τῶν ἀγαθῶν καὶ κακῶν κρίσις ἐμφανῶς ἦλθε τοῖς μὲν φθορὰν τοῖς δὲ σωτηρίαν παρασχοῦσα. -78-

80 Le piaghe d Egitto violenza rendendo schiavi, come ho detto in precedenza, degli stranieri e supplici, al modo di prigionieri, mentre gli Ebrei, quando si presentò l occasione, si difesero senza ricorrere alle armi: li proteggeva e teneva una mano sopra di loro la Giustizia. [143] L Egitto era stato punito con tanto grandi piaghe e castighi, ma nessuno di questi toccò gli Ebrei, anche se vivevano insieme nelle stesse città e villaggi e case; vi si erano dedicati la terra l acqua l aria il fuoco, che sono parti della natura, alla quale è impossibile sfuggire. E questo è ancora più straordinario, che dagli stessi elementi, nello stesso posto e tempo, gli uni furono distrutti, gli altri salvati. [144] Il fiume si mutò in sangue, ma non per gli Ebrei: infatti quando volevano attingere, diveniva potabile. Rane provenienti dalle acque si arrampicarono sulla terraferma e riempirono piazze e abitazioni e case, ma si ritirarono solo da quelle degli Ebrei, come se sapessero distinguere chi bisognava punire e chi no. [145] Non li attaccarono le zanzare, non la mosca canina, non le cavallette, che danneggiarono fortemente piante e frutti e animali e uomini; non giunsero fino a loro gli assalti contemporanei né della pioggia, né della grandine, né dei fulmini; non sentirono neppure in sogno il dolore delle ulcere più violente; mentre il buio più profondo si riversava sugli altri, vivevano nella luce più pura, dato che lo splendore del giorno li illuminava; mentre i primogeniti degli Egiziani venivano meno, non morì nessuno degli Ebrei. E non sarebbe stato verosimile, quando anche la distruzione del bestiame privo di parole non trascinò con sé alla morte nessuno delle loro greggi. [146] E mi pare che chiunque, presente agli avvenimenti in quell occasione, non avrebbe potuto pensare null altro se non che gli Ebrei fossero solo spettatori di mali che altri subivano e non solo ***, ma anche che impararono meglio il più bello e il più utile degli insegnamenti, la pietà. Infatti la distinzione dei beni e dei mali non risaltò mai così chiaramente, quella distinzione che diede agli uni la distruzione, agli altri la salvezza. -79-

81 [1,163] Ἐπειδὴ τοίνυν παρ ἑκόντων ἔλαβε τὴν ἀρχήν, βραβεύοντος καὶ ἐπινεύοντος θεοῦ, τὴν ἀποικίαν ἔστελλεν εἰς Φοινίκην καὶ Συρίαν τὴν κοίλην καὶ Παλαιστίνην, ἣ τότε. προσηγορεύετο Χαναναίων, ἧς οἱ ὅροι τριῶν ἡμερῶν ὁδὸν διειστήκεσαν ἀπ Αἰγύπτου. [164] εἶτ ἦγεν αὐτοὺς οὐ τὴν ἐπίτομον, ἅμα μὲν εὐλαβηθείς, μή ποθ, ὑπαντιασάντων τῶν οἰκητόρων διὰ φόβον ἀναστάσεως καὶ ἀνδραποδισμοῦ καὶ γενομένου πολέμου, πάλιν τὴν αὐτὴν ὁδὸν ὑποστρέψωσιν εἰς Αἴγυπτον, ἀπ ἐχθρῶν ἐπ ἐχθρούς, νέων ἐπ ἀρχαίους, γέλως καὶ χλεύη γενησόμενοι καὶ χείρω καὶ ἀργαλεώτερα τῶν προτέρων ὑπομενοῦντες, ἅμα δὲ καὶ βουλόμενος αὐτοὺς δι ἐρήμης ἄγων καὶ μακρᾶς δοκιμάσαι, πῶς ἔχουσι πειθαρχίας ἐν οὐκ ἀφθόνοις χορηγίαις ἀλλ ἐκ τοῦ κατ ὀλίγον ὑποσπανιζούσαις. [165] ἐκτραπόμενος οὖν τὴν ἐπ εὐθείας, ἐγκάρσιον ἀτραπὸν εὑρὼν καὶ νομίσας κατατείνειν ἄχρι τῆς ἐρυθρᾶς θαλάττης ὁδοιπορεῖν ἤρχετο. τεράστιον δέ φασι συμβῆναι κατ ἐκεῖνον τὸν χρόνον μεγαλούργημα τῆς φύσεως, ὃ μηδείς πω μέμνηται πάλαι γεγονός. [166] νεφέλη γὰρ εἰς εὐμεγέθη κίονα σχηματισθεῖσα προῄει τῆς πληθύος, ἡμέρας μὲν ἡλιοειδὲς ἐκλάμπουσα φέγγος, νύκτωρ δὲ φλογοειδές, ὑπὲρ τοῦ μὴ πλάζεσθαι κατὰ τὴν πορείαν, ἀλλ ἀπλανεστάτῳ ἕπεσθαι ἡγεμόνι ὁδοῦ. τάχα μέντοι καὶ τῶν ὑπάρχων τις ἦν τοῦ μεγάλου βασιλέως, ἀφανὴς ἄγγελος, ἐγκατειλημμένος τῇ νεφέλῃ προηγητήρ, ὃν οὐ θέμις σώματος ὀφθαλμοῖς ὁρᾶσθαι. -80-

82 L attraversamento del Mar Rosso (Mos. 1, ; 2, ) [1,163] Dunque dopo che ebbe preso il comando con il loro consenso e con il giudizio e l approvazione di Dio, Mosè preparò la migrazione in Fenicia, Celesiria e Palestina, che allora era definita terra dei Cananei, e i cui confini distavano tre giorni di cammino dall Egitto. [164] Quindi non li condusse per la strada diretta, sia perché stava attento in modo che, se gli abitanti si fossero opposti per paura di un insurrezione, della schiavitù e dello scoppio di una guerra, non riprendessero la medesima via per l Egitto - da nemici in mano ai nemici, dai nuovi ai vecchi, diventando oggetto di riso e scherno e sopportando dolori peggiori e più pesanti dei precedenti -, sia anche perché voleva metterli alla prova conducendoli nel deserto e per lungo tempo, per vedere come ubbidivano non con provviste abbondanti, ma via via più ridotte in breve tempo. [165] Lasciando dunque la strada diretta, dopo aver trovato un sentiero tortuoso che riteneva si estendesse fino al Mar Rosso, diede inizio al viaggio. Allora dicono che avvenne un prodigio straordinario della natura, che nessuno ricorda sia mai accaduto in precedenza. [166] Infatti una nuvola sotto forma di altissima colonna precedeva la folla, di giorno splendente di una luce simile al sole, di notte simile a fiamma, perché non deviassero dal cammino, ma seguissero una guida infallibile per la strada. E forse era uno dei luogotenenti del Grande Re, un angelo invisibile, guida racchiusa dalla nuvola, che non era lecito scorgere con gli occhi del corpo. -81-

83 De Vita Mosis [167] Θεασάμενος δ ὁ τῆς Αἰγύπτου βασιλεὺς ἀνοδίᾳ χρωμένους, ὡς ᾤετο, καὶ διὰ τραχείας καὶ ἀτριβοῦς ἐρήμης βαδίζοντας ἥσθη μὲν ἐπὶ τῷ κατὰ τὴν πορείαν σφάλματι, νομίσας συγκεκλεῖσθαι διέξοδον οὐκ ἔχοντας, ἐπὶ δὲ τῷ μεθέσθαι μετανοῶν ἐπεχείρει διώκειν, ὡς ἢ φόβῳ τὴν πληθὺν ὑποστρέψων καὶ δουλωσόμενος αὖθις ἢ ἀποκτενῶν ἡβηδὸν ἀφηνιάζουσαν. [168] εἶθ ἅπασαν τὴν ἱππικὴν δύναμιν παραλαβὼν ἀκοντιστάς τε καὶ σφενδονήτας καὶ ἱπποτοξότας καὶ τοὺς ἄλλους ὅσοι τῆς κούφης ὁπλίσεως καὶ τὰ κάλλιστα τῶν δρεπανηφόρων ἁρμάτων ἑξακόσια τοῖς ἐν τέλει δούς, ἵνα μετὰ τοῦ πρέποντος ἀξιώματος ἐπακολουθήσωσι καὶ τῆς στρατείας μετάσχωσιν, οὐδὲν τάχους ἀνεὶς ἐπεξέθει καὶ συντείνων ἔσπευδε βουλόμενος ἐξαπιναίως οὐ προϊδομένοις ἐπιστῆναι τὸ γὰρ ἀνέλπιστον κακὸν ἀργαλεώτερον αἰεὶ τοῦ προσδοκηθέντος, ὅσῳ καὶ τὸ ὀλιγωρηθὲν εὐεπιχειρητότερον τοῦ σὺν φροντίδι. [169] καὶ ὁ μὲν ταῦτα διανοηθεὶς ἐπηκολούθει νομίζων αὐτοβοεὶ περιέσεσθαι, οἱ δ ἔτυχον ἤδη παρὰ ταῖς ἠϊόσι τῆς θαλάττης στρατοπεδεύοντες μελλόντων δ ἀριστοποιεῖσθαι, τὸ μὲν πρῶτον πάταγος ἐξηχεῖτο πολύς, ἅτε τοσούτων ἀνθρώπων ὁμοῦ καὶ ὑποζυγίων μετὰ σπουδῆς ἐλαυνόντων, ὡς ἐκχυθέντας τῶν σκηνῶν περιβλέπεσθαι καὶ ὠτακουστεῖν ἀκροβατοῦντας εἶτ ὀλίγῳ ὕστερον ἐπὶ λόφου μετέωρος ἡ ἀντίπαλος καταφαίνεται δύναμις ἐν τοῖς ὅπλοις ἐκτεταγμένη πρὸς μάχην. [170] ἐπὶ δὲ τῷ παραλόγῳ καὶ ἀπροσδοκήτῳ καταπλαγέντες καὶ μήτε πρὸς ἄμυναν εὐτρεπεῖς ὄντες διὰ σπάνιν ἀμυντηρίων _οὐ γὰρ ἐπὶ πόλεμον ἀλλ εἰς ἀποικίαν ἐξῄεσαν_μήτε φυγεῖν δυνάμενοι_κατόπιν μὲν γὰρ πέλαγος, ἐχθροὶ δ ἀντικρύ, τὰ δὲ παρ ἑκάτερα βαθεῖα καὶ ἀτριβὴς ἐρήμη_σφαδᾴζοντες καὶ τῷ μεγέθει τῶν κακῶν ἀπειρηκότες, οἷα παρὰ τὰς τοιαύτας φιλεῖ συμφοράς, τὸν ἄρχοντα ᾐτιῶντο φάσκοντες -82-

84 L attraversamento del Mar Rosso [167] Quando il re d Egitto vide che seguivano una via impraticabile, come pensava, e che avanzavano attraverso un deserto pietroso e non frequentato, gioì per l errore nel cammino, ritenendo che si imprigionassero non avendo vie d uscita. E poiché si era pentito di averli lasciati andare, si diede all inseguimento, in modo o da far tornare la folla per la paura e renderla nuovamente schiava, oppure ucciderla a partire dai giovani se si ribellava. [168] Quindi prese tutta la cavalleria e affidò agli ufficiali i lanciatori e i frombolieri e gli arcieri a cavallo e gli altri, quanti facevano parte degli armati alla leggera, e i seicento migliori carri falcati, perché lo seguissero con gli onori appropriati e partecipassero alla spedizione. E senza indugio fece una sortita e si affrettò celermente, poiché voleva arrivare contro di loro all improvviso, senza che se ne accorgessero in anticipo. Infatti il male inaspettato è sempre più doloroso di quello atteso, come anche è più insidioso quello di cui non ci si cura che quello al quale si è preparati. [169] Ed egli, con questi pensieri, li inseguiva sicuro di vincerli al primo assalto, mentre quelli si trovavano ormai accampati presso le rive del mare: quando stavano per fare colazione, risuonò il primo forte strepito, dato che tanti uomini e tante cavalcature insieme avanzavano in fretta, tanto che corsero fuori dalle tende per vedere e tendevano le orecchie per sentire. Poco dopo, in cima a una collina, apparve l esercito nemico in armi, schierato per la battaglia. [170] Spaventati per l evento imprevisto e inaspettato, impreparati a difendersi per scarsità di mezzi di difesa - infatti non erano partiti per la guerra ma per una migrazione - e senza poter fuggire - perché dietro c era il mare, davanti i nemici, a entrambi i lati il deserto vasto e privo di strade -, agitati e distrutti per la grandezza dei mali, come accade solitamente in tali avvenimenti, accusarono il comandante, dicendo: -83-

85 De Vita Mosis [171] διὰ τὸ μὴ εἶναι μνήματα ἐν Αἰγύπτῳ, οἷς ἀποθανόντες ἐνταφησόμεθα, ἐξήγαγες ἡμᾶς, ἵν ἐνταῦθα κηδεύσῃς ἀποκτείνας; ἢ οὐ πᾶσα δουλεία κουφότερον κακὸν θανάτου; δελεάσας ἐλευθερίας ἐλπίδι τὸ πλῆθος τὸν χαλεπώτερον περὶ τοῦ ζῆν ἐπεκρέμασας κίνδυνον. [172] ἠγνόεις τὴν ἡμετέραν ἁπλότητα καὶ τὴν Αἰγυπτίων πικρίαν καὶ τὸ βαρύμηνι; τὸ μέγεθος τῶν ἀφύκτων κακῶν οὐχ ὁρᾷς; τί πρακτέον; πολεμῶμεν ἄοπλοι πρὸς ὡπλισμένους; ἀλλὰ φεύγωμεν καθάπερ ἄρκυσι κυκλωθέντες ἀνηλεέσιν ἐχθροῖς, ἐρημίαις ἀβάτοις, ἀπλώτοις πελάγεσιν; εἰ δὲ δὴ καὶ πλωτά, τίς εὐπορία σκαφῶν εἰς περαίωσιν; [173] ὁ δὲ ταῦτα ἀκούων τοῖς μὲν συνεγίνωσκε, τῶν δὲ χρησμῶν ἐμέμνητο καὶ διανείμας τὸν νοῦν καὶ τὸν λόγον κατὰ τὸν αὐτὸν χρόνον τῷ μὲν ἐνετύγχανεν ἀφανῶς τῷ θεῷ, ἵν ἐξ ἀμηχάνων ῥύσηται συμφορῶν, δι οὗ δ ἐθάρσυνε καὶ παρηγόρει τοὺς καταβοῶντας μὴ ἀναπίπτετ ε λέγων οὐχ ὁμοίως ἄνθρωπος ἀμύνεται καὶ θεός. [174] τί μόνοις τοῖς εὐλόγοις καὶ πιθανοῖς προπιστεύετε; παρασκευῆς οὐδεμιᾶς ἐστι χρεῖος ὁ θεὸς βοηθός ἐν ἀπόροις πόρον εὑρεῖν ἴδιον θεοῦ τὰ ἀδύνατα παντὶ γενητῷ μόνῳ δυνατὰ καὶ κατὰ χειρός. [175] καὶ ταῦτα μὲν ἔτι καθεστὼς διεξῄει μικρὸν δ ἐπισχὼν ἔνθους γίνεται καταπνευσθεὶς ὑπὸ τοῦ εἰωθότος ἐπιφοιτᾶν αὐτῷ πνεύματος καὶ θεσπίζει προφητεύων τάδε ἣν ὁρᾶτε στρατιὰν εὐοπλοῦσαν, οὐκέτ ἀντιτεταγμένην ὄψεσθε πεσεῖται γὰρ προτροπάδην πᾶσα καὶ βύθιος ἀφανισθήσεται, ὡς μηδὲ λείψανον αὐτῆς ὑπὲρ γῆς ἔτι φανῆναι, καὶ οὐ μήκει χρόνου, ἀλλὰ τῇ ἐπιούσῃ νυκτί. [176] καὶ ὁ μὲν ταῦτ ἀπεφθέγγετο. καταδύντος δ ἡλίου, νότος εὐθὺς ἤρξατο κατασκήπτειν βιαιότατος, ὑφ οὗ τὸ πέλαγος ἐξανεχώρησεν, εἰωθὸς μὲν ἀμπωτίζειν, τότε δὲ καὶ μᾶλλον ὠθούμενον τὸ πρὸς αἰγιαλοῖς -84-

86 L attraversamento del Mar Rosso [171] Ci hai condotti via perché in Egitto non c erano sepolcri in cui essere seppelliti una volta morti, per renderci gli onori funebri qui, dopo averci uccisi? O qualsiasi schiavitù non è un male più lieve della morte? Hai adescato la folla con la speranza della libertà e le hai sospeso sopra un pericolo più pesante, che riguarda la vita. [172] Non conosci la nostra impreparazione e la durezza e lo sdegno degli Egiziani? Non vedi la grandezza di mali a cui non si può fuggire? Che cosa bisogna fare? Combatteremo senz armi contro gli armati? O fuggiremo, circondati da nemici impietosi come da una rete: deserti inaccessibili, mari non navigabili? Ma anche se fossero navigabili, che abbondanza di navi abbiamo per l attraversamento?. [173] Egli, udendo questo, perdonò a quelli e si ricordò degli oracoli: e separando pensiero e parola, con il primo incontrava Dio segretamente, perché li liberasse da inestricabili sventure, nello stesso tempo in cui con l altra incoraggiava ed esortava quanti gridavano con queste parole: Non scoraggiatevi: l uomo e Dio non si difendono nello stesso modo. [174] Perché credete solo a ciò che è verosimile e credibile? Il Dio soccorritore non ha bisogno di alcuno strumento! Trovare una soluzione nelle situazioni insostenibili è proprio di Dio: ciò che è impossibile per ogni creatura è possibile e semplice a Lui solo!. [175] E, ancora calmo, spiegava questo: ma poco dopo divenne posseduto, ispirato dallo spirito che era solito visitarlo, e profetizzò con questi oracoli: L esercito che vedete ben armato, non lo vedrete più schierato contro! Infatti cadrà tutto in disordine e sparirà nel profondo, tanto che non ci saranno neppure suoi resti sulla terra. E questo non fra molto tempo, ma la prossima notte!. [176] Ed egli profetizzò questo. Al calar del sole, subito un vento del Sud iniziò a soffiare con grande violenza: per questo il -85-

87 De Vita Mosis ὑπεσύρη καθάπερ εἰς χαράδραν ἢ χάρυβδιν ἀστήρ τε προὐφαίνετ οὐδείς, ἀλλὰ πυκνὸν καὶ μέλαν νέφος ἅπαντα τὸν οὐρανὸν ἐπεῖχε, γνοφώδους τῆς νυκτὸς οὔσης εἰς κατάπληξιν τῶν διωκόντων. [177] προσταχθεὶς δὲ Μωυσῆς τῇ βακτηρίᾳ παίει τὴν θάλασσαν ἡ δὲ ῥαγεῖσα διίσταται καὶ τῶν τμημάτων τὰ μὲν πρὸς τῷ ῥαγέντι μέρει μετέωρα πρὸς ὕψος ἐξαίρεται καὶ παγέντα τρόπον τείχους κραταιῶς ἠρέμει καὶ ἡσύχαζε, τὰ δ ὀπίσω σταλέντα καὶ χαλινωθέντα τὴν εἰς τὸ πρόσω φορὰν καθάπερ ἡνίαις ἀφανέσιν ἀνεχαίτιζε, τὸ δὲ μεσαίτατον, καθ ὃ ἐγένετο ἡ ῥῆξις, ἀναξηρανθὲν ὁδὸς εὐρεῖα καὶ λεωφόρος γίνεται. τοῦτο ἰδὼν Μωυσῆς καὶ θαυμάσας ἐγεγήθει καὶ πληρωθεὶς χαρᾶς ἐθάρσυνε τοὺς ἰδίους καὶ ᾗ τάχιστα προὔτρεπεν ἀναζευγνύναι. [178] περαιοῦσθαι δὲ μελλόντων, σημεῖον ἐπιγίνεται τερατωδέστατον ἡ γὰρ ὁδηγὸς νεφέλη πρωτοστατοῦσα τὸν ἄλλον χρόνον ἀνακάμπτει πρὸς τὰ οὐραῖα τοῦ πλήθους, ὅπως ὀπισθοφυλακῇ, καὶ ταχθεῖσα μεθόριος τῶν διωκόντων καὶ τῶν διωκομένων τοὺς μὲν ἡνιοχοῦσα σωτηρίως καὶ ἀσφαλῶς ἐπήλαυνε, τοὺς δὲ ἀνεῖργε καὶ ἀνέκρουεν ἐφορμᾶν ἐπειγομένους ἅπερ ὁρῶντες οἱ Αἰγύπτιοι θορύβου καὶ ταραχῆς πάντ ἐπλήρουν τάς τε τάξεις ὑπὸ δέους συνέχεον ἐπεμπίπτοντες ἀλλήλοις καὶ ζητοῦντες ἤδη φυγεῖν, ὅτ οὐδὲν ἦν ὄφελος. [179] οἱ μὲν γὰρ Ἑβραῖοι διὰ ξηρᾶς ἀτραποῦ περὶ βαθὺν ὄρθρον μετὰ γυναικῶν καὶ παίδων ἔτι κομιδῇ νηπίων περαιοῦνται τοὺς δὲ τὰ τμήματα τοῦ πελάγους ἑκατέρωθεν ἐπικυλισθέντα καὶ ἑνωθέντα αὐτοῖς ἅρμασι καὶ ἵπποις καταποντοῖ, βορείοις πνεύμασι τῆς παλιρροίας ἀναχυθείσης καὶ μετεώροις τρικυμίαις ἐπιδραμούσης, ὡς μηδὲ πυρφόρον ὑπολειφθῆναι τὸν ἀπαγγελοῦντα τοῖς ἐν Αἰγύπτῳ τὰς αἰφνιδίους συμφοράς. [180] τὸ μέγα τοῦτο καὶ θαυμαστὸν ἔργον Ἑβραῖοι καταπλαγέντες ἀναιμωτὶ νίκην οὐκ ἐλπισθεῖσαν ἤραντο καὶ κατιδόντες ἐν ἀκαρεῖ φθορὰν ἀθρόαν πολεμίων δύο χορούς, τὸν μὲν ἀνδρῶν, τὸν δὲ γυναικῶν, ἐπὶ τῆς -86-

88 L attraversamento del Mar Rosso mare si ritirò. Diminuiva di consueto, ma allora l acqua vicina alla spiaggia indietreggiava ancora più velocemente, come per un torrente o un vortice. E non si mostrò alcuna stella, ma una nuvola fitta e nera occupò tutto il cielo: la notte era scura per spaventare gli inseguitori. [177] Mosè, per ordine divino, colpì il mare con il bastone: quello si squarciò e si divise. Le parti vicino alla parte spezzata si alzarono alte verso il cielo e, solide come un muro, stavano saldamente ferme e immobili, mentre quelle mandate indietro e trattenute arrestavano il movimento in avanti come per briglie invisibili; infine il centro, lungo la spaccatura, asciutto, divenne una strada ampia, come un viale. A questa vista Mosè, meravigliato, gioì e, pieno di felicità, incoraggiò i suoi e li esortò a ritirarsi il più velocemente possibile. [178] Mentre stavano per attraversare, sopraggiunse un segno straordinario: infatti la nuvola che faceva da guida e che per il resto del tempo li precedeva si girò indietro alle spalle della folla, come retroguardia; si sistemò come confine fra gli inseguitori e gli inseguiti e spingeva avanti gli uni guidandoli con sicurezza e successo, mentre tratteneva e respingeva gli altri che si affrettavano ad assaltare. E a questa vista gli Egiziani si riempirono completamente di confusione e agitazione e scompigliarono le schiere per la paura, cadendo gli uni sugli altri e cercando ancora di fuggire, quando non serviva a nulla. [179] Infatti gli Ebrei compirono la traversata all alba su un sentiero asciutto, con le donne e i bambini ancora proprio piccoli; gli altri, invece, le divisioni del mare, rotolando da entrambe le parti e spingendoli, li gettarono nel mare con i loro carri e i loro cavalli, mentre il riflusso si spandeva per i venti del nord e piombava loro sopra con onde altissime, tanto che non fu lasciato vivo neppure un portatore di fuoco che annunciasse agli Egizi la sventura imprevista. [180] Sbigottiti da questo evento grande e meraviglioso, gli Ebrei ottennero una vittoria insperata senza spargimento di san- -87-

89 De Vita Mosis ἠϊόνος στήσαντες εὐχαριστικοὺς ὕμνους εἰς τὸν θεὸν ᾖδον, ἐξάρχοντος Μωυσέως μὲν τοῖς ἀνδράσιν, ἀδελφῆς δὲ τούτου ταῖς γυναιξίν ἡγεμόνες γὰρ οὗτοι τῶν χορῶν ἐγεγένηντο. [2,246] Ταῦτ ἀναγκαίως διεξεληλυθὼς περὶ τῶν μικτὴν ἐχόντων κληρουχίαν χρησμῶν, ἑξῆς δηλώσω τὰ κατ ἐνθουσιασμὸν τοῦ προφήτου θεσπισθέντα λόγια τοῦτο γὰρ ὑπεσχόμην δείξειν. ἀρχὴ τοίνυν ἐστὶν αὐτῷ τῆς θεοφορήτου κατοκωχῆς, ἥτις καὶ τῷ ἔθνει γέγονεν εὐπραγίας ἀρχὴ στειλαμένῳ τὴν ἀπ Αἰγύπτου πρὸς τὰς κατὰ Συρίαν πόλεις ἀποικίαν μυριάσι πολλαῖς. [247] ἄνδρες γὰρ ὁμοῦ καὶ γυναῖκες ἀτριβῆ καὶ μακρὰν ἐρήμην ἅπασαν ἀνύσαντες ἐπὶ θάλατταν ἀφικνοῦνται τὴν Ἐρυθρὰν προσαγορευομένην εἶθ ὡς εἰκὸς ἐν ἀμηχάνοις ἦσαν οὔτε περαιοῦσθαι δυνάμενοι διὰ σκαφῶν ἀπορίαν οὔτ ἐπιστρέφειν τὴν αὐτὴν ὁδὸν ἀσφαλὲς ἡγούμενοι. [248] διακειμένοις δ οὕτως μεῖζον ἐπιρράττει κακόν ὁ γὰρ τῶν Αἰγυπτίων βασιλεὺς δύναμιν παραλαβὼν οὐκ εὐκαταφρόνητον, ἱππότην καὶ πεζὸν στρατόν, ἐπεξέθει διώκων καὶ σπεύδων καταλαβεῖν, ἵνα τίσηται τῆς ἐξόδου, ἣν θεσφάτοις ἀριδήλοις ἐπέτρεψε ποιήσασθαι. ἀλλ ὡς ἔοικεν ἀβέβαιος ἡ μοχθηρῶν ἀνθρώπων διάθεσις ὡς ἐπὶ πλάστιγγος μικρᾶς ἕνεκα προφάσεως ῥέπουσα πρὸς τἀναντία. [249] μέσοι δὴ ληφθέντες ἐχθρῶν καὶ θαλάττης ἀπέγνωσαν τὴν ἰδίαν σωτηρίαν, οἱ μὲν εὐκτὸν ἀγαθὸν ἡγούμενοι τὸν οἴκτιστον ὄλεθρον, οἱ δ ἄμεινον εἶναι νομίζοντες ὑπὸ τῶν τῆς φύσεως ἀπολέσθαι μερῶν ἢ γέλως ἐχθροῖς γενέσθαι ῥίπτειν ἑαυτοὺς εἰς θάλασσαν διενοοῦντο καί τινα τῶν βάρος ἐχόντων ἐπαχθισάμενοι παρὰ ταῖς ἠϊόσιν ἐφήδρευον, ἵν, ὁπόταν θεάσωνται τοὺς πολεμίους ἐγγὺς ὄντας, καθαλλόμενοι ῥᾷον εἰς βυθὸν ἐνεχθῶσιν. -88-

90 L attraversamento del Mar Rosso gue. E avendo visto in breve la distruzione completa dei nemici organizzarono sulla spiaggia due cori, uno di uomini e l altro di donne, e innalzarono inni di gratitudine a Dio; li guidavano Mosè quello degli uomini, sua sorella quello delle donne: infatti questi furono i direttori dei cori. [2,246] Dopo aver per necessità spiegato questo a proposito degli oracoli che hanno qualità miste, di seguito voglio illustrare le profezie annunciate attraverso la divina possessione del profeta: questo infatti ho promesso di spiegare. Dunque per lui il principio della possessione per ispirazione divina, che fu anche l inizio della prosperità del popolo, fu quando preparava la migrazione dall Egitto alle città della Siria con tante migliaia di persone. [247] Infatti uomini e donne insieme, dopo aver compiuto la traversata di un deserto vasto e non frequentato, giunsero al mare chiamato Rosso; poi, com è ovvio, si trovavano in difficoltà, non potendo attraversarlo a causa della scarsità di navi né considerare sicura la stessa strada e tornare indietro. [248] Mentre erano in questa situazione, piombò sopra di loro un male peggiore: infatti il re degli Egizi aveva preso con sé un esercito non disprezzabile, una schiera di cavalleria e di fanteria, e si era gettato all inseguimento affrettandosi in modo da catturarli per punirli della partenza che aveva concesso di compiere grazie a oracoli chiarissimi. Ma, naturalmente, la situazione dei malvagi è insicura come su una bilancia, e piega dalla parte opposta per un piccolo pretesto. [249] Dunque, presi fra i nemici e il mare, disperavano della propria salvezza, gli uni considerando un bene desiderabile la morte compassionevole, mentre gli altri, ritenendo che fosse meglio essere uccisi dagli elementi naturali che diventare motivo di scherno per i nemici, erano disposti a gettarsi nel mare e attendevano sulla spiaggia carichi di un qualche peso che avevano, in modo che, quando avessero visto i nemici vicini, potessero saltar giù e sprofondare più facilmente negli abissi. -89-

91 De Vita Mosis [250] ἀλλὰ γὰρ οἱ μὲν πρὸς τὸ ἄπορον τῆς ἀνάγκης διεπτόηντο δυσθανατοῦντες ὁ δὲ προφήτης, ὑπ ἐκπλήξεως ὁρῶν σεσαγηνευμένον ὥσπερ βόλον ἰχθύων τὸ σύμπαν ἔθνος, οὐκέτ ὢν ἐν ἑαυτῷ θεοφορεῖται καὶ θεσπίζει τάδε [251] τὸ μὲν δέος ἀναγκαῖον, φόβος ἐγγὺς καὶ μέγας ὁ κίνδυνος ἐξ ἐναντίας ἀχανές ἐστι πέλαγος, ὑπόδρομος εἰς καταφυγὴν οὐδείς, ἀπορία πλοίων, κατόπιν ἔφεδροι φάλαγγες ἐχθρῶν, αἳ στείχουσιν ἀπνευστὶ διώκουσαι. ποῖ τις τράπηται, ποῖ τις ἐκνεύσῃ; πάντα πανταχόθεν ἐξαπιναίως ἐπέθετο, γῆ, θάλαττα, ἄνθρωποι, στοιχεῖα φύσεως. [252] ἀλλὰ θαρρεῖτε, μὴ ἀποκάμητε, στῆτε ταῖς διανοίαις μὴ κραδαινόμενοι, προσδοκᾶτε τὴν ἀήττητον ἐκ θεοῦ βοήθειαν αὐτεπάγγελτος ἤδη παρέσται, μὴ ὁρωμένη προαγωνιεῖται πεπείρασθε αὐτῆς ἤδη πολλάκις ἀμυνομένης ἀφανῶς βλέπω μέλλουσαν κονίεσθαι, βρόχους τοῖς αὐχέσι περιβάλλουσαν τῶν ἀντιπάλων ἕλκει κατὰ τῆς θαλάττης μολύβδου τρόπον εἰς βυθὸν χωροῦσιν. ὑμεῖς μὲν ἔτι ζώντων αἰσθάνεσθε, τεθνεώτων δ ἐγὼ φαντασίαν λαμβάνω τήμερον δὲ καὶ ὑμεῖς νεκροὺς αὐτοὺς θεάσεσθε. [253] καὶ ὁ μὲν ταῦτ ἀπεφθέγγετο μείζονα ὄντα πάσης ἐλπίδος, οἱ δ ἐπειρῶντο ἔργοις τῆς περὶ τὸ λόγιον ἀληθείας. ἀπέβαινε γὰρ τὰ χρησθέντα θείαις δυνάμεσι μύθων ἀπιστότερα ῥῆξις θαλάττης, ἀναχώρησις ἑκατέρου τμήματος, πῆξις τῶν κατὰ τὸ ῥαγὲν μέρος διὰ παντὸς τοῦ βάθους κυμάτων, ἵν ἀντὶ τειχῶν ᾖ κραταιοτάτων, εὐθυτενὴς ἀνατομὴ τῆς μεγαλουργηθείσης ὁδοῦ, ἣ τῶν κρυσταλλωθέντων μεθόριος ἦν, ὁδοιπορία [254] τοῦ ἔθνους ἀκινδύνως πεζεύοντος διὰ θαλάττης ὡς ἐπὶ ξηρᾶς ἀτραποῦ καὶ λιθώδους ἐδάφους _ἐκραυρώθη γὰρ ἡ ψάμμος καὶ ἡ σπορὰς αὐτῆς οὐσία συμφῦσα ἡνώθη_, ἐχθρῶν ἀπνευστὶ διωκόντων ἐφόρμησις σπευδόντων ἐπ οἰκεῖον ὄλεθρον, νεφέλης ὀπισθοφυλακούσης ἡνιόχησις, ἐν ᾗ θεία τις ὄψις πυρὸς αὐγὴν ἀπαστράπτουσα ἦν, πελαγῶν ἃ τέως -90-

92 L attraversamento del Mar Rosso [250] Però, pur davanti a una costrizione insuperabile, inorridivano all idea di morire miseramente. Ma il profeta, vedendo che l intero popolo per il terrore era preso come in una rete di pesci, non rimase più in se stesso, ma venne posseduto da Dio e profetizzò così: [251] Il terrore è inevitabile, la paura è vicina e grande è il pericolo: di fronte c è il mare profondo, senza nessun riparo per la fuga, senza nessuna imbarcazione, dietro, accampate, truppe di nemici che avanzano all inseguimento senza posa. Dove rivolgersi, dove fuggire a nuoto? Tutto all improvviso si è dato all assalto, terra, mare, uomini, elementi della natura. [252] Ma fatevi coraggio, non scoraggiatevi, rimanete saldi nei pensieri, attendete l aiuto invincibile di Dio. Giunge spontaneamente, combatte in vostro favore senza essere visto. L avete già provato più volte, quando combatteva di nascosto. Vedo che si prepara alla lotta, che circonda il collo dei nemici con lacci: li trascina nel mare, si precipitano nell abisso come piombo. Voi li vedete ancora vivi, ma io ho una visione di loro morti: però domani anche voi li vedrete cadaveri. [253] Ed egli profetizzava queste cose, più grandi di ogni speranza, mentre quelli sperimentarono nei fatti la verità dell oracolo. Infatti le profezie, più incredibili delle favole, si compirono grazie alla potenza divina: la divisione del mare, il ritirarsi di entrambe le parti, la solidità delle onde lungo la divisione per tutta l altezza perché fossero come un muro saldissimo, il taglio diritto della meravigliosa strada, che era sul confine delle acque cristallizzate, [254] il passaggio del popolo che marciava senza pericoli attraverso il mare come su un sentiero asciutto e su un suolo di pietra - infatti la sabbia era stata seccata e la sostanza dei suoi granelli era stata sciolta insieme e unita -, l attacco dei nemici all inseguimento senza tregua, che si affrettavano verso la propria morte, alla retroguardia la guida della nuvola, nella quale brillava di luce di fuoco una visione divina, il riflusso del mare che fino -91-

93 De Vita Mosis ἀνακοπέντα διειστήκει παλίρροια, τοῦ διακοπέντος καὶ ἀναξηρανθέντος μέρους αἰφνίδιος θαλάττωσις, [255] πολεμίων φθορά, οὓς τά τε κρυσταλλωθέντα τείχη καὶ ἀνατραπέντα κατεύνασε καὶ αἱ πλήμμυραι τοῦ πελάγους ὥσπερ εἰς φάραγγα τὴν ὁδὸν ἐπενεχθεῖσαι κατέκλυσαν, ἐπίδειξις τῆς φθορᾶς διὰ τῶν ἐπαναπλευσάντων σωμάτων, ἃ τὴν ἐπιφάνειαν τοῦ πελάγους κατεστόρεσε, καὶ σφοδρὰ κυμάτωσις, ὑφ ἧς ἅπαντες οἱ νεκροὶ σωρηδὸν ἀπεβράσθησαν εἰς τοὺς ἀντιπέραν αἰγιαλούς, ἀναγκαία θέα γενησόμενοι τοῖς διασωθεῖσιν, οἷς ἐξεγένετο μὴ μόνον τοὺς κινδύνους διαφυγεῖν ἀλλὰ καὶ ἐπιδεῖν τοὺς ἐχθροὺς οὐκ ἀνθρωπίναις ἀλλὰ θείαις δυνάμεσι παντὸς λόγου μεῖζον κολασθέντας. [256] διόπερ εἰκότως εὐχαρίστοις ὕμνοις γεραίρει τὸν εὐεργέτην εἰς γὰρ δύο χοροὺς διανείμας τὸ ἔθνος, τὸν μὲν ἀνδρῶν, τὸν δὲ γυναικῶν, ἐξάρχει μὲν αὐτὸς τοῖς ἀνδράσιν, ἔξαρχον δὲ καὶ τῶν γυναικῶν καθίστησι τὴν ἀδελφήν, ἵν ᾄδωσιν ὕμνους εἰς τὸν πατέρα καὶ ποιητὴν ἀντιφθόγγοις ἁρμονίαις συνηχοῦντες, διά τε κράσεως ἠθῶν καὶ μέλους, τῶν μὲν ἐπὶ τὴν αὐτὴν σπευδόντων ἀμοιβήν, τοῦ δὲ συνισταμένου κατὰ τὴν βαρύτητος πρὸς ὀξύτητα συμφωνίαν φθόγγοι γὰρ οἱ μὲν ἀνδρῶν βαρεῖς, ὀξεῖς δ οἱ γυναικῶν, ἐξ ὧν, ὅταν ἡ κρᾶσις γένηται σύμμετρος, ἥδιστον καὶ παναρμόνιον ἀποτελεῖται μέλος. [257] τὰς δὲ τοσαύτας μυριάδας ἔπεισεν ὁμογνωμονῆσαι καὶ τὸν αὐτὸν ὕμνον ἐν ταὐτῷ συνᾴδειν τὰ τεράστια ἐκεῖνα μεγαλουργήματα, περὶ ὧν ὀλίγῳ πρότερον διεξῆλθον ἐφ οἷς ὁ προφήτης γεγηθώς, ὁρῶν καὶ τὴν τοῦ ἔθνους περιχάρειαν, οὐδ αὐτὸς ἔτι χωρῶν τὴν ἡδονήν, κατῆρχε τῆς ᾠδῆς οἱ δ ἀκούοντες εἰς δύο χοροὺς ἁλισθέντες τὰ λεχθέντα συνῇδον. -92-

94 L attraversamento del Mar Rosso ad allora, separato, era rimasto diviso, l inondazione improvvisa della parte aperta e seccata, [255] la distruzione dei nemici, che le mura cristallizzate e poi rovesciate addormentarono, e lo straripamento del mare che si rovesciò sulla strada e li sommerse come in una spaccatura, la dimostrazione della distruzione per mezzo dei corpi galleggianti, che coprivano la superficie del mare, e la violenta inondazione, dalla quale tutti i cadaveri in mucchio furono gettati sulla spiaggia opposta, per divenire una visione inevitabile per i sopravvissuti, ai quali fu concesso non solo di scampare i pericoli, ma anche di vedere i nemici puniti da forze non umane ma divine, evento superiore a ogni discorso. [256] Perciò, naturalmente, Mosè ringraziò con inni di gratitudine il Benefattore, suddividendo il popolo in due cori, uno di uomini e uno di donne; egli guidava gli uomini, mentre pose a capo delle donne la sorella, perché cantassero inni al padre e creatore, accordando armonie che si rispondevano, per mezzo della mescolanza dei caratteri e dei canti: gli uni si alternavano velocemente rispondendosi, mentre l altro era costituito sulla base dell accordo dei suoni gravi con quelli acuti. Infatti gli uomini hanno voci gravi, le donne acute, perciò, quando si ha una fusione proporzionata, ne risulterà un canto dolcissimo e perfettamente armonioso. [257] Convinse così tante migliaia di persone a essere d accordo e a cantare insieme contemporaneamente nello stesso inno quei grandiosi miracoli di cui ho parlato poco fa. Perciò il profeta, felice, vedendo anche la smisurata gioia del popolo, mentre nemmeno lui poteva contenere più il piacere, incominciò il canto; essi, nell ascoltarlo, divisi in due cori, cantarono insieme quanto ho detto. -93-

95 [1,191] Μετὰ δὲ ταῦτ οὐ πολὺς διῆλθε χρόνος καὶ ἀπορίᾳ σιτίων ἐλίμωττον, ὥσπερ ἐκ διαδοχῆς ἀντεπιτιθεμένων τῶν ἀναγκαίων δέσποιναι γὰρ χαλεπαὶ καὶ βαρεῖαι, πεῖνα καὶ δίψα, διακληρωσάμεναι τὰς κακώσεις ἐν μέρει προσέκειντο καὶ συνέβαινε κατὰ τὴν τῆς ἑτέρας ἄνεσιν ἐπιγίνεσθαι τὴν ἑτέραν, ὅπερ ἦν τοῖς πάσχουσιν ἀφορητότατον, εἴ γε πρὸ μικροῦ δόξαντες ἀπαλλαγῆναι δίψους ἐφεδρεῦον κακὸν πεῖναν εὕρισκον. [192] ἦν δ οὐ μόνον ἡ παροῦσα σπάνις χαλεπόν, ἀλλὰ καὶ ἡ πρὸς τὸν μέλλοντα χρόνον τῶν ἐπιτηδείων ἀπόγνωσις ὁρῶντες γὰρ βαθεῖαν καὶ πολλὴν ἔρημον καὶ καρπῶν ἀγονωτάτην σφόδρα ἠθύμουν πάντα γὰρ ἦσαν ἢ τραχεῖαι καὶ ἀπορρῶγες πέτραι ἢ ἁλμυρόγεως πεδιὰς ἢ ὄρη λιθωδέστατα ἢ ψάμμοι βαθεῖαι πρὸς ἠλίβατον ὕψος ἀνατείνουσαι, καὶ προσέτι ποταμὸς οὐδείς, οὐκ αὐθιγενής, οὐ χειμάρρους, οὐδεμία πηγή, σπαρτὸν οὐδὲν οὐδὲ δένδρον, οὐχ ἥμερον, οὐ τῆς ἀγρίας ὕλης, οὐ ζῷον πτηνὸν ἢ χερσαῖον, ὅτι μὴ τῶν ἑρπετῶν τὰ ἰοβόλα πρὸς ὄλεθρον ἀνθρώπων, ὄφεις καὶ σκορπίοι. [193] εἶθ ὑπομιμνῃσκόμενοι τῆς κατ Αἴγυπτον εὐθηνίας καὶ εὐετηρίας καὶ τὴν τῶν ἐκεῖ πάντων ἀφθονίαν ἀντιτιθέντες τῇ πάντων ἐνταῦθα ἐνδείᾳ χαλεπῶς ἔφερον καὶ πρὸς ἑτέρους ἕτεροι τοιαῦτ ἐλογοποίουν ἐπ ἐλευθερίας ἐλπίδι μεταναστάντες οὐδὲ τοῦ ζῆν ἄδειαν ἔχομεν οἱ ταῖς μὲν ὑποσχέσεσι τοῦ ἡγεμόνος εὐδαίμονες, ἐν δὲ τοῖς ἔργοις ἀνθρώπων ἁπάντων κακοδαιμονέστατοι. -94-

96 La manna (1, ; 2, ) [1,191] In seguito, dopo non molto tempo, soffrirono la fame per mancanza di cibo, come se le necessità si imponessero in successione: infatti padrone opprimenti e insopportabili, la fame e la sete, tiravano a sorte le difficoltà e sopraggiungevano a turno. E dopo la diminuzione di una giunse l altra, cosa insopportabile per chi soffriva, dato che, mentre poco prima pensavano di essersi liberati della sete, scoprivano un male che li attendeva in agguato: la fame. [192] Era dura non solo l attuale penuria, ma anche la disperazione per i beni necessari nei giorni a venire. Infatti alla vista del deserto immenso e sconfinato e completamente improduttivo si perdevano d animo completamente: dappertutto c erano pietre aspre e scoscese o pianure salmastre o monti pietrosi o sabbie sterminate che si innalzavano a un altezza inaccessibile; e inoltre nessun fiume, né sorto sul luogo né nato dalle piogge, nessuna fonte, nessun seminato, né piante, né boschi coltivati né selvaggi, nessun animale alato o terrestre, se non i rettili velenosi, creati per la morte degli uomini, serpenti e scorpioni. [193] Allora, ricordandosi della ricchezza e della prosperità dell Egitto e contrapponendo l abbondanza di ogni cosa là e la mancanza di tutto qua, sopportavano a stento e mormoravano gli uni con gli altri queste parole: Dopo essere emigrati nella speranza di libertà non abbiamo neppure la sicurezza della vita, noi che secondo le promesse del comandante saremmo stati felici, ma che nei fatti siamo i più sventurati fra tutti gli uomini. -95-

97 De Vita Mosis [194] τί τέλος ἔσται τῆς ἀνηνύτου καὶ μακρᾶς οὕτως ὁδοῦ; πᾶσι καὶ τοῖς πλέουσι καὶ τοῖς πεζεύουσιν ὅρος εἰς ὃν ἀφίξονται πρόκειται, τοῖς μὲν ἐμπόρια καὶ λιμένες, τοῖς δὲ πόλις τις ἢ χώρα, μόνοις δ ἡμῖν ἄβατος ἐρημία καὶ δυσοδία καὶ χαλεπαὶ δυσελπιστίαι προϊόντων γάρ, ὥσπερ ἀχανὲς καὶ βαθὺ πέλαγος ἀπόρευτον ἀναφαίνεται καθ ἑκάστην ἡμέραν εὐρυνόμενον. [195] μετεωρίσας καὶ φυσήσας ἡμᾶς τῷ λόγῳ καὶ κενῶν ἐλπίδων τὰ ὦτα πληρώσας παρατείνει λιμῷ τὰς γαστέρας οὐδὲ τὰς ἀναγκαίας ἐκπορίζων τροφάς ἀποικίας ὀνόματι τοσαύτην πληθὺν ἠπάτησεν ἐξ οἰκουμένης τὸ πρῶτον εἰς ἀοίκητον ἀγαγών, εἶτα καὶ εἰς ᾅδου προπέμπων, τὴν τοῦ βίου τελευταίαν ὁδόν. [196] τοιαῦτ ὀνειδιζόμενος οὐχ οὕτως ἐπὶ ταῖς εἰς αὑτὸν κακηγορίαις ἐδυςχέραινεν, ὡς ἐπὶ τῷ τῆς γνώμης αὐτῶν ἀνιδρύτῳ πεπειραμένοι γὰρ μυρίων ὅσων ἐκ τοῦ παραλόγου συμβεβηκότων πραγμάτων παρὰ τὸ καθεστὸς ἔθος ὤφειλον ὑπὸ μηδενὸς ἔτι τῶν εὐλόγων καὶ πιθανῶν ἄγεσθαι, πεπιστευκέναι δ αὐτῷ λαβόντες ἀποδείξεις ἐναργεστάτας τοῦ περὶ ἁπάντων ἀψευδεῖν. [197] πάλιν δ ὅτε εἰς ἔννοιαν ἦλθε τῆς ἐνδείας, ἧς μεῖζον οὐδὲν κακὸν ἀνθρώποις ἐστί, συνεγίνωσκεν ὄχλον εἰδὼς ἀβέβαιον φύσει πρᾶγμα καὶ ὑπὸ τῶν ἐν χερσὶ διακινούμενον, ἃ λήθην μὲν τῶν προγεγονότων ἐργάζεται, δυσελπιστίαν δ εἰς τὰ μέλλοντα. [198] πάντων οὖν ἐν ἀσχέτοις ὄντων ἀνίαις καὶ τὰς ἀνωτάτω προσδοκώντων συμφοράς, ἃς ἐνόμιζον ἐφεδρεύειν καὶ ἐγγυτάτω παρεῖναι, τοῦτο μὲν διὰ τὴν σύμφυτον ἐπιείκειαν καὶ φιλανθρωπίαν, τοῦτο δὲ βουλόμενος ὃν ἐχειροτόνησεν ἡγεμόνα τιμῆσαι καὶ ἔτι μᾶλλον ὡς εὐσεβείας ἔχει καὶ ὁσιότητος ἔν τε τοῖς φανεροῖς κἀν τοῖς ἀδήλοις ἅπασι διασυστῆσαι ὁ θεὸς ἐλεήσας τὸ πάθος ἰᾶται. -96-

98 La manna [194] Quale sarà il termine di una strada così lunga e senza fine? Per tutti quelli che si spostano, per mare o sulla terra, è fissata una meta alla quale giungere: per gli uni luoghi di commercio e porti, per gli altri una città o una terra, solo per noi il deserto impraticabile e difficoltà e dure disillusioni. Infatti più si procede più appare come un mare immenso e profondo, insuperabile e ogni giorno più esteso. [195] Ci ha esaltati, ci ha gonfiati con le parole, ci ha riempito le orecchie di vane speranze: e ora ci tortura il ventre con la fame senza procurarci neppure il necessario. Con il nome migrazione ha ingannato una tale moltitudine: prima l ha condotta dalla terra abitata a una terra disabitata, poi la manderà anche all inferno, l ultima strada della vita!. [196] Insultato in questo modo, si sdegnò non tanto per le maldicenze contro di sé, quanto per l instabilità della loro disposizione: infatti poiché avevano sperimentato tante migliaia di fatti accaduti in modo imprevisto, al contrario di quanto accade solitamente non avrebbero dovuto più essere guidati da avvenimenti ragionevoli e credibili, ma aver fiducia in lui, avendo prove chiarissime del fatto che non mentiva in nulla. [197] Ma quando nuovamente rifletté sul bisogno, del quale non c è un male peggiore per gli uomini, perdonò la folla sapendo che per natura è instabile ed eccitata dagli avvenimenti del presente, che portano all oblio dei fatti precedenti e alla mancanza di speranza verso il futuro. [198] Dunque, dato che si trovavano in sofferenze intollerabili e attendevano eventi peggiori, che pensavano che stessero in agguato e che si trovassero vicinissimi, Dio, per la Sua innata mitezza e per la Sua amorevolezza nei confronti degli uomini e anche con la volontà di onorare colui che aveva scelto come guida e soprattutto per far conoscere quanta pietà e santità avesse in ogni momento, chiaro od oscuro, con pietà curò la sofferenza. -97-

99 De Vita Mosis [199] ξένας οὖν εὐεργεσίας ἐκαινοτόμει, τρανοτέραις ὅπως ἐμφάσεσι παιδευθῶσιν ἤδη μὴ δυσανασχετεῖν, εἴ τι μὴ κατὰ γνώμην εὐθὺς ἀποβαίη, τλητικῶς δ ὑπομένειν χρηστὰ περὶ τῶν μελλόντων προςδοκῶντες. [200] τί οὖν συνέβη; τῇ ὑστεραίᾳ περὶ τὴν ἕω δρόσος βαθεῖα καὶ πολλὴ περὶ σύμπαν ἦν ἐν κύκλῳ τὸ στρατόπεδον, ἣν ἐπένιφεν ἡσυχῇ, ἀήθη ὑετὸν καὶ παρηλλαγμένον, οὐχ ὕδωρ, οὐ χάλαζαν, οὐ χιόνα, οὐ κρύσταλλον_ταῦτα γὰρ αἱ τῶν νεφῶν ἀπεργάζονται μεταβολαὶ ταῖς χειμεριναῖς τροπαῖς_, ἀλλὰ κέγχρον βραχυτάτην καὶ λευκοτάτην, ἣ διὰ τὴν ἐπάλληλον φορὰν σωρηδὸν προὐκέχυτο τῶν σκηνῶν, ἄπιστος ὄψις ἣν καταπλαγέντες ἐπυνθάνοντο τοῦ ἡγεμόνος, τίς τε ὁ ὑετὸς οὗτός ἐστιν, ὃν οὐδείς πω πρότερον εἶδεν ἀνθρώπων, καὶ πρὸς τί γέγονεν. [201] ὁ δὲ καταπνευσθεὶς ἔνθους γίνεται καὶ θεσπίζει τάδε θνητοῖς μὲν ἀνεῖται πεδιὰς ἡ βαθύγειος, ἣν ἀνατεμόντες εἰς αὔλακας ἀροῦσι καὶ σπείρουσι καὶ τὰ ἄλλα τὰ κατὰ γεωργίαν δρῶσι καρποὺς ἐτησίους ἐκπορίζοντες εἰς ἀφθονίαν τῶν ἀναγκαίων θεῷ δ οὐ μία μοῖρα τοῦ παντὸς ἀλλ ὁ σύμπας κόσμος ὑποβέβληται καὶ τὰ τούτου μέρη πρὸς ἅπασαν χρείαν ὧν ἂν θέλῃ ὡς δεσπότῃ δοῦλα ὑπηρετήσοντα. [202] νῦν οὖν ἔδοξεν αὐτῷ, τὸν ἀέρα τροφὴν ἐνεγκεῖν ἀνθ ὕδατος, ἐπεὶ καὶ γῆ πολλάκις ὑετὸν ἤνεγκεν ὁ γὰρ ἐν Αἰγύπτῳ ποταμὸς καθ ἕκαστον ἐνιαυτὸν ταῖς ἐπιβάσεσι πλημμυρῶν ὅταν ἄρδῃ τὰς ἀρούρας, τί ἕτερον ἢ ὑετός ἐστι κάτωθεν ἐπινίφων; [203] παράδοξον μὲν δὴ τὸ ἔργον, εἰ καὶ ἐνταῦθα ἔστη νυνὶ δὲ καὶ παραδοξοτέροις ἄλλοις ἐθαυματουργεῖτο. ἐπενεγκάμενοι γὰρ ἄλλος ἀλλαχόθεν ἀγγεῖα συνεκόμιζον, οἱ μὲν ἐπὶ τῶν ὑποζυγίων, οἱ δὲ κατὰ τῶν ὤμων ἐπηχθισμένοι, προνοίᾳ τοῦ πρὸς πλείω χρόνον ταμιεύεσθαι τὰ ἐπιτήδεια. -98-

100 La manna [199] Perciò inventò un beneficio insolito, perché fossero educati con evidenze chiarissime a non adirarsi più nel caso fosse accaduto qualcosa non immediatamente secondo il desiderio, ma a sopportare pazientemente attendendo eventi favorevoli per il futuro. [200] Che cosa accadde dunque? Il giorno seguente, all alba, un abbondante rugiada pesante era intorno a tutto l accampamento, in cerchio. La fece scendere come neve in silenzio: pioggia strana e particolare, non acqua, non grandine, non neve, non ghiaccio - infatti questo è il prodotto dei mutamenti delle nuvole durante i rivolgimenti invernali -, ma miglio finissimo e completamente bianco che, per il continuo movimento, si era sparso in mucchio davanti alle tende. Visione incredibile! Allora stupefatti interrogarono il comandante: che cos era quella pioggia, che nessun uomo aveva mai visto prima, e perché era caduta. [201] Egli, ispirato, divenne posseduto e profetizzò così: Ai mortali è lasciata la pianura fertile, che tagliano in solchi, arano, seminano e lavorano secondo gli altri impegni agricoli, per trarne frutti annuali con abbondanza del necessario. Ma a Dio è sottoposta non una sola parte del tutto, ma l intero cosmo e le sue parti, che lo servono per ogni necessità che egli desideri, come una schiava la padrona. [202] Ora dunque gli parve opportuno che l aria procurasse il nutrimento anziché l acqua, dato che spesso anche la terra produce la pioggia: infatti il fiume egiziano ogni anno traboccando oltre gli argini, quando irriga i campi, che altro riversa dal basso, se non pioggia?. [203] La faccenda sarebbe stata straordinaria, anche se si fosse fermata qui: ma ora compì anche altri miracoli più straordinari. Infatti ognuno portò recipienti da ogni parte e la raccolsero, gli uni sul bestiame, gli altri caricandola sulle spalle, preoccupandosi si mettere da parte il necessario per più tempo. -99-

101 De Vita Mosis [204] ἦν δ ἄρα ἀταμίευτα καὶ ἀθησαύριστα, δωρεὰς ἀεὶ νέας ἐγνωκότος τοῦ θεοῦ χαρίζεσθαι τὰ μὲν γὰρ πρὸς τὴν τότε χρῆσιν αὐτάρκη σκευάσαντες μεθ ἡδονῆς προσηνέγκαντο, τῶν δ ἀπολειφθέντων εἰς τὴν ὑστεραίαν οὐδὲν ἔτι σῷον εὕρισκον, ἀλλὰ μεταβεβληκότα καὶ δυσώδη καὶ μεστὰ τοιουτοτρόπων ζῴων, ἃ κατὰ σῆψιν εἴωθε γεννᾶσθαι ταῦτα μὲν οὖν ἀπερρίπτουν κατὰ τὸ εἰκός, ἑτέρας δ εὐτρεπεῖς τροφὰς ἀνεύρισκον, ἃς ἅμα τῇ δρόσῳ καθ ἑκάστην ἡμέραν συνέβαινε νίφεσθαι. [205] γέρας δ ἐξαίρετον ἡ ἱερὰ ἑβδομὰς εἶχεν ἐπειδὴ γὰρ οὐδὲν ἐφεῖται δρᾶν ἐν αὐτῇ, πάντων δὲ μικρῶν καὶ μεγάλων ἔργων ἀνέχειν διείρηται, συγκομίζειν οὐ δυναμένοις τότε τὰ ἐπιτήδεια πρὸ μιᾶς ὁ θεὸς ὕει διπλᾶ καὶ κελεύει φέρειν εἰς δύο ἡμέρας αὐτάρκη τροφὴν ἐσομένην τὰ δὲ συγκομισθέντα σῷα διέμενεν, οὐδενὸς ᾗ πρότερον φθαρέντος τὸ παράπαν. [206] λέξω δὲ καὶ τὸ ἔτι τούτου θαυμασιώτερον ἐπὶ γὰρ ἔτη τεσσαράκοντα, τοσοῦτον μῆκος αἰῶνος, ὁδοιποροῦσιν αὐτοῖς αἱ χορηγίαι τῶν ἀναγκαίων ἐν τάξεσι ταῖς εἰρημέναις ἐγίνοντο καθάπερ ἐν σιταρχίαις μεμετρημέναις πρὸς τὰς ἐπιβαλλούσας ἑκάστοις διανομάς. [207] ἅμα μέντοι καὶ τὴν τριπόθητον ἡμέραν ἀνεδιδάσκοντο_ζητοῦντες γὰρ ἐκ πολλοῦ, τίς ἄρ ἐστὶν ἡ τοῦ κόσμου γενέθλιος, ἐν ᾗ τόδε τὸ πᾶν ἀπετελέσθη, καὶ παρὰ πατέρων καὶ προγόνων τὴν ζήτησιν ἄλυτον διαδεξάμενοι μόλις ἐδυνήθησαν εὑρεῖν_ οὐ μόνον χρησμοῖς ἀναδιδαχθέντες, ἀλλὰ καὶ τεκμηρίῳ πάνυ σαφεῖ τοῦ γὰρ πλεονάζοντος ἐν ταῖς ἄλλαις ἡμέραις, ὡς ἐλέχθη, φθειρομένου, τὸ πρὸ τῆς ἑβδόμης ὑόμενον οὐ μόνον οὐ μετέβαλεν, ἀλλὰ καὶ μέτρον εἶχε διπλάσιον. [208] ἡ δὲ χρῆσις ἦν τοιάδε συλλέγοντες ἅμα τῇ ἕῳ τὸ νιφόμενον ἤλουν ἢ ἔτριβον, εἶθ ἕψοντες ἡδεῖαν πάνυ τροφὴν οἷα μελίπηκτον προσεφέροντο μὴ δεόμενοι σιτοπόνων περιεργίας

102 La manna [204] Ma non si poteva conservare e mettere in serbo, perché Dio aveva deciso di beneficarli con doni sempre nuovi: in parte, infatti, dopo averla cucinata per l impiego momentaneo, la mangiavano con piacere, mentre del resto, lasciato per il giorno successivo, non trovavano più nulla intatto, ma si trasformava e puzzava ed era pieno di quel tipo di animali che solitamente si genera dalla putrefazione. Questo dunque lo gettavano via, com era naturale, ma trovavano altro nutrimento pronto, che ogni giorno avveniva che piovesse insieme alla rugiada. [205] Il settimo giorno portava un dono straordinario: infatti poiché non è permesso far nulla in questo giorno, ma è spiegato che bisogna sospendere ogni lavoro grande e piccolo, il giorno prima Dio piovve il doppio per loro che poi non avrebbero potuto raccogliere i viveri e ordinò di prendere il nutrimento che sarebbe bastato per due giorni. Il raccolto rimase intatto e nulla si rovinò in nessun modo, come invece in precedenza. [206] Dirò anche qualcosa di più straordinario ancora di questo: per quarant anni, un tale lasso di tempo, durante la marcia il rifornimento del necessario giunse loro secondo le disposizioni spiegate, come in approvvigionamenti misurati per la distribuzione che toccava a ciascuno. [207] Intanto appresero anche il giorno desideratissimo - infatti avevano cercato per lungo tempo quale fosse il giorno natale del cosmo, nel quale tutto questo fu compiuto, ma avendo ricevuto dai padri e dagli antenati la questione irrisolta non erano ancora riusciti a trovarlo. E non lo appresero solo grazie agli oracoli, ma anche con una prova molto chiara: infatti mentre negli altri giorni, come è stato detto, il sovrappiù si deteriorava, quello che scendeva prima del settimo giorno non solo non si modificava, ma era anche in misura doppia. [208] L uso era questo: all alba raccoglievano quello che era sceso, lo macinavano o tritavano, poi dopo averlo cotto mangiavano un cibo dolcissimo come una focaccia con il miele senza bisogno di raffinatezze da cuochi

103 De Vita Mosis [209] ἀλλὰ γὰρ καὶ τῶν εἰς ἁβροδίαιτον βίον οὐκ εἰς μακρὰν εὐπόρουν, ὅσαπερ ἐν οἰκουμένῃ χώρᾳ καὶ εὐδαίμονι βουληθέντος τοῦ θεοῦ κατὰ πολλὴν περιουσίαν ἄφθονα χορηγεῖν ἐν ἐρημίᾳ ταῖς γὰρ ἑσπέραις ὀρτυγομητρῶν νέφος συνεχὲς ἐκ θαλάττης ἐπιφερόμενον ἅπαν τὸ στρατόπεδον ἐπεσκίαζε τὰς πτήσεις προσγειοτάτας ποιουμένων εἰς τὸ εὔθηρον συλλαμβάνοντες οὖν καὶ σκευάζοντες ὡς φίλον ἑκάστοις κρεῶν ἀπέλαυον ἡδίστων ἅμα καὶ τὴν τροφὴν παρηγοροῦντες ἀναγκαίῳ προσοψήματι. [2,258] Τοῦτ ἐστὶ τῆς κατ ἐνθουσιασμὸν προφητείας Μωυσέως ἀρχὴ καὶ προοίμιον. ἑξῆς δὲ θεσπίζει περὶ τοῦ πρώτου καὶ ἀναγκαιοτάτου, τροφῆς, ἣν γῆ μὲν οὐκ ἤνεγκε_καὶ γὰρ ἦν στεῖρα καὶ ἄγονος_, ὤμβρησε δ οὐρανὸς οὐχ ἅπαξ ἀλλ ἐπὶ τεσσαρακονταετίαν ἑκάστης ἡμέρας πρὸ τῆς ἕω καρπὸν αἰθέριον ἐν δρόσῳ κέγχρῳ παραπλήσιον. [259] ὃν ἰδὼν Μωυσῆς συγκομίζειν κελεύει καὶ ἐπιθειάσας φησί πιστεύειν δεῖ τῷ θεῷ πεπειραμένους αὐτοῦ τῶν εὐεργεσιῶν ἐν μείζοσιν ἐλπίδος πράγμασιν ἀθησαύριστα, ἀταμίευτα τὰ τῆς τροφῆς ἔστω μηδεὶς ἄχρι πρωΐας ὑπολειπέσθω μηδὲν αὐτῆς μέρος. [260] τοῦτ ἀκούσαντες ἔνιοι τῶν πρὸς εὐσέβειαν ἀνερματίστων, ὑπολαβόντες ἴσως οὐ χρησμοὺς ἀλλὰ παραίνεσιν ἄρχοντος εἶναι τὰ λεγόμενα, λείπουσιν εἰς τὴν ὑστεραίαν τὸ δὲ σηπόμενον τὸν κύκλον τοῦ στρατοπέδου δυσοδμίας πληροῖ τὸ πρῶτον, εἶτ εἰς σκώληκας, ὧν ἡ γένεσις ἐκ φθορᾶς ἐστι, μετέβαλεν. [261] ἅπερ ἰδὼν Μωυσῆς εἰκότως ἐπὶ τοῖς ἀπειθέσι πικραίνεται πῶς γὰρ οὐκ ἔμελλεν, εἰ τοσαῦτα καὶ τηλικαῦτα θεασάμενοι, πρὸς μὲν τὰς πιθανὰς καὶ εὐλόγους φαντασίας ἀδύνατα πραχθῆναι, τελειωθέντα δὲ εὐμαρῶς ἐπιφροσύναις θείαις, οὐκ ἐνδοιάζουσι μόνον, ἀλλὰ καὶ ἀπιστοῦσιν οἱ δυσμαθέστατοι πάντων; -102-

104 La manna [209] Infatti in breve ebbero anche abbondanza di quanto occorre a una vita piacevole, perché quanti beni si hanno in una terra abitata e fertile Dio aveva voluto fornirli in gran quantità nel deserto. Così di sera una nube fitta di quaglie, portata dal mare, oscurava tutto l accampamento volando bassissimo per permettere una caccia fortunata: perciò le raccoglievano e le preparavano come piaceva a ognuno, e godevano di carni gustosissime, migliorando anche il nutrimento con un companatico necessario. [2,258] Questo è l inizio e il preludio della profezia di Mosè per trasporto divino. In seguito profetizzò sulla prima materia e la più necessaria, il nutrimento: la terra non lo produceva (era infatti sterile e improduttiva), ma il cielo fece piovere un nutrimento celeste sotto forma di rugiada, simile al miglio, non una volta, ma per quarant anni ogni giorno prima dell alba. [259] Vedendolo Mosè ordinò di raccoglierlo e, ispirato, disse: Bisogna aver fede in Dio, dopo aver sperimentato i suoi benefici in situazioni più grandi della speranza. Questo nutrimento non sia messo in serbo né regolato: nessuno ne conservi alcuna parte fino all indomani!. [260] Pur avendo sentito questo, alcuni fra gli incostanti nella fede, forse pensando che le parole non fossero oracoli ma esortazioni di un comandante, ne lasciarono per il giorno seguente. Ma quello marcì e dapprima riempì il cerchio dell accampamento di cattivo odore, poi si tramutò in vermi, che traggono origine dalla putrefazione. [261] A questa vista Mosè giustamente s irritò verso i disobbedienti: e come non avrebbe dovuto, se, dopo aver visto avvenimenti tanto numerosi e tanto grandi, impossibili a compiersi se paragonati alle apparenze credibili e ragionevoli, ma realizzati agevolmente dalla saggezza divina, i più lenti fra tutti a imparare non solo dubitavano, ma non prestavano neppure fede? -103-

105 De Vita Mosis [262] ἀλλ ὅ γε πατὴρ δυσὶν ἐναργεστάταις ἀποδείξεσι τὸ λόγιον τοῦ προφήτου διασυνέστησεν, ὧν τὴν μὲν ἑτέραν εὐθὺς ἀπεδείξατο φθορᾷ τοῦ ὑπολειφθέντος καὶ δυσωδίᾳ καὶ τῇ πρὸς σκώληκας, τὸ φαυλότατον ζῷον, μεταβολῇ, τὴν δ ἑτέραν ὕστερον ἀεὶ γὰρ τὸ πλεονάζον τοῦ συγκομισθέντος ὑπὸ τῆς πληθύος ταῖς ἡλιακαῖς ἀκτῖσι διελύετο καὶ τηκόμενον ἐξανηλοῦτο. [263] δεύτερον οὐκ εἰς μακρὰν ἐπιθειάσας ἀποφθέγγεται λόγιον τὸ περὶ τῆς ἱερᾶς ἑβδόμης. ἔχουσαν γὰρ αὐτὴν ἐν τῇ φύσει προνομίαν, οὐκ ἀφ οὗ μόνον ἐδημιουργήθη ὁ κόσμος, ἀλλὰ καὶ πρὸ τῆς οὐρανοῦ καὶ παντὸς αἰσθητοῦ γενέσεως, ἠγνόησαν ἄνθρωποι, τάχα που διὰ τὰς ἐν ὕδασι καὶ πυρὶ γενομένας συνεχεῖς καὶ ἐπαλλήλους φθορὰς οὐ δυνηθέντων παρὰ τῶν πρότερον διαδέξασθαι μνήμην τῶν ἔπειτα τῆς κατὰ τὸν ἐν χρόνοις εἱρμὸν ἀκολουθίας καὶ τάξεως ὅπερ ἀδηλούμενον ἐπιθειάσας ἀνέφηνε λογίῳ μαρτυρηθέντι διὰ σημείου τινὸς ἐναργοῦς. [264] τὸ δὲ σημεῖον τοιοῦτον ἦν ἐλάττων μὲν ἀπ ἀέρος ἐγίνετο ἡ φορὰ ταῖς προτέραις ἡμέραις τῆς τροφῆς, τότε δ αὖ διπλασίων καὶ ταῖς μὲν προτέραις εἴ τι κατελείφθη, λειβόμενον ἐτήκετο μέχρι τοῦ παντελῶς εἰς νοτίδα μεταβαλὸν ἀναλωθῆναι, τότε δ οὐδεμίαν ἐνδεχόμενον τροπὴν ἐν ὁμοίῳ διέμενεν ἐφ οἷς ἀγγελλομένοις ἅμα καὶ ὁρωμένοις καταπλαγεὶς Μωυσῆς οὐκ ἐστοχάσατο μᾶλλον ἢ θεοφορηθεὶς ἐθέσπισε τὴν ἑβδόμην. [265] ἐῶ λέγειν, ὅτι καὶ αἱ τοιαῦται εἰκασίαι συγγενεῖς προφητείας εἰσίν ὁ γὰρ νοῦς οὐκ ἂν οὕτως εὐσκόπως εὐθυβόλησεν, εἰ μὴ καὶ θεῖον ἦν πνεῦμα τὸ ποδηγετοῦν πρὸς αὐτὴν τὴν ἀλήθειαν. [266] τὸ δὲ τεράστιον οὐ μόνον ἐκ τοῦ διπλασιασθῆναι τὴν τροφὴν ἐδηλοῦτο οὐδ ἐκ τοῦ διαμεῖναι σῷον παρὰ τὸ καθεστὼς ἔθος, ἀλλὰ κἀκ τοῦ ἀμφότερα ταῦτα συμβῆναι κατὰ τὴν ἕκτην ἡμέραν, ἀφ ἧς ἤρξατο ἀπ ἀέρος ἡ τροφὴ χορηγεῖσθαι, μεθ ἣν ὁ ἱερώτατος τῆς ἑβδόμης ἀριθμὸς ἔμελλεν ἀνατέλλειν, ὥστε λογιζόμενος ἄν τις εὕροι κατὰ τὴν ἀκολουθίαν τῆς τοῦ κόσμου γενέσεως τὴν οὐράνιον δοθεῖσαν τροφήν ἤρξατο γὰρ καὶ τὸν κόσμον ἑξάδος τῇ πρώτῃ δημιουργεῖν καὶ τὴν λεχθεῖσαν ὕειν τροφήν

106 La manna [262] Ma il Padre fece conoscere con sicurezza l oracolo del profeta con due dimostrazioni chiarissime: di queste, mostrò la prima subito, attraverso la distruzione di quanto era stato lasciato e attraverso la puzza e il mutamento in vermi, gli animali più vili, mentre la seconda in seguito. Infatti l eccesso di quanto era stato raccolto dalla folla si scioglieva sempre per i raggi del sole e dopo essersi fuso spariva. [263] Dopo non molto, ispirato, pronunciò un secondo oracolo sul settimo giorno. Infatti gli uomini ignoravano che avesse un privilegio naturale, non solo da quando fu creato il cosmo, ma anche prima della nascita del cielo e di tutto il sensibile: questo forse perché a causa delle continue e vicine distruzioni per l acqua e il fuoco non poterono ricevere dagli antenati il ricordo del seguito della successione e dell ordine secondo la serie temporale. E, ispirato, mostrò questo fatto nascosto con un oracolo testimoniato da un segnale chiaro. [264] Il segnale era questo: la discesa del nutrimento dal cielo fu minore nei giorni precedenti, mentre allora fu doppia; e nei giorni precedenti se avanzava qualcosa si disfaceva liquefatto fino a sparire completamente tramutato in vapore, mentre allora, senza alcun cambiamento, rimaneva identico. Sbigottito al sentire e vedere questo, Mosè non congetturò più che profetizzò, ispirato, il settimo giorno. [265] Tralascio di dire che anche queste congetture sono simili a profezie: infatti la mente non sarebbe colpita così bene a segno, se non fosse uno spirito divino che la guida proprio verso la verità. [266] Ma il miracolo fu chiaro non solo per il raddoppiamento del cibo né per il fatto che rimaneva intatto contro il solito, ma anche perché entrambe queste cose accadevano nel sesto giorno da quando il cibo aveva iniziato a essere prodotto dall aria, dopo il quale sarebbe sorto l immensamente sacro numero del sette, tanto che ragionando uno potrebbe trovare che il nutrimento celeste era donato secondo l ordine della creazione del cosmo. Infatti nel primo giorno di sei iniziò sia a creare il cosmo sia a far piovere il nutrimento di cui si è parlato

107 De Vita Mosis [267] ἡ δ εἰκὼν ὁμοιοτάτη καθάπερ γὰρ ἐκ τοῦ μὴ ὄντος εἰς τὸ εἶναι τὸ τελειότατον ἔργον, τὸν κόσμον, ἀνέφηνε, τὸν αὐτὸν τρόπον καὶ εὐθηνίαν ἐν ἐρήμῳ μεταβαλὼν τὰ στοιχεῖα πρὸς τὸ κατεπεῖγον τῆς χρείας, ἵν ἀντὶ γῆς ὁ ἀὴρ σιτία τροφὴν ἄπονον φέρῃ καὶ ἀταλαίπωρον οἷς ἀναχώρησις οὐκ ἦν εὐτρεπίζεσθαι κατὰ σχολὴν τἀπιτήδεια. [268] μετὰ ταῦτα τρίτον ἀναφθέγγεται χρησμὸν τερατωδέστατον, δηλῶν ὅτι τῇ ἑβδόμῃ τὴν εἰωθυῖαν ὁ ἀὴρ οὐ παρέξει τροφὴν καὶ οὐδὲν ἐπὶ γῆν ἀλλ οὐδὲ τὸ βραχύτατον ὡς ἔθος ἐνεχθήσεται. [269] τοῦτ ἀπέβαινεν ἔργοις τῇ μὲν γὰρ προτεραίᾳ ταῦτα θεσπίζει, τινὲς δὲ τῶν ἀβεβαίων τὸ ἦθος ὥρμησαν ἐπὶ τὴν συγκομιδὴν καὶ σφαλέντες τῆς ἐλπίδος ἐπανῄεσαν ἄπρακτοι, κακίζοντες μὲν ἑαυτοὺς τῆς ἀπιστίας, ἀληθόμαντιν δὲ καὶ θεοφράδμονα καὶ μόνον προορατικὸν τῶν ἀδήλων ἀνακαλοῦντες τὸν προφήτην

108 La manna [267] L immagine è molto somigliante: infatti come dal non essere fece venire all esistenza l opera più perfetta, il cosmo, nello stesso modo anche creò l abbondanza nel deserto modificando gli elementi per l urgenza del bisogno, in modo che al posto della terra fosse l aria a portare il pane, come cibo senza fatica e senza pena, per chi non aveva un rifugio dove preparare il necessario tranquillamente. [268] In seguito pronunciò un terzo oracolo più meraviglioso, dichiarando che nel settimo giorno l aria non avrebbe fornito il solito cibo e non sarebbe stato posato sulla terra nulla, neppure la più piccola briciola, com era consuetudine. [269] Questo avvenne nei fatti. Infatti il giorno precedente profetizzò queste cose, ma alcuni fra gli incerti di carattere si lanciarono alla raccolta; però, delusi nelle loro speranze, se ne tornarono senza aver ottenuto nulla; biasimavano se stessi per la mancanza di fede e chiamavano il profeta oracolo veritiero e in grado di parlare con Dio e unico a vedere l invisibile

109 [1,220] Μετὰ τὴν μάχην ταύτην ἔγνω δεῖν τὴν χώραν, εἰς ἣν ἀπῳκίζετο τὸ ἔθνος, κατασκέψασθαι_δεύτερον δ ὁδοιποροῦσιν ἔτος ἐνειστήκει_ βουλόμενος μή, οἷα φιλεῖ, γνωσιμαχεῖν οὐκ εἰδότας, ἀλλ ἀκοῇ προμαθόντας αὐτήν, ἐπιστήμῃ τῶν ἐκεῖ βεβαίᾳ χρωμένους, τὸ πρακτέον ἐκλογίζεσθαι. [221] δώδεκα δ ἰσαρίθμους ταῖς φυλαῖς ἄνδρας, ἐξ ἑκάστης ἕνα φύλαρχον, αἱρεῖται τοὺς δοκιμωτάτους ἀριστίνδην προκρίνας, ἵνα μηδεμία μοῖρα πλέον ἢ ἔλαττον ἐνεγκαμένη διαφέρηται, πᾶσαι δ ἐξ ἴσου διὰ τῶν ἐν τέλει τὰ παρὰ τοῖς κατοίκοις, εἰ βουληθεῖεν οἱ πεμφθέντες ἀψευδεῖν, ἐπιγνῶσιν. [222] ἑλόμενος δ αὐτούς φησι τάδε τῶν ἀγώνων καὶ κινδύνων, οὓς ὑπέστημεν καὶ μέχρι νῦν ὑπομένομεν, ἆθλόν εἰσιν αἱ κληρουχίαι, ὧν τῆς ἐλπίδος μὴ διαμάρτοιμεν ἔθνος πολυανθρωπότατον εἰς ἀποικίαν παραπέμποντες. ἔστι δ ὠφελιμώτατον ἡ τόπων καὶ ἀνθρώπων καὶ πραγμάτων ἐπιστήμη, ὥσπερ ἡ ἄγνοια βλαβερόν. [223] ὑμᾶς οὖν ἐχειροτονήσαμεν, ἵνα ταῖς ὑμετέραις ὄψεσί τε καὶ διανοίαις τἀκεῖ θεασώμεθα γίνεσθε δὴ τῶν τοσούτων μυριάδων ὦτα καὶ ὀφθαλμοὶ πρὸς τὴν ὧν ἀναγκαῖον εἰδέναι σαφῆ κατάληψιν. [224] ἃ δὲ γνῶναι ποθοῦμεν, τρία ταῦτ ἐστίν οἰκητόρων πλῆθός τε καὶ δύναμιν, πόλεων τὴν ἐν εὐκαιρίᾳ θέσιν καὶ ἐν οἰκοδομίαις ἐχυρότητα ἢ -108-

110 L esplorazione di Canaan (Mos. 1, ) [1,220] Dopo quella battaglia (Mosè) ritenne necessario esaminare la regione verso la quale il popolo emigrava - era iniziato il secondo anno per i viaggiatori -: non voleva che cambiassero opinione non conoscendola, come accade solitamente, ma che, essendone in precedenza informati dai racconti, grazie a una salda consapevolezza della situazione del luogo, riflettessero sul da farsi. [221] Scelse dodici uomini, in numero pari alla tribù, un capotribù per ciascuna, giudicando i più capaci secondo il merito, perché non essendoci alcuna parte in più o in meno non fossero discordi, ma tutte conoscessero in egual modo quanto riguardava gli abitanti della zona per mezzo dei capi, purché gli incaricati avessero l intenzione di non mentire. [222] Dopo averli scelti disse: Per le contese e i pericoli che abbiamo affrontato e sopportiamo ancora ora, sono un premio le porzioni di terreno: cerchiamo di non sbagliare a riporre in loro le nostre speranze, mandandovi ad abitare un popolo numerosissimo! È dunque utilissima la conoscenza dei luoghi e degli uomini e delle situazione, così come l ignoranza è dannosa. [223] Perciò abbiamo scelto voi per vedere là attraverso i vostri occhi e il vostro pensiero: siate le orecchie e gli occhi di una tale moltitudine per una chiara percezione di quanto è necessario conoscere! [224] Ciò che desideriamo conoscere sono queste tre cose: degli abitanti la quantità e la forza, delle città la localizzazione in una -109-

111 De Vita Mosis τοὐναντίον, χώραν εἰ βαθύγειός ἐστι καὶ πίων, ἀγαθὴ παντοίους καρποὺς ἐνεγκεῖν σπαρτῶν τε καὶ δένδρων, ἢ λεπτόγεως ἔμπαλιν, ἵνα πρὸς μὲν ἰσχὺν καὶ πλῆθος οἰκητόρων ἰσορρόποις δυνάμεσι φραξώμεθα, πρὸς δὲ τὴν ἐν τοῖς τόποις ἐρυμνότητα μηχανήμασι καὶ ταῖς ἑλεπόλεσιν ἀναγκαῖον δὲ καὶ τὴν χώραν εἰδέναι, εἰ ἀρετῶσα ἢ μή περὶ γὰρ λυπρᾶς ἑκουσίους κινδύνους ὑπομένειν ἠλιθιότητος. [225] τὰ δ ὅπλα καὶ μηχανήματα ἡμῶν καὶ πᾶσα ἡ δύναμις ἐν μόνῳ τῷ πιστεύειν θεῷ κεῖται ταύτην ἔχοντες τὴν παρασκευὴν οὐδενὶ τῶν φοβερῶν εἴξομεν ἱκανὴ γὰρ ἀμάχους ῥώμας εὐεξίαις, τόλμαις, ἐμπειρίαις, πλήθεσιν ἐκ πολλοῦ τοῦ περιόντος κατακρατεῖν, δι ἣν καὶ ἐν ἐρήμῃ βαθείᾳ χορηγίαι πάντων εἰσὶν ὅσα ἐν εὐετηρίᾳ πόλεων. [226] ὁ δὲ καιρός, ἐν ᾧ μάλιστα χώρας ἀρετὴν δοκιμάζεσθαι συμβέβηκεν, ἔαρ ἐστίν, ὃ νῦν ἐφέστηκεν ὥρᾳ γὰρ ἔαρος τὰ μὲν σπαρέντα τελεσφορεῖται γένη, αἱ δὲ τῶν δένδρων φύσεις ἀρχὴν λαμβάνουσιν. ἄμεινον δ ἂν εἴη καὶ ἐπιμεῖναι μέχρι θέρους ἀκμάζοντος καὶ καρποὺς οἱονεὶ δείγματα χώρας εὐδαίμονος. [227] ταῦτ ἀκούσαντες ἐπὶ τὴν κατασκοπὴν ἐξῄεσαν ὑπὸ παντὸς τοῦ πλήθους προπεμπόμενοι δεδιότος, μὴ συλληφθέντες ἀπόλωνται καὶ συμβῇ δύο τὰ χαλεπώτατα, ἀνδρῶν τε, οἳ φυλῆς ἑκάστης ὄψις ἦσαν, σφαγαὶ καὶ ἄγνοια τῶν παρὰ τοῖς ἐφεδρεύουσιν ἐχθροῖς ὧν ὠφέλιμος ἡ ἐπιστήμη. [228] παραλαβόντες δ ὀπτῆρας καὶ ἡγεμόνας τῆς ὁδοῦ προερχομένοις ἐφείποντο καὶ γενόμενοι πλησίον, ἐφ ὑψηλότατον ὄρος τῶν περὶ τὸν τόπον ἀναδραμόντες, κατεθεῶντο τὴν χώραν, ἧς πεδιὰς μὲν ἦν πολλὴ κριθοφόρος, πυροφόρος, εὔχορτος, ὀρεινὴ δ οὐκ ἔλαττον ἀμπέλων καὶ στελεχῶν ἄλλων κατάπλεως, εὔδενδρος ἅπασα, λάσιος, ποταμοῖς καὶ πηγαῖς διεζωσμένη πρὸς ἄφθονον ὑδρείαν, ὡς ἐκ τῶν προπόδων ἄχρι τῶν κορυφῶν ὅλα τῶν ὀρῶν τὰ κλίματα δένδρεσι κατασκίοις συνυφάνθαι, διαφερόντως δὲ τοὺς αὐχένας καὶ ὅσαι βαθεῖαι διαφύσεις

112 L esplorazione di Canaan posizione favorevole e la solidità nella costruzione o il contrario, della terra se è fertile e ricca, adatta a produrre prodotti di ogni tipo, dei campi e degli alberi, o al contrario povera, perché per la forza e la quantità degli abitanti ci muniamo di truppe equivalenti, per le fortezze nei luoghi di macchine da guerra e d assedio. È necessario conoscere anche la terra, se è prospera o no: infatti sopportare pericoli volontari per una regione povera sarebbe da stolti! [225] Ma le nostre armi e le nostre macchine e tutta la nostra forza stanno solo nell aver fiducia in Dio: con questo equipaggiamento non cederemo a nulla di spaventoso. Infatti Egli è in grado di vincere con grande superiorità truppe imbattute per vigore, audacia, esperienza e numero: ed è grazie a questo che anche nel deserto profondo ci sono approvvigionamenti di tutto quanto si trova nell abbondanza della città. [226] Poi, la stagione nella quale maggiormente si riesce a verificare le qualità di una regione è la primavera, che è sopraggiunta ora: infatti nel tempo primaverile giungono a maturazione le piante seminate, mentre iniziano a nascere i frutti degli alberi. Sarebbe meglio restare anche fino al culmine dell estate e portare alcuni frutti come testimonianza di una terra fortunata. [227] Dopo aver ascoltato queste parole, partirono per l esplorazione, accompagnati da tutto il popolo, che temeva che fossero catturati e uccisi e accadessero due avvenimenti gravissimi: l uccisione degli uomini che erano gli occhi di ciascuna tribù e l ignoranza sui nemici che stavano per assalire, che è utile conoscere. [228] Dopo aver preso spie e guide per la strada, seguivano quelli che li precedevano; giunti vicini, salirono sul monte più alto dei dintorni e osservarono la regione: la sua pianura era ampia, ricca di orzo e di grano e ben fornita di pascoli, mentre la montagna non era meno fornita di vigne e di altri alberi, tutta ricca di piante, boscosa, circondata da fiumi e sorgenti, così da avere abbondanza d acqua, tanto che dai piedi alle cime tutti i pendii dei monti erano intrecciati con alberi verdeggianti, soprattutto le gole e ogni fenditura profonda

113 De Vita Mosis [229] κατεθεῶντο δὲ καὶ τὰς πόλεις ἐρυμνοτάτας διχόθεν, ἔκ τε τοπικῆς περὶ τὴν θέσιν εὐκαιρίας καὶ περιβόλων ἐχυρότητος. ἐξετάζοντες δὲ καὶ τοὺς οἰκήτορας ἑώρων ἀπείρους τὸ πλῆθος, περιμηκεστάτους γίγαντας ἢ γιγαντώδεις τὰς τῶν σωμάτων ὑπερβολὰς ἔν τε μεγέθεσι καὶ ῥώμαις. [230] ταῦτα κατιδόντες εἰς ἀκριβεστέραν κατάληψιν ἐπέμενον_ὀλισθηρὸν γὰρ αἱ πρῶται φαντασίαι χρόνῳ μόλις ἐνσφραγιζόμεναι_καὶ ἅμα σπουδὴν ἐποιοῦντο δρεψάμενοι τῶν ἀκροδρύων, μὴ ἄρτι πρῶτον στεριφουμένων ἀλλ ἤδη ὑποπερκαζόντων, ἐπιδείξασθαι παντὶ τῷ πλήθει τὰ μὴ ῥᾳδίως φθαρησόμενα. [231] μάλιστα δ αὐτοὺς κατέπληττεν ὁ τῆς ἀμπέλου καρπός οἱ γὰρ βότρυες ὑπερμεγέθεις ἦσαν, ἀντιπαρεκτεινόμενοι ταῖς κληματίσι καὶ μοσχεύμασιν, ἄπιστος θέα ἕνα γοῦν ἐκτεμόντες καὶ δοκίδος ἐκ μέσων ἀπαιωρήσαντες, ἧς τὰς ἀρχὰς δυσὶ νέοις, τῷ μὲν ἔνθεν τῷ δ ἔνθεν, ἐπετίθεσαν, ἐκ διαδοχῆς, πιεζομένων αἰεὶ τῶν προτέρων_βαρύτατον γὰρ ἦν ἄχθος _, ἐκόμιζον, περὶ τῶν ἀναγκαίων οὐχ ὁμοφρονοῦντες. [232] ἐγένοντο μὲν οὖν αὐτοῖς ἅμιλλαι μυρίαι καὶ πρὶν ἐπανήκειν κατὰ τὴν ὁδόν, ἀλλὰ κουφότεραι, ὑπὲρ τοῦ μὴ γνωσιμαχούντων μηδ ἄλλα ἄλλων ἀπαγγελλόντων στάσιν ἐν τῷ πλήθει γενέσθαι, χαλεπώτεραι δὲ μετὰ τὴν ἐπάνοδον. [233] οἱ μὲν γὰρ περὶ τῆς τῶν πόλεων ἐχυρότητος καὶ ὡς ἑκάστη πολυάνθρωπός ἐστι διεξιόντες καὶ πάντα αἴροντες τῷ λόγῳ πρὸς τὸ μεγαλεῖον φόβον ἐνειργάζοντο τοῖς ἀκούουσιν, οἱ δὲ τὸν ἁπάντων ὧν εἶδον ὑφαιροῦντες ὄγκον παρεκάλουν μὴ ἀναπίπτειν, ἀλλ ἔχεσθαι τῆς ἀποικίας ὡς αὐτοβοεὶ περιεσομένους οὐδεμίαν γὰρ ἀνθέξειν πόλιν πρὸς τοσαύτης δυνάμεως ἔφοδον ἀθρόως ἐπιστάσης, ἀλλὰ τῷ βάρει πιεσθεῖσαν πίπτειν προσετίθεσαν δὲ καὶ τὰ ἐκ τῶν ἰδίων παθῶν ἑκάτεροι ταῖς ψυχαῖς τῶν ἀκουόντων, οἱ μὲν ἄνανδροι δειλίαν, οἱ δ ἀκατάπληκτοι θάρσος μετ εὐελπιστίας

114 L esplorazione di Canaan [229] Osservarono anche le città fortificate in due modi: dalla condizione favorevole del luogo in quanto a posizione e dalla solidità delle mura di cinta. Esaminando anche gli abitanti videro che erano enormi di stazza, smisurati giganti o di grandezza dei corpi gigantesca nelle dimensioni e nella forza. [230] Dopo aver visto ciò rimasero ancora per capire con più precisione - infatti a fatica e con il tempo le prime impressioni lasciano un marchio fugace - e intanto si preoccuparono di cogliere dei frutti non proprio all inizio quando sono duri, ma quando ormai cominciano a maturare, per mostrare a tutto il popolo prodotti che non deperivano facilmente. [231] Li colpì soprattutto la pianta della vite: infatti i grappoli erano enormi, stesi parallelamente sui sarmenti e sulle giovani piante, una visione incredibile! Perciò ne tagliarono uno e lo sospesero in mezzo a una bacchetta; posarono le estremità su due giovani, uno da una parte e uno dall altra, e lo portarono a turno, dato che i precedenti si affaticavano sempre: infatti era un carico pesantissimo! Ma non erano d accordo sulle vere necessità. [232] Dunque sorsero fra loro migliaia di liti anche prima di tornare, durante il cammino, ma per nulla gravi, per evitare che a causa di dissensi o di annunci diversi l uno dall altro nascesse una rivolta fra il popolo; divennero però più pesanti dopo il ritorno. [233] Infatti gli uni spiegavano la solidità delle città e come ognuna avesse moltissimi abitanti e ingigantivano ogni cosa con le parole, suscitando paura negli ascoltatori, mentre gli altri sminuivano la grandezza di tutto quanto avevano visto ed esortavano a non abbattersi, ma a persistere per avere successo nella colonizzazione subito al primo attacco: infatti nessuna città resisterebbe all assalto di una tal forza contraria in massa, ma messa alle strette dal peso cadrebbe. Ciascuno dei due aggiungeva all anima degli ascoltatori anche parte dei propri sentimenti: i deboli viltà, i forti coraggio e buone speranze

115 De Vita Mosis [234] ἀλλ οὗτοι μὲν πέμπτη μοῖρα τῶν ἀποδεδειλιακότων ἦσαν, οἱ δ ἔμπαλιν τῶν γενναίων πενταπλάσιοι τὸ δ ὀλίγον θάρσος ἀτολμίας ἐναφανίζεται περιουσίᾳ, ὃ δὴ καὶ τότε φασὶ συμβῆναι τῶν γὰρ τὰ βέλτιστα διεξιόντων δυοῖν οἱ τἀναντία φάσκοντες δέκα περιῆσαν οὕτως, ὥστε καὶ σύμπασαν ὑπηγάγοντο τὴν πληθὺν ἐκείνων μὲν ἀλλοτριώσαντες, ἑαυτοῖς δ οἰκειωσάμενοι. [235] περὶ δὲ τῆς χώρας ταὐτὰ πάντες ἀπεφαίνοντο γνώμῃ μιᾷ τὸ κάλλος καὶ τῆς πεδιάδος καὶ τῆς ὀρεινῆς ἐκδιηγούμενοι τί δ ὄφελο ς εὐθὺς ἀνεβόησαν ἡμῖν ἀλλοτρίων ἀγαθῶν καὶ ταῦτα πεφρουρημένων κραταιᾷ χειρὶ πρὸς τὸ ἀναφαίρετον; καὶ τοῖς δυσὶν ἐπιδραμόντες μικροῦ καταλεύουσιν αὐτοὺς ἡδονὴν ἀκοῆς τοῦ συμφέροντος καὶ ἀπάτην ἀληθείας προκρίναντες. [236] ἐφ οἷς ὁ ἡγεμὼν ἠγανάκτει καὶ ἅμα ηὐλαβεῖτο, μή τι θεήλατον κατασκήψῃ κακὸν οὕτως ἐκθύμως ἀπιστοῦσι τοῖς χρησμοῖς ὅπερ καὶ ἐγένετο τῶν γὰρ κατασκόπων οἱ μὲν δειλοὶ δέκα λοιμώδει νόσῳ διαφθείρονται μετὰ τῶν ἐκ τοῦ πλήθους συναπονοηθέντων, μόνοι δ οἱ συμβουλεύσαντες δύο μὴ ὀρρωδεῖν ἀλλ ἐφίεσθαι τῆς ἀποικίας ἐσώθησαν, ὅτι καταπειθεῖς ἐγένοντο τοῖς λογίοις, γέρας ἐξαίρετον λαβόντες τὸ μὴ παραπολέσθαι. [237] Τοῦτ αἴτιον ἐγένετο τοῦ μὴ θᾶττον ἥκειν εἰς ἣν ἀπῳκίζοντο γῆν. δυνάμενοι γὰρ ἔτει δευτέρῳ μετὰ τὴν ἀπ Αἰγύπτου μετανάστασιν τὰς ἐν Συρίᾳ πόλεις καὶ τὰς κληρουχίας ἐννέμεσθαι, τὴν ἄγουσαν καὶ ἐπίτομον ἐκτραπόμενοι ὁδὸν ἐπλάζοντο, δυσαναπορεύτους καὶ μακρὰς ἀνοδίας ἄλλας ἐπ ἄλλαις ἀνευρίσκοντες εἰς ἀνήνυτον ψυχῆς τε καὶ σώματος κάματον, δίκας ἀναγκαίας τῆς ἄγαν ἀσεβείας ὑπομένοντες. [238] ὀκτὼ γοῦν ἐνιαυτοὺς πρὸς τοῖς τριάκοντα δίχα τοῦ παρεληλυθότος χρόνου, γενεᾶς βίον ἀνθρωπίνης, ἄνω κάτω τριβόμενοι καὶ τὰς ἀβάτους ἐρημίας ἀναμετροῦντες ἔτει τεσσαρακοστῷ μόλις ἐπὶ τοὺς τῆς χώρας ὅρους παρεγένοντο, ἐφ οὓς καὶ πρότερον ἦλθον

116 L esplorazione di Canaan [234] Ma questi erano un quinto di quelli che erano spaventati, mentre quelli al contrario erano cinque volte i prodi. E il poco coraggio sparisce nell abbondanza di timore, cosa che dicono accadde anche allora: infatti rispetto ai due che affermavano le cose migliori quelli che dicevano il contrario risultavano dieci, cosicché condussero tutta quanta la folla, allontanandola da quelli e portandola dalla propria parte. [235] Sulla regione tutti dichiararono le medesime cose, illustrando unanimemente la bellezza sia della pianura sia della montagna; ma subito gridarono: Ma a che ci servono beni altrui e sorvegliati con mano potente tanto da non poter essere portati via?. E assalendo i due per poco non li lapidarono, preferendo il piacere dell ascolto all utile e l inganno alla verità. [236] Per queste azioni la guida si arrabbiò e insieme prestò attenzione perché non piombasse qualche male mandato da Dio su quanti non prestavano fede agli oracoli con tanta prontezza. Cosa che puntualmente avvenne. Infatti i dieci esploratori vili morirono per una malattia pestilenziale insieme a quanti fra la folla erano stati presi da follia con loro, mentre solo i due che avevano consigliato di non temere ma di partire per la colonizzazione furono salvati, perché erano stati ubbidienti agli oracoli e ottennero così il dono inestimabile di non morire. [237] Questa fu la causa per cui non giunsero più velocemente nella terra verso la quale si dirigevano. Infatti, mentre potevano giungere a vivere nelle città e nei terreni della Siria nel secondo anno dopo l emigrazione dall Egitto, allontanandosi dalla strada che li conduceva direttamente andarono errando, trovando vie impraticabili, difficili da percorrere e lunghe, una dopo l altra, per uno sforzo inutile dell anima e la fatica del corpo, sopportando giuste pene a causa di un eccessiva empietà. [238] Dunque, costretti a vivere da una parte e dall altra per trentotto anni oltre al tempo già trascorso, la vita di una generazione umana, e dopo aver percorso il deserto impraticabile, nel quarantesimo anno giunsero ai confini della regione, dove erano giunti anche in precedenza

117 [1,263] Οὗτος ὁ πόλεμος ἅπασι μὲν τοῖς Ἀσιανοῖς ἔθνεσι φοβερὸν δέος ἐνειργάσατο, διαφερόντως δὲ τοῖς ὁμόροις, ὅσῳ καὶ τὰ δεινὰ ἐγγυτέρω προσεδοκᾶτο. εἷς δὲ δὴ ἐκ τῶν ἀστυγειτόνων βασιλέων ὄνομα Βαλάκης, μεγάλην καὶ πολυάνθρωπον τῆς ἑῴας μοῖραν ὑπηγμένος, πρὶν εἰς χεῖρας ἐλθεῖν ἀπειπών, ἄντικρυς μὲν ὑπαντᾶν οὐκ ἐδοκίμαζε τὸν ἐκπορθήσεως δι ὅπλων ἐλεύθερον πόλεμον διαδιδράσκων, ἐπ οἰωνοὺς δὲ καὶ μαντείας ἐτράπετο νομίζων ἀραῖς τισι δυνήσεσθαι τὴν ἄμαχον ῥώμην τῶν Ἑβραίων καθελεῖν. [264] ἀνὴρ δ ἦν κατ ἐκεῖνον τὸν χρόνον ἐπὶ μαντείᾳ περιβόητος Μεσοποταμίαν οἰκῶν, ὃς ἅπαντα μὲν ἐμεμύητο τὰ μαντικῆς εἴδη, οἰωνοσκοπίαν δ ἐν τοῖς μάλιστα συγκεκροτηκὼς ἐθαυμάζετο, πολλοῖς καὶ πολλάκις ἐπιδειξάμενος ἄπιστα καὶ μεγάλα. [265] προεῖπε γὰρ τοῖς μὲν ἐπομβρίας θέρους ἀκμάζοντος, τοῖς δ αὐχμόν τε καὶ φλογμὸν ἐν μέσῳ χειμῶνι, τοῖς δ ἐξ εὐετηρίας ἀφορίαν καὶ ἔμπαλιν ἐκ λιμοῦ φοράν, ἐνίοις δὲ πλημμύρας ποταμῶν καὶ κενώσεις καὶ θεραπείας λοιμικῶν νοσημάτων καὶ ἄλλων μυρίων, ὧν ἕκαστον ὁ προθεσπίζειν δοκῶν ὀνομαστότατος ἦν ἐπὶ μέγα εὐκλείας προερχόμενος διὰ τὴν ἐπιβαίνουσιν ἀεὶ καὶ φθάνουσαν πανταχόσε φήμην. [266] ἐπὶ τοῦτον ἐξέπεμπε τῶν ἑταίρων τινὰς παρακαλῶν ἥκειν καὶ δωρεὰς τὰς μὲν ἤδη παρεῖχε, τὰς δὲ δώσειν ὡμολόγει τὴν χρείαν ἧς ἕνεκα μεταπέμποιτο δηλῶν ὁ δ οὐκ ἀπὸ φρονήματος εὐγενοῦς καὶ βεβαίου, -116-

118 Balaam (Mos. 1, ) [1,263] Questa guerra generò una terribile paura in tutti i popoli asiatici, ma soprattutto fra quelli confinanti, in quanto anche i pericoli apparivano più vicini. Uno dei re vicini, di nome Balak, che aveva sottomesso una parte dell Oriente grande e molto popolosa, dapprima rifiutò di venire alle mani: subito non giudicò opportuno scontrarsi, ma fuggiva la guerra, libera di distruggere per mezzo delle armi; si rivolse ai presagi e alla divinazione, ritenendo di poter annientare l invincibile forza degli Ebrei con qualche maledizione. [264] In quel tempo c era un uomo celebre per l arte divinatoria che viveva in Mesopotamia: era iniziato in tutti i tipi di divinazione e, pratico soprattutto dell osservazione augurale, destava meraviglia, perché aveva mostrato a molti e molte volte cose incredibili e grandi. [265] Infatti aveva preannunciato agli uni inondazioni nel pieno dell estate, ad altri siccità e calore all apice dell inverno, ad altri ancora scarsità dopo un buon raccolto e di nuovo dopo la carestia l abbondanza, ad alcuni straripamenti di fiumi e inondazioni e la cura di malattie pestilenziali e di altre a migliaia: siccome sembrava che predicesse ciascuna di queste cose era celeberrimo ed era giunto a grande rinomanza grazie alla fama che avanza sempre e va in ogni luogo. [266] A costui il re mandò alcuni dei suoi compagni per invitarlo ad andare: gli offrì già alcuni doni, mentre convenne di dargliene altri, e intanto gli illustrava la necessità per la quale aveva inviato messaggeri. Ma quello cercava di sottrarsi dicendo che Dio -117-

119 De Vita Mosis ἀλλὰ τὸ πλέον ἀστεϊζόμενος ὡς δὴ τῶν ἐλλογίμων προφητῶν γεγονὼς καὶ μηδὲν ἄνευ χρησμῶν εἰωθὼς πράττειν τὸ παράπαν, ὑπανεδύετο λέγων οὐκ ἐπιτρέπειν αὐτῷ βαδίζειν τὸ θεῖον. [267] καὶ οἱ μὲν ἥκοντες ἐπανῄεσαν ἄπρακτοι πρὸς τὸν βασιλέα, ἕτεροι δ εὐθὺς ἐπὶ τὴν αὐτὴν χρείαν ἐχειροτονοῦντο τῶν δοκιμωτέρων, πλείω μὲν ἐπιφερόμενοι χρήματα, περιττοτέρας δὲ δωρεὰς ὑπισχνούμενος. [268] δελεασθεὶς δὲ καὶ τοῖς ἤδη προτεινομένοις καὶ ταῖς μελλούσαις ἐλπίσι καὶ τὸ ἀξίωμα τῶν παρακαλούντων καταιδεσθεὶς ἐνεδίδου, πάλιν προφασιζόμενος τὸ θεῖον οὐκ ἐφ ὑγιεῖ τῇ γοῦν ὑστεραίᾳ παρεσκευάζετο τὴν ἔξοδον ὀνείρατα διηγούμενος, ὑφ ὧν ἔλεγε πληχθεὶς ἐναργέσι φαντασίαις ἀναγκάζεσθαι μηκέτι μένειν, ἀλλὰ τοῖς πρέσβεσιν ἀκολουθεῖν. [269] ἤδη δὲ αὐτῷ προερχομένῳ γίνεται κατὰ τὴν ὁδὸν σημεῖον ἀρίδηλον περὶ τοῦ τὴν χρείαν ἐφ ἣν συνέτεινεν εἶναι παλίμφημον τὸ γὰρ ὑποζύγιον, ᾧ συνέβαινεν αὐτὸν ἐποχεῖσθαι, προερχόμενον ἐπ εὐθείας ἐξαπιναίως ἵσταται τὸ πρῶτον [270] εἶθ, ὥσπερ ἐξ ἐναντίας βίᾳ τινὸς ἀνωθοῦντος ἢ ἀναχαιτίζοντος, ὑπὸ πόδας ἐχώρει καὶ πάλιν ἐπὶ δεξιὰ καὶ εὐώνυμα ἐπιφερόμενον καὶ ὧδε κἀκεῖσε πλαζόμενον οὐκ ἠρέμει, καθάπερ ἐν οἴνῳ καὶ μέθῃ καρηβαροῦν, καὶ πολλάκις τυπτόμενον ἠλόγει τῶν πληγῶν, ὥστε καὶ τὸν ἐποχούμενον μικροῦ καταβαλεῖν καὶ καθεζόμενον ὅμως ἀντιλυπῆσαι. [271] τῶν <γὰ>ρ παρ ἑκάτερα χωρίων ἦσαν αἱμασιαὶ καὶ φραγμοὶ πλησίον ὁπότ οὖν τούτοις προσηράχθη φερόμενον, γόνυ καὶ κνήμας καὶ πόδας ὁ δεσπότης θλιβόμενος καὶ πιεζόμενος ἀπεδρύπτετο. [272] ἦν δ, ὡς ἔοικε, θεία τις ὄψις, ἣν τὸ μὲν ζῷον ἐπιφοιτῶσαν ἐκ πολλοῦ θεασάμενον ὑπέπτηξεν, ὁ δ ἄνθρωπος οὐκ εἶδεν, εἰς ἔλεγχον -118-

120 Balaam non gli permetteva di andare, non per pensieri nobili e fedeli, ma per lo più chiacchierando scherzosamente come se fosse uno dei profeti illustri e fosse abituato a non far nulla senza oracoli. [267] E quelli che erano andati tornarono dal re senza aver concluso nulla, mentre altri tra i più illustri furono scelti per lo stesso scopo, portando ancor più ricchezze, e promettendo doni più straordinari. [268] Allettato ormai sia dalle offerte sia dalle speranze per il futuro e intimorito dalla dignità di coloro che lo invitavano, accettò, di nuovo adducendo come scusa la divinità, ma non a ragione. Dunque il giorno successivo preparò il viaggio e illustrò dei sogni: disse di esserne stato colpito per le immagini chiarissime e di essere costretto a non rimanere più, ma a seguire gli ambasciatori. [269] E mentre stava andando gli capitò sulla strada un segno chiarissimo su quanto fosse sbagliata la richiesta per cui si affrettava: infatti l asino sul quale gli era capitato di salire, mentre procedeva sulla strada diritta, in primo luogo all improvviso si fermò. [270] Poi, come se qualcuno per una forza contraria lo spingesse all indietro o lo trattenesse per la criniera, puntò i piedi e di nuovo si spostava a destra e a sinistra, e deviava da una parte e dall altra, senza star tranquillo, come se avesse la testa appesantita dal vino e dall ubriachezza. E benché fosse battuto più volte non si curava dei colpi, tanto che per poco non buttò giù anche il cavaliere e, anche se questi stava seduto, comunque gli creava fastidio. [271] Infatti da entrambe le parti c erano vicino siepi di spini e steccati; perciò quando, trascinato, era sbattuto contro questi, il padrone, maltrattato e oppresso, si tagliava ginocchia, gambe e piedi. [272] Era, pare, una visione divina, che era apparsa all animale, che, avendola vista da tempo, aveva preso a tremare, mentre l uomo non l aveva vista, a riprova della sua insensibilità: nelle -119-

121 De Vita Mosis ἀναισθησίας ὑπὸ γὰρ ἀλόγου ζῴου παρευημερεῖτο τὰς ὄψεις ὁ μὴ μόνον τὸν κόσμον ἀλλὰ καὶ τὸν κοσμοποιὸν αὐχῶν ὁρᾶν. [273] μόλις γοῦν τὸν ἀνθεστηκότα ἰδὼν ἄγγελον, οὐκ ἐπειδὴ τοιαύτης θέας ἦν ἄξιος, ἀλλ ἵνα τὴν ἀτιμίαν καὶ οὐδένειαν ἑαυτοῦ καταλάβῃ, πρὸς ἱκεσίας καὶ λιτὰς ἐτράπετο συγγνῶναι δεόμενος ὑπ ἀγνοίας ἀλλ οὐ καθ ἑκούσιον γνώμην ἁμαρτόντι. [274] τότε μὲν οὖν ὑποστρέφειν δέον, ἐπυνθάνετο τῆς φανείσης ὄψεως, εἰ ἀνακάμπτοι πάλιν τὴν ἐπ οἴκου ἡ δὲ συνιδοῦσα τὴν εἰρωνείαν καὶ σχετλιάσασα_τί γὰρ ἔδει πυνθάνεσθαι περὶ πράγματος οὕτως ἐμφανοῦς, ὃ τὰς ἀποδείξεις εἶχεν ἐξ ἑαυτοῦ μὴ δεόμενον τῆς ἐκ λόγων πίστεως, εἰ μὴ ἄρα ὀφθαλμῶν ὦτα ἀληθέστερα καὶ πραγμάτων ῥήματα; _ βάδιζ ε εἶπεν ἐφ ἣν σπεύδεις ὁδόν ὀνήσεις γὰρ οὐδέν, ἐμοῦ τὰ λεκτέα ὑπηχοῦντος ἄνευ τῆς σῆς διανοίας καὶ τὰ φωνῆς ὄργανα τρέποντος, ᾗ δίκαιον καὶ συμφέρον ἡνιοχήσω γὰρ ἐγὼ τὸν λόγον θεσπίζων ἕκαστα διὰ τῆς σῆς γλώττης οὐ συνιέντος. [275] ἀκούσας δ ὁ βασιλεὺς ἐγγὺς ἤδη γεγονότα μετὰ τῶν δορυφόρων ὑπαντησόμενος ἐξῄει, καὶ ἐντυχόντων, οἷα εἰκός, τὸ μὲν πρῶτον ἦσαν φιλοφροσύναι καὶ δεξιώσεις, εἶτα βραχεῖα κατάμεμψις περὶ τῆς βραδυτῆτος καὶ τοῦ μὴ ἑτοιμότερον ἥκειν μετὰ δὲ ταῦτ εὐωχίαι ἦσαν καὶ πολυτελεῖς ἑστιάσεις καὶ ὅσα ἄλλα πρὸς ὑποδοχὴν ξένων ἔθος εὐτρεπίζεσθαι, φιλοτιμίαις βασιλικαῖς πάντα πρὸς τὸ μεγαλειότερον ἐπιδιδόντα καὶ σεμνότερον ὄγκον. [276] τῇ δ ὑστεραίᾳ ἅμα τῇ ἕῳ τὸν μάντιν ὁ Βαλάκης παραλαβὼν ἐπὶ γεώλοφον ἀνήγαγεν, ἔνθα καὶ στήλην συνέβαινεν ἱδρῦσθαι δαιμονίου τινός, ἣν οἱ ἐγχώριοι προσεκύνουν μέρος δ ἐνθένδε καθεωρᾶτο τῆς τῶν Ἑβραίων στρατοπεδείας, ὃ καθάπερ ἀπὸ σκοπιᾶς ἐπεδείκνυτο τῷ μάγῳ. [277] ὁ δὲ θεασάμενός φησι σὺ μέν, ὦ βασιλεῦ, βωμοὺς ἑπτὰ δειμάμενος μόσχον ἐφ ἑκάστου καὶ κριὸν ἱέρευσον ἐγὼ δ ἐκτραπόμενος -120-

122 Balaam visioni era superato da un animale privo di ragione colui che si vantava di vedere non solo il cosmo, ma anche il suo creatore! [273] Dunque quando, a fatica, vide l angelo che gli si opponeva, non perché fosse degno di una tale visione, ma perché comprendesse la propria ignominia e la propria nullità, iniziò a pregare e supplicare chiedendo di perdonarlo, dato che aveva sbagliato per ignoranza e non per un progetto deliberato. [274] Allora, quando era necessario tornare indietro, interrogò la visione che gli era apparsa, se dovesse indietreggiare di nuovo fino a casa; ma quella comprese la finzione e si sdegnò - infatti a che cosa serviva far domande su una faccenda così evidente, che conteneva in sé le dimostrazioni senza bisogno della prove delle parole, a meno che le orecchie siano più veritiere degli occhi e le parole dei fatti? Disse: Va per la strada sulla quale ti affretti! Tanto non servirai a nulla, ma riecheggerai le mie parole senza che tu le capisca e volgerai gli organi della voce dove è giusto e adeguato. Infatti io guiderò la parola, profetizzando ogni cosa per mezzo della tua bocca che non capirà!. [275] Il re, sentendo che era ormai vicino, uscì per andargli incontro insieme alle guardie del corpo; quando si incontrarono, com è naturale, all inizio si salutarono cortesemente, poi vi fu un breve rimprovero per il ritardo e perché era stato lento a venire. Quindi vi furono banchetti e ricchi conviti e tutto quanto è abitudine preparare per accogliere gli stranieri, tutto quanto aggiunge grandezza e nobile splendore alle ambizioni regali. [276] Il giorno successivo all alba Balak prese l indovino e lo condusse su un colle dove si trovava innalzata anche una stele per qualche divinità che veneravano gli abitanti del luogo. Da lì si vedeva una parte dell accampamento degli Ebrei, che fu mostrato al mago come da una torre d osservazione. [277] Quello, vedendolo, disse: Tu, o re, costruisci sette altari e sacrifica su ognuno un vitello e un agnello. Io mi girerò dall altra parte e interrogherò Dio su che cosa devo dire. Appena -121-

123 De Vita Mosis πεύσομαι τοῦ θεοῦ, τί λεκτέον. ἔξω δὲ προελθὼν ἔνθους αὐτίκα γίνεται, προφητικοῦ πνεύματος ἐπιφοιτήσαντος, ὃ πᾶσαν αὐτοῦ τὴν ἔντεχνον μαντικὴν ὑπερόριον τῆς ψυχῆς ἤλασε θέμις γὰρ οὐκ ἦν ἱερωτάτῃ κατοκωχῇ συνδιαιτᾶσθαι μαγικὴν σοφιστείαν. εἶθ ὑποστρέψας καὶ τάς τε θυσίας ἰδὼν καὶ τοὺς βωμοὺς φλέγοντας ὥσπερ ἑρμηνεὺς ὑποβάλλοντος ἑτέρου θεσπίζει τάδε [278] ἐκ Μεσοποταμίας μετεπέμψατό με Βαλάκης μακρὰν τὴν ἀπ ἀνατολῶν στειλάμενον ἀποδημίαν, ἵνα τίσηται τοὺς Ἑβραίους ἀραῖς. ἐγὼ δὲ τίνα τρόπον ἀράσομαι τοῖς μὴ καταράτοις ὑπὸ θεοῦ; θεάσομαι μὲν αὐτοὺς ὀφθαλμοῖς ἀφ ὑψηλοτάτων ὀρῶν καὶ τῇ διανοίᾳ καταλήψομαι, βλάψαι δ οὐκ ἂν δυναίμην λαόν, ὃς μόνος κατοικήσει, μὴ συναριθμούμενος ἑτέροις ἔθνεσιν, οὐ κατὰ τόπων ἀποκλήρωσιν καὶ χώρας ἀποτομήν, ἀλλὰ κατὰ τὴν τῶν ἐξαιρέτων ἐθῶν ἰδιότητα, μὴ συναναμιγνύμενος ἄλλοις εἰς τὴν τῶν πατρίων ἐκδιαίτησιν. [279] τίς ἐπ ἀκριβείας εὗρε τὴν πρώτην καταβολὴν τῆς τούτων γενέσεως; τὰ μὲν σώματ αὐτοῖς ἐξ ἀνθρωπίνων διεπλάσθη σπερμάτων, ἐκ δὲ θείων ἔφυσαν αἱ ψυχαί διὸ καὶ γεγόνασιν ἀγχίσποροι θεοῦ. ἀποθάνοι μου ἡ ψυχὴ τὸν σωματικὸν βίον, ἵν ἐν ψυχαῖς δικαίων καταριθμηθῇ, οἵας εἶναι συμβέβηκε τὰς τούτων. [280] Ταῦτ ἀκούων ὁ Βαλάκης ὤδινεν ἐν ἑαυτῷ. παυσαμένου δέ, τὸ πάθος οὐ χωρήσας ἐπὶ κατάραι ς εἶπεν ἐχθρῶν μετακληθεὶς εὐχὰς τιθέμενος ἐκείνοις οὐκ ἐρυθριᾷς; ἐλελήθειν ἄρ ἐμαυτὸν ἀπατῶν ὡς ἐπὶ φίλῳ σοι τὴν ὑπὲρ τῶν πολεμίων ἀφανῶς τεταγμένῳ τάξιν, ἣ νῦν γέγονε δήλη. μήποτε καὶ τὰς ὑπερθέσεις τῆς ἐνθάδε ἀφίξεως ἐποιοῦ διὰ τὴν ὑποικουροῦσαν ἐν τῇ ψυχῇ πρὸς μὲν ἐκείνους οἰκειότητα πρὸς δ ἐμὲ καὶ τοὺς ἐμοὺς ἀλλοτρίωσιν πίστις γάρ, ὡς ὁ παλαιὸς λόγος, τῶν ἀδήλων τὰ ἐμφανῆ. [281] ὁ δὲ τῆς κατοκωχῆς ἀνεθεὶς ἀδικωτάτην εἶπεν αἰτίαν ὑπομένω συκοφαντούμενος λέγω γὰρ ἴδιον οὐδέν, ἀλλ ἅττ ἂν ὑπηχήσῃ τὸ θεῖον, -122-

124 Balaam si fu allontanato, subito fu posseduto, dato che era sceso uno spirito profetico che spinse oltre i confini dell anima tutta la sua arte mantica artificiosa: infatti non era lecito che le sottigliezze da maghi convivessero con l invasamento più sacro. Poi, tornato indietro, alla vista dei sacrifici e degli altari in fiamme, come se fosse l interprete di un altro che suggerisce, profetizzò: [278] Dalla Mesopotamia mi ha mandato a chiamare Balak, mi sono preparato per un lungo viaggio da Oriente per colpire gli Ebrei con maledizioni. Ma io come maledirò coloro che non sono maledetti da Dio? Li guarderò con gli occhi da monti altissimi e li comprenderò con il pensiero, ma non potrei colpire un popolo che vive solo, non contato con le altre genti, non per il sorteggio dei luoghi e la divisione delle terre, ma per la particolarità di costumi straordinari, senza mescolarsi con altri per mutare le abitudini tradizionali. [279] Chi ha scoperto con precisione la prima creazione della loro generazione? I loro corpi sono stati formati da seme umano, ma le loro anime sono nate da seme divino: perciò sono anche parenti di Dio! Possa la mia anima perdere la vita del corpo, per essere contata fra le anime dei giusti, come accade alle loro!. [280] A sentire questo Balak soffrì moltissimo fra sé e sé. Quando quello smise, non trattenne il dolore e disse: Sei stato chiamato per maledire i nemici e preghi per loro: non ti vergogni? Senza accorgermene mi sono ingannato, reputandoti un amico, tu che segretamente eri schierato dalla parte dei nemici: ma ora è divenuto chiaro! Forse hai anche addotto indugi per venire qui in modo da tenere nascosta nell anima la benevolenza verso gli uni e l ostilità verso di me e i miei: infatti, come dice l antico proverbio, le cose visibili sono prove di quelle invisibili!. [281] Ma l altro, libero dalla possessione, rispose: Sopporto e subisco un accusa ingiustissima! Infatti non ho detto nulla di mio, ma quello che mi ha ispirato la divinità: e non per la prima -123-

125 De Vita Mosis ὅπερ οὐχὶ νῦν πρῶτον ἐγὼ μὲν εἶπον, σὺ δ ἤκουσας, ἀλλὰ καὶ πρόσθεν, ἡνίκα τοὺς πρέσβεις ἔπεμψας, οἷς ἀπεκρινάμην ταὐτά. [282] νομίσας δ ὁ βασιλεὺς ἢ τὸν μάντιν ἀπατᾶν ἢ τὸ θεῖον τρέπεσθαι καὶ ταῖς τῶν τόπων μεταβολαῖς τὸ τῆς γνώμης ἐχυρὸν ἀλλάττειν, εἰς ἕτερον ἀπαγαγὼν χωρίον ἐκ λόφου πάνυ περιμήκους ἐπεδείκνυτο μέρος τι τῆς ἀντιπάλου στρατιᾶς εἶτα πάλιν ἑπτὰ βωμοὺς ἱδρυσάμενος καὶ τὰ ἴσα τοῖς πρόσθεν ἱερεῖα καταθύσας ἐξέπεμπε τὸν μάντιν ἐπ οἰωνοὺς καὶ φήμας αἰσίους. [283] ὁ δὲ μονωθεὶς ἐξαίφνης θεοφορεῖται καὶ μηδὲν συνιείς, ὥσπερ μετανισταμένου τοῦ λογισμοῦ, τὰ ὑποβαλλόμενα ἐξελάλει προφητεύων τάδε ἀναστὰς ἄκουε, βασιλεῦ, τὰ ὦτα ἐπουρίσας. οὐχ ὡς ἄνθρωπος ὁ θεὸς διαψευσθῆναι δύναται οὐδ ὡς υἱὸς ἀνθρώπου μετανοεῖ καὶ ἅπαξ εἰπὼν οὐκ ἐμμένει. φθέγξεται τὸ παράπαν οὐδέν, ὃ μὴ τελειωθήσεται βεβαίως, ἐπεὶ ὁ λόγος ἔργον ἐστὶν αὐτῷ. παρελήφθην δ ἐπ εὐλογίαις, οὐ κατάραις, ἐγώ. [284] οὐκ ἔσται πόνος ἢ μόχθος ἐν Ἑβραίοις. ὁ θεὸς αὐτῶν προασπίζει περιφανῶς, ὃς καὶ τὴν τῶν Αἰγυπτιακῶν ῥύμην κακῶν ἀπεσκέδασεν ὡς ἕνα ἄνδρα τὰς τοσαύτας μυριάδας ἀναγαγών. τοιγαροῦν οἰωνῶν ἀλογοῦσι καὶ πάντων τῶν κατὰ μαντικὴν ἑνὶ τῷ τοῦ κόσμου ἡγεμόνι πιστεύοντες. ὁρῶ λαὸν ὡς σκύμνον ἀνιστάμενον καὶ ὡς λέοντα γαυρούμενον. εὐωχηθήσεται θήρας καὶ ποτῷ χρήσεται τραυματιῶν αἵματι καὶ κορεσθεὶς οὐ τρέψεται πρὸς ὕπνον, ἀλλ ἐγρηγορὼς τὸν ἐπινίκιον ᾄσεται ὕμνον. [285] Χαλεπῶς δ ἐνεγκὼν ἐπὶ τῷ παρ ἐλπίδας αὐτῷ τὰ τῆς μαντικῆς ἀπαντᾶσθαι ἄνθρωπ ε εἶπε, μήτε ἀρὰς τίθεσο μήτ εὐχὰς ποιοῦ βελτίων γὰρ τῶν μὴ καθ ἡδονὴν λόγων ἡ ἀκίνδυνος ἡσυχία. καὶ ταῦτ εἰπὼν ὥσπερ ἐκλαθόμενος ὧν εἶπε διὰ τὸ τῆς γνώμης ἀβέβαιον εἰς ἄλλον τόπον ἀπῆγε τὸν μάντιν, ἀφ οὗ δείξας μέρος τι τῆς Ἑβραϊκῆς στρατιᾶς καταρᾶσθαι παρεκάλει

126 Balaam volta lo dico ora, né tu lo senti, ma anche prima, quando hai mandato gli ambasciatori, ai quali ho risposto le stesse cose!. [282] Il re, però, pensando o che l indovino lo stesse ingannando, o di mutare l atteggiamento divino e di cambiare l opinione salda con lo spostamento dei luoghi, lo condusse in un altro posto e gli mostrò da un colle altissimo una parte dell esercito nemico. Poi di nuovo innalzò sette altari e offrì gli stessi sacrifici di prima, mandando l indovino a cercare presagi e parole di buon augurio. [283] Egli, lasciato solo, all improvviso fu posseduto e non comprese più nulla, come se la ragione si fosse spostata altrove; pronunciò le parole che gli erano suggerite, profetizzando così: Alzati e ascolta, o re! Tendi le orecchie! Non si può ingannare Dio come un uomo. Egli non cambia idea come il figlio dell uomo e dopo aver parlato resterà saldo! Non dirà proprio nulla che non sarà compiuto perfettamente, perché per Lui la parola è azione. Sono stato preso per benedire, non per maledire, io! [284] Non ci sarà fatica o pena fra gli Ebrei! Il loro Dio li protegge molto visibilmente, Egli che ha disperso l assalto dei mali egiziani, conducendo tante migliaia come un sol uomo. Perciò non si curano degli auspici e di tutta la divinazione, ma hanno fede nell unico re dell universo. Vedo un popolo che si solleva come un piccolo leone ed è orgoglioso come un leone. Banchetterà con bestie selvagge e per bevanda prenderà il sangue delle ferite; una volta sazio non cadrà nel sonno, ma, ben sveglio, canterà l inno della vittoria!. [285] L altro sopportò a stento che l arte della divinazione andasse contro le sue speranze, e disse: Uomo, non lanciare maledizioni e non darti alle benedizioni! Infatti meglio delle parole sgradite è il silenzio privo di pericoli. E dicendo questo, come se si fosse dimenticato di quel che aveva detto a causa dell insicurezza del progetto, condusse l indovino in un altro luogo, dal quale gli mostrò una parte dello schieramento ebraico e lo invitò a maledirlo

127 De Vita Mosis [286] ὁ δ ἅτε χείρων ἐκείνου, καίτοι πρὸς τὰς ἐπιφερομένας κατηγορίας ἀπολογίᾳ μιᾷ χρώμενος ἀληθεῖ, ὡς οὐδὲν ἴδιον λέγοι, κατεχόμενος δὲ καὶ ἐνθουσιῶν διερμηνεύοι τὰ ἑτέρου, δέον μηκέτ ἐπακολουθεῖν ἀλλ οἴκαδε ἀπαίρειν, ἑτοιμότερον τοῦ παραπέμποντος προεξέτρεχεν, ἅμα μὲν οἰήσει, κακῷ μεγάλῳ, πεπιεςμένος, ἅμα δὲ καὶ τῇ διανοίᾳ καταρᾶσθαι γλιχόμενος, εἰ καὶ τῇ φωνῇ διεκωλύετο. [287] παραγενόμενος δ εἰς ὄρος μεῖζον τῶν προτέρων ἄχρι πολλοῦ κατατεῖνον κελεύει μὲν τὴν αὐτὴν ἐπιτελεῖν θυσίαν βωμοὺς πάλιν ἑπτὰ κατασκευάσαντας καὶ ἱερεῖα τεσσαρεσκαίδεκα προσαγαγόντας ἑκάστῳ βωμῷ δύο, μόσχον τε καὶ κριόν. αὐτὸς δὲ οὐκέτι κατὰ τὸ εἰκὸς ἐπὶ κληδόνας καὶ οἰωνοὺς ἵετο πολλὰ τὴν αὑτοῦ τέχνην κακίσας ὡς χρόνῳ καθάπερ γραφὴν ἐξίτηλον γενομένην καὶ τοὺς εὐθυβόλους στοχασμοὺς ἐξαμαυρωθεῖσαν ἄλλως δὲ καὶ μόλις ἐνενόησεν, ὅτι οὐ συνᾴδει τῷ τοῦ θεοῦ βουλήματι ἡ τοῦ μισθωσαμένου προαίρεσις αὐτὸν βασιλέως. [288] τραπόμενος οὖν κατὰ τὴν ἐρήμην ὁρᾷ κατὰ φυλὰς ἐστρατοπεδευκότας Ἑβραίους καὶ τό τε πλῆθος καὶ τὴν τάξιν ὡς πόλεως ἀλλ οὐ στρατοπέδου καταπλαγεὶς ἔνθους γενόμενος ἀναφθέγγεται τάδε [289] φησὶν ὁ ἄνθρωπος ὁ ἀληθινῶς ὁρῶν, ὅστις καθ ὕπνον ἐναργῆ φαντασίαν εἶδε θεοῦ τοῖς τῆς ψυχῆς ἀκοιμήτοις ὄμμασιν. ὡς καλοί σου οἱ οἶκοι, στρατιὰ Ἑβραίων, αἱ σκηναί σου ὡς νάπαι σκιάζουσαι, ὡς παράδεισος ἐπὶ ποταμοῦ, ὡς κέδρος παρ ὕδατα. [290] ἐξελεύσεταί ποτε ἄνθρωπος ἐξ ὑμῶν καὶ ἐπικρατήσει πολλῶν ἐθνῶν καὶ ἐπιβαίνουσα ἡ τοῦδε βασιλεία καθ ἑκάστην ἡμέραν πρὸς ὕψος ἀρθήσεται. ὁ λαὸς οὗτος ἡγεμόνι τῆς ἀπ Αἰγύπτου πάσης ὁδοῦ κέχρηται θεῷ καθ ἓν κέρας ἄγοντι τὴν πληθύν. [291] τοιγαροῦν ἔδεται ἔθνη πολλὰ ἐχθρῶν καὶ ὅσον ἐν αὐτοῖς πῖον ἄχρι μυελοῦ λήψεται καὶ ταῖς ἑκηβολίαις ἀπολεῖ τοὺς δυσμενεῖς. ἀναπαύσεται κατακλινεὶς ὡς λέων ἢ σκύμνος λέοντος, μάλα καταφρονητικῶς -126-

128 Balaam [286] Ma quello, dato che era più malvagio di lui - anche se contro le accuse mossegli si era difeso usando la verità come unica giustificazione, e cioè che non aveva detto nulla di proprio, ma posseduto e trasportato aveva interpretato le parole di un altro - mentre doveva non seguirlo più ma tornarsene a casa, corse avanti con maggior prontezza di colui che l aveva guidato, sia schiacciato dalla presunzione, grande male, sia desideroso di maledire anche con l intenzione, se pure ne era impedito con la voce. [287] Giunto su una collina più alta delle precedenti, che si estendeva molto, ordinò di compiere gli stessi sacrifici dopo aver preparato di nuovo sette altari e quattordici offerte e averne condotte a ciascun altare due, un vitello e un agnello. Egli non si diede come al solito a presagi e divinazioni, incolpando con violenza la propria arte, come se si fosse sbiadita per il tempo al pari di un dipinto e avesse perso la forza di congetturare con precisione. Inoltre aveva a fatica compreso che l intenzione del re che lo pagava non concordava con il volere di Dio. [288] Dunque, dopo essersi rivolto verso il deserto, vide gli Ebrei accampati per tribù e fu colpito dalla moltitudine e dall ordine, simile a una città e non a un accampamento. Divenne ispirato e parlò così: [289] Dice l uomo che vede veramente, colui che vide nel sonno una chiara immagine di Dio con gli occhi insonni dell anima. Come sono belle le tue case, esercito degli Ebrei! Le tue tende sono come valli ombreggiate, come un giardino presso il fiume, come un cedro vicino all acqua. [290] Uscirà un giorno un uomo da voi e governerà molti popoli; il suo regno crescerà di giorno in giorno e sarà innalzato al cielo. Questo popolo ha avuto come guida per tutto il cammino dall Egitto Dio, che conduceva la folla come un unica schiera! [291] Perciò divorerà molti popoli nemici e prenderà tutto il loro grasso fino al midollo e distruggerà i malvagi con le lance! Si riposerà sdraiato come un leone o un cucciolo di leone, senza -127-

129 De Vita Mosis δεδιὼς οὐδένα, φόβον τοῖς ἄλλοις ἐνειργασμένος ἄθλιος ὃς ἂν αὐτὸν παρακινήσας ἐγείρῃ. οἱ μὲν εὐλογοῦντές σε εὐφημίας ἄξιοι, κατάρας δ οἱ καταρώμενοι. [292] Σφόδρα δ ἐπὶ τούτοις ἀγανακτήσας ὁ βασιλεὺς ἐπ ἀραῖ ς εἶπεν ἐχθρῶν μετακληθεὶς εὐχὰς ἤδη τρεῖς τὰς ὑπὲρ ἐκείνων πεποίησαι φεῦγε δὴ θᾶττον_ὀξὺ πάθος ἐστὶ θυμός_, μή τι καὶ νεώτερον ἐργάσασθαι βιασθῶ. [293] πόσον πλῆθος χρημάτων, ἀνοητότατε, καὶ δωρεῶν, πόσην δ εὐφημίαν καὶ δόξαν ἀφῄρησαι σεαυτὸν φρενοβλαβὴς ὤν ἐπανελεύσῃ φέρων ἀπὸ τῆς ξένης εἰς τὴν οἰκείαν ἀγαθὸν μὲν οὐδέν, ὀνείδη δὲ καὶ πολλὴν ὡς ἔοικεν αἰσχύνην, οὕτως σοι τῶν κατὰ τὴν ἐπιστήμην, ἐφ οἷς πρότερον ἐσεμνύνου, γελασθέντων. [294] ὁ δὲ τὰ μὲν πρότερ α εἶπε πάντ ἐστὶ λόγια καὶ χρησμοί, τὰ δὲ μέλλοντα λέγεσθαι γνώμης τῆς ἐμῆς εἰκασίαι. καὶ τῆς δεξιᾶς λαβόμενος μόνος μόνῳ συνεβούλευε, δι ὧν, ὡς ἂν οἷόν τε ᾖ, φυλάξεται τὸν ἀντίπαλον στρατόν, ἀσέβημα κατηγορῶν αὑτοῦ μέγιστον τί γάρ, εἴποι τις ἄν, ἰδιάζεις καὶ συμβουλεύεις τὰ ἐναντία τοῖς χρησμοῖς ὑποτιθέμενος, εἰ μὴ ἄρα τῶν λογίων αἱ σαὶ βουλαὶ δυνατώτεραι; [295] φέρε δ οὖν καὶ τὰς καλὰς αὐτοῦ παραινέσεις ἐξετάσωμεν, ὡς τετεχνιτευμέναι πρὸς ὁμολογουμένην ἧτταν τῶν ἀεὶ νικᾶν δυναμένων. εἰδὼς γὰρ Ἑβραίοις μίαν ὁδὸν ἁλώσεως παρανομίαν, διὰ λαγνείας καὶ ἀκολασίας, μεγάλου κακοῦ, πρὸς μεῖζον κακόν, ἀσέβειαν, ἄγειν αὐτοὺς ἐσπούδασεν ἡδονὴν δέλεαρ προθείς. [296] εἰσ ὶ γὰρ εἶπεν αἱ ἐγχώριοι γυναῖκες, ὦ βασιλεῦ, διαφέρουσαι τὴν ὄψιν ἑτέρων ἀνὴρ δ οὐδενὶ μᾶλλον εὐάλωτος ἢ γυναικὸς εὐμορφίᾳ. ταῖς οὖν περικαλλεστάταις ἐὰν ἐπιτρέψῃς μισθαρνεῖν καὶ δημοσιεύειν, ἀγκιστρεύσονται τὴν νεότητα τῶν ἀντιπάλων

130 Balaam provare nessun timore, molto sprezzantemente, ma generando paura negli altri. Disgraziato colui che lo turberà e lo risveglierà! Sono degni di benedizione coloro che ti benedicono, di maledizione coloro che ti maledicono!. [292] Decisamente adirato per queste parole, il re disse: Sei stato chiamato per maledire i nemici e già per tre volte hai pregato per loro! Fuggi veloce: la mia ira è un sentimento rapido, che io non sia costretto a compiere qualche gesto inusitato! [293] Quale abbondanza di ricchezze e di doni, stoltissimo, quale onore e quale gloria hai tolto a te stesso, comportandoti da folle! Te ne andrai portando a casa da una terra straniera nessun bene, ma biasimo e, pare, molta vergogna, tanto che quanti sono dotati di sapienza, che prima ti rispettavano, rideranno di te. [294] Ma quello replicò: Quelli di prima erano tutti oracoli e profezie, ma quello che sto per dire è una congettura della mia mente. E gli prese la destra per parlargli da solo a solo sul modo in cui si sarebbe guardato dall armata nemica, per quanto era possibile: si accusò di una grande empietà! Perché infatti, si potrebbe dire, confabuli a parte e ti consulti per consigliare il contrario degli oracoli, se non perché pensi che il tuo parere sia più potente degli oracoli? [295] Forza, esaminiamo anche le sue belle esortazioni, come furono composte per la sconfitta concordata di quelli che erano in grado di vincere sempre! Infatti sapeva che l unica via di condanna per gli Ebrei era il peccato; perciò si preoccupò di condurli attraverso la lascivia e l intemperanza, grande male, a un male maggiore, l empietà, proponendo l esca del piacere. [296] Dunque disse: Le indigene, o re, sono superiori alle altre donne per bellezza, e un uomo non si cattura più facilmente con null altro che la formosità femminile. Perciò se permetterai alle più belle di vendersi ed essere pubbliche, adescheranno i giovani nemici

131 De Vita Mosis [297] ὑφηγητέον δὲ αὐταῖς, μὴ εὐθὺς ἐμπαρέχεσθαι τοῖς ἐθέλουσι τὴν ὥραν ὁ γὰρ ἀκκισμὸς ὑποκνίζων τὰς ὁρμὰς ἐπεγείρει μᾶλλον καὶ τοὺς ἔρωτας ἀναφλέγει τραχηλιζόμενοι δὲ ταῖς ἐπιθυμίαις πάνθ ὑπομενοῦσι δρᾶν τε καὶ πάσχειν. [298] πρὸς δὲ τὸν οὕτω διακείμενον ἐραστὴν λεγέτω φρυαττομένη τις τῶν ἐπὶ τὴν θήραν ἀλειφομένων οὐ θέμις ὁμιλίας σοι τῆς ἐμῆς ἀπολαῦσαι, πρὶν ἂν ἐκδιαιτηθῇς μὲν τὰ πάτρια, μεταβαλὼν δὲ τιμήσῃς ἅπερ ἐγώ. πίστις δέ μοι τῆς βεβαίου μεταβολῆς γένοιτ ἂν ἀρίδηλος, ἢν ἐθελήσῃς μετασχεῖν τῶν αὐτῶν σπονδῶν τε καὶ θυσιῶν, ἃς ἀγάλμασι καὶ ξοάνοις καὶ τοῖς λοιποῖς ἀφιδρύμασιν ἐπιτελοῦμεν. [299] ὁ δ ἅτε σαγηνευθεὶς πάγαις πολυειδέσι, κάλλει καὶ στωμυλίας χειραγωγίαις, οὐδὲν ἀντειπών, ἐξηγκωνιςμένος τὸν λογισμόν, ἄθλιος ὑπηρετήσει τοῖς προσταττομένοις, ἀναγραφεὶς τοῦ πάθους δοῦλος. [300] Ὁ μὲν δὴ τοιαῦτα συνεβούλευεν. ὁ δ οὐκ ἀπὸ σκοποῦ νομίσας εἶναι τὰ λεχθέντα, τὸν κατὰ μοιχῶν νόμον παρακαλυψάμενος καὶ τοὺς ἐπὶ φθορᾷ καὶ πορνείᾳ κειμένους ἀνελών, ὡς εἰ μηδὲ τὴν ἀρχὴν ἐγράφησαν, ἀνέδην ἐπιτρέπει ταῖς γυναιξὶ τὰς ὁμιλίας πρὸς οὓς ἂν ἐθέλωσι ποιεῖσθαι. [301] δοθείσης δὲ ἀδείας, τὴν πληθὺν τῶν μειρακίων ἐπήγοντο πολὺ πρότερον τὴν διάνοιαν αὐτῶν ἀπατῶσαι καὶ τρέπουσαι ταῖς γοητείαις πρὸς ἀσέβειαν, ἕως υἱὸς τοῦ ἀρχιερέως Φινεὲς ἐπὶ τοῖς γινομένοις σφόδρα χαλεπήνας_δεινότατον γὰρ αὐτῷ κατεφαίνετο, εἰ ὑφ ἕνα καιρὸν ἄμφω τά τε σώματα καὶ τὰς ψυχὰς ἐπιδεδώκασι, τὰ μὲν ἡδοναῖς, τὰς δὲ τῷ παρανομεῖν καὶ ἀνοσιουργεῖν_ἐνεανιεύσατο νεανείαν ἀνδρὶ καλῷ καὶ ἀγαθῷ προσήκουσαν. [302] ἰδὼν γάρ τινα τῶν ἀπὸ τοῦ γένους θύοντα καὶ εἰσιόντα πρὸς πόρνην, μήτε κεκυφότα εἰς τοὔδαφος μήτε λανθάνειν τοὺς πολλοὺς πειρώμενον μήθ οἷα φιλεῖ κλέπτοντα τὴν εἴσοδον, ἀλλὰ μετ ἀναισχύντου θράσους τὴν ἀκοσμίαν ἐπιδεικνύμενον καὶ φρυαττόμενον ὡς ἐπὶ σεμνῷ -130-

132 Balaam [297] Ma bisognerà spiegare loro di non offrire subito la loro grazia a chi le desidera: infatti le smorfie solleticano e risvegliano maggiormente le passioni e fanno bruciare gli amanti. E quelli, prostrati dai desideri, sopporteranno di fare e subire tutto! [298] Allora una fra quelle preparate alla caccia, altera, dica all amante che giace in questa situazione: Non ti è lecito godere dalla mia compagnia prima che tu abbandoni le usanze patrie e, in cambio, onori le mie. Sarà per me una prova evidentissima di un cambiamento saldo se vorrai prendere parte alle stesse libagioni e agli stessi sacrifici che offriamo alle statue e ai simulacri e alle altre immagini!. [299] E poiché quello sarà irretito da lacci variopinti, la bellezza e le chiacchiere che conducono per mano, non replicherà nulla, ma imprigionerà la ragione e ubbidirà, misero, agli ordini, registrandosi come schiavo della passione. [300] Dunque, l uno offriva questi consigli. L altro ritenne che le parole non fossero fuor di proposito; occultò la legge sugli adulteri e allontanò quelle poste contro la distruzione e la prostituzione, come se non ne fosse stato scritto neppure l inizio: permise così alle donne di stare in compagnia di chi volessero. [301] Dopo che fu concessa l impunità, corruppero la maggior parte dei giovani, ingannando in primo luogo il loro spirito e piegandoli verso l empietà attraverso il fascino, finché Finees, il figlio del sommo sacerdote, fortemente indignato per gli avvenimenti, compì con ardore un azione audace, degna di un uomo nobile e buono: infatti gli pareva terribile che in un unica occasione fossero abbandonati sia i corpi sia le anime, gli uni ai piaceri, le altre al peccare e all essere empi. [302] Dunque, quando vide uno del popolo che sacrificava e si avviava da una prostituta, senza chinarsi verso terra né cercare di nascondersi ai più né dissimulare l entrata, come si è soliti, ma mettendo in mostra l indecenza con spudorato coraggio e orgoglioso di un gesto ridicolo come di un atto sacro, molto -131-

133 De Vita Mosis πράγματι τῷ καταγελάστῳ, πάνυ πικρανθεὶς καὶ πληρωθεὶς ὀργῆς δικαίας ἐπεισδραμὼν ἔτι κατ εὐνὴν κειμένους ἀμφοτέρους τόν τ ἐραστὴν καὶ τὴν ἑταίραν ἀναιρεῖ προσανατεμὼν καὶ τὰ γεννητικά, διότι σποραῖς ὑπηρέτησαν ἐκθέσμοις. [303] τοῦτο θεασάμενοί τινες τὸ παράδειγμα τῶν τὴν ἐγκράτειαν καὶ θεοσέβειαν ἐζηλωκότων προστάξαντος Μωυσέως ἐμιμήσαντο καὶ πάντας τοὺς τελεσθέντας τοῖς χειροποιήτοις συγγενεῖς καὶ φίλους ἡβηδὸν ἀνελόντες τὸ μὲν μίασμα τοῦ ἔθνους ἐκκαθαίρουσι διὰ τῆς τῶν προηδικηκότων ἀπαραιτήτου τιμωρίας, τοὺς δ ἄλλους παρασχόντας ἀπολογίαν ἐναργεστάτην ὑπὲρ τῆς αὑτῶν εὐσεβείας περιεποιήσαντο, μηδένα τῶν ἀφ αἵματος κατακρίτων οἰκτισάμενοι μηδ ἐλέῳ τἀδικήματα αὐτῶν παρελθόντες, ἀλλὰ καθαροὺς νομίσαντες τοὺς αὐτόχειρας ὅθεν οὐδενὶ παρεχώρησαν τὴν ἐπέξοδον φέρουσαν τοῖς δρῶσιν ἀψευδέστατον ἔπαινον. [304] τετρακισχιλίους δέ φασι πρὸς τοῖς δισμυρίοις ἀναιρεθῆναι μιᾷ ἡμέρᾳ, συναναιρεθέντος εὐθὺς τοῦ κοινοῦ μιάσματος, ὃ πᾶσαν τὴν στρατιὰν ἐκηλίδου. τῶν δὲ καθαρσίων ἐπιτελεσθέντων, ὡς ἀριστεῖ γέρας ἐπάξιον τῷ υἱῷ τοῦ ἀρχιερέως, ὃς πρῶτος ἐπὶ τὴν ἄμυναν ὥρμησεν, ἐζήτει παρασχεῖν Μωυσῆς φθάνει δὲ χρησμοῖς δωρησάμενος ὁ θεὸς Φινεεῖ τὸ μέγιστον ἀγαθόν, εἰρήνην, ὃ μηδεὶς ἱκανὸς ἀνθρώπων παρασχεῖν, πρὸς δὲ τῇ εἰρήνῃ καὶ παγκρατησίαν ἱερωσύνης, αὐτῷ καὶ γένει κλῆρον ἀναφαίρετον

134 Balaam dispiaciuto e pieno di giusta ira entrò correndo contro il letto e uccise i due che giacevano, l amante e la compagna, mutilandoli inoltre dei genitali, perché erano serviti per una procreazione illegittima. [303] Alla vista di questo esempio, alcuni fra coloro che desideravano la continenza e la venerazione di Dio, su ordine di Mosè, lo imitarono; uccisero tutti quelli che erano stati iniziati al culto di oggetti artificiali, parenti e amici giovani. Purificarono così la malattia del popolo attraverso la punizione inflessibile degli ingiusti, mentre risparmiarono gli altri, che erano in grado di fornire una prova davvero manifesta della loro religiosità, senza compatire nessuno dei condannati in nome della parentela, né tralasciare per pietà i loro peccati; ritennero invece puri quanti facevano giustizia con le proprie mani. Quindi non permisero a nessuno di infliggere un castigo che portava agli autori una lode verissima. [304] Dicono che in un sol giorno furono uccisi ventiquattromila uomini, e che subito fu eliminata la malattia comune, che aveva macchiato tutto l esercito. Compiuti i sacrifici di purificazione, Mosè cercò di offrire un dono degno al figlio del sommo sacerdote, che per primo si era lanciato alla vendetta, come al migliore; Dio lo precedette con gli oracoli, donando a Finees il bene più grande, la pace, che nessuno degli uomini è in grado di procurare, e oltre alla pace anche il pieno potere del sacerdozio, eredità impossibile da portar via, per lui e per la sua discendenza

135 [2, 159] Πολλῶν δὲ κατὰ τὸ ἀναγκαῖον ἀναγομένων θυσιῶν καθ ἑκάστην ἡμέραν καὶ διαφερόντως ἐν πανηγύρεσι καὶ ἑορταῖς ὑπέρ τε ἰδίᾳ ἑκάστου καὶ κοινῇ ὑπὲρ ἁπάντων, διὰ μυρίας καὶ οὐχὶ τὰς αὐτὰς αἰτίας, ἅτε πολυανθρωποτάτου ἔθνους εὐσεβοῦντος, ἐδέησε καὶ νεωκόρων πλήθους εἰς τὰς ἱερὰς ὑπηρεσίας. [160] ἡ δ αἵρεσις ἐγίνετο πάλιν καινότατον ἀλλ οὐ τὸν εἰωθότα τρόπον μίαν τῶν δώδεκα φυλῶν ἐπικρίνας ἀριστίνδην ἐχειροτόνει θεοφιλοῦς ἔργου προθεὶς ἆθλα καὶ ἀριστεῖα. [161] τὸ δ ἔργον τοιόνδε ἦν Μωυσέως ἀναβάντος εἰς τὸ πλησίον ὄρος καὶ πλείους ἡμέρας ἰδιάζοντος τῷ θεῷ, τὴν ἀπουσίαν αὐτοῦ καιρὸν ἐπιτήδειον εἶναι νομίσαντες οἱ μὴ βέβαιοι τὰς φύσεις, ὥσπερ ἀναρχίας γενομένης, ἄφετοι πρὸς ἀσέβειαν ὥρμησαν καὶ ἐκλαθόμενοι τῆς πρὸς τὸ ὂν ὁσιότητος ζηλωταὶ τῶν Αἰγυπτιακῶν γίνονται πλασμάτων. [162] εἶτα χρυσοῦν ταῦρον κατασκευασάμενοι, μίμημα τοῦ κατὰ τὴν χώραν ἱερωτάτου ζῴου δοκοῦντος εἶναι, θυσίας ἀθύτους ἀνῆγον καὶ χοροὺς ἀχορεύτους ἵστασαν ὕμνους τε ᾖδον θρήνων οὐδὲν διαφέροντας καὶ ἐμφορηθέντες ἀκράτου διπλῇ μέθῃ κατίσχοντο, τῇ μὲν ἐξ οἴνου, τῇ δὲ καὶ ἀφροσύνης, κωμάζοντές τε καὶ παννυχίζοντες ἀπροόρατοι τοῦ μέλλοντος ἡδέσι κακοῖς συνεβίουν, ἐφεδρευούσης δίκης, ἣ μὴ βλέποντας ἔβλεπε καὶ ὧν ἄξιοι τιμωριῶν εἰσιν

136 Il vitello d oro (Mos. 2, ; ) [2, 159] Dato che, di necessità, in molti offrivano sacrifici quotidianamente e soprattutto in occasione di riunioni e feste, in privato per ciascuno e in pubblico per tutti, per migliaia di motivi e non sempre gli stessi - poiché un popolo numerosissimo seguiva i precetti religiosi -, si avvertiva la necessità di un gruppo di custodi del Tempio per i servizi sacri. [160] La scelta avvenne in modo del tutto originale, e non secondo il solito: Mosè scelse e nominò per il merito una delle dodici tribù, assegnando un premio e una ricompensa per un azione gradita a Dio. [161] L azione era questa: quando Mosè salì sul monte vicino e comunicò con Dio per più giorni, quanti non erano saldi per natura ritennero che la sua lontananza fosse il momento propizio: come se fossero caduti nell anarchia, si lanciarono senza freni verso l empietà. Dimentichi della pietà verso l Essenza, si trasformarono in fanatici delle immagini egiziane. [162] Perciò fusero un toro d oro, imitazione di quello che in quella terra era ritenuto l animale più sacro, e offrivano sacrifici empi, formavano balli privi di danza e cantavano inni in nulla differenti da lamenti funebri. E, pieni di vino puro, furono presi da una duplice ubriacatura, l una dal vino, l altra dalla follia: vivevano con abitudini viziose, fra banchetti e feste notturne, e senza prevedere il futuro, mentre la giustizia attendeva il momento, lei che vedeva quanti non vedevano, e anche quali castighi si meritavano

137 De Vita Mosis [163] ἐπεὶ δὲ αἱ ἐν τῷ στρατοπέδῳ συνεχεῖς ἐκβοήσεις κατὰ πολυανθρώπους ὁμίλους ἀθροιζομένων ἄχρι πολλοῦ διαστήματος ἐχώρουν, ὡς καὶ μέχρι τῆς ἀκρωρείας τὴν περιήχησιν ἐλθεῖν, πληχθεὶς τὰ ὦτα Μωυσῆς ἐν ἀμηχάνοις ἦν ἅτε θεοφιλὴς ὁμοῦ καὶ φιλάνθρωπος, μήτ ἐκλιπεῖν ὑπομένων τὰς πρὸς θεὸν ὁμιλίας, ἃς ἰδιάζων μόνος μόνῳ διελέγετο, μήθ ὑπεριδεῖν τοῦ πλήθους ἐμπιπλαμένου τῶν ἐξ ἀναρχίας κακοπραγιῶν [164] ἔγνω γὰρ τὸν θροῦν δεινὸς ὢν ἐκ φωνῆς ἀνάρθρου καὶ ἀσήμου στοχάσασθαι ψυχῆς ἀδήλων καὶ ἀφανῶν τοῖς ἄλλοις παθῶν ἰδιότητας, ὅτι παροινίας ἐστὶν ἡ κατέχουσα ταραχή, γεννώσης ἀκρασίας μὲν κόρον, κόρου δὲ ὕβριν. [165] ἀνθελκόμενος δὲ καὶ ἀντισπώμενος πρὸς ἑκατέρου μέρους ὧδε κἀκεῖσε τί χρὴ δρᾶν ἠπόρει. σκοπουμένῳ δ αὐτῷ θεσπίζεται τάδε βάδιζε ταχέως ἐνθένδε, κατάβηθι πρὸς ἀνομίαν ἔσπευσεν ὁ λεώς χειροποίητον κατασκευάσαντες ταυρόμορφον θεὸν οὐ θεὸν προσκυνοῦσι καὶ θύουσιν, ὧν εἶδον καὶ ὧν ἤκουσαν ἁπάντων ὅσα συντείνει πρὸς εὐσέβειαν ἐκλαθόμενοι. [166] καταπλαγεὶς δὲ καὶ ἀναγκασθεὶς πιστεύειν ἀπίστοις πράξεσιν οἷα μεσίτης καὶ διαλλακτὴς οὐκ εὐθὺς ἀπεπήδησεν, ἀλλὰ πρότερον τὰς ὑπὲρ τοῦ ἔθνους ἱκεσίας καὶ λιτὰς ἐποιεῖτο συγγνῶναι τῶν ἡμαρτημένων δεόμενος εἶτ ἐξευμενισάμενος ὁ κηδεμὼν καὶ παραιτητὴς τὸν ἡγεμόνα ἐπανῄει χαίρων ἅμα καὶ κατηφῶν ἐγεγήθει μὲν γὰρ τὴν ἱκεσίαν τοῦ θεοῦ προσιεμένου, συννοίας δὲ καὶ κατηφείας μεστὸς ἦν οἰδῶν ἐπὶ τῇ τοῦ πλήθους παρανομίᾳ. [167] γενόμενος δ ἐν μέσῳ τοῦ στρατοπέδου καὶ τὴν ἐξαπίναιον ἐκδιαίτησιν τοῦ πλήθους θαυμάσας καὶ ὅσον ψεῦδος ἀνθ ὅσης ἀληθείας ὑπηλλάξαντο, κατιδὼν οὐκ εἰς ἅπαντας τὴν νόσον ἀφιγμένην, ἀλλά τινας ὑγιαίνοντας ἔτι καὶ μισοπονήρῳ πάθει χρωμένους, βουλόμενος διαγνῶναι τούς τε ἀνιάτως ἔχοντας καὶ τοὺς ἐπὶ τοῖς πεπραγμένοις δυσχεραίνοντας -136-

138 Il vitello d oro [163] Ma le continue grida nell accampamento, in proporzione alla numerosissima folla dei convenuti, si estendevano fino a una grande distanza, tanto che il rimbombo giungeva anche fino alla cima del monte: perciò le orecchie di Mosè furono colpite. Egli si trovava in difficoltà poiché amava Dio e insieme anche gli uomini e non sopportava di abbandonare la conversazione che intratteneva con Dio conversando da solo a solo, né di non curarsi della folla piena di cattive azioni generate dall anarchia. [164] Infatti, abile a comprendere le caratteristiche particolari delle passioni dell anima, invisibili e nascoste agli altri, a partire da suoni inarticolati e intelligibili, riconobbe il frastuono, poiché è propria dell ubriachezza la confusione che s impadronisce dell anima, mentre l intemperanza genera sazietà e la sazietà superbia. [165] Spinto e tirato da ogni parte, di qui e di lì, non sapeva che cosa bisognasse fare. Mentre rifletteva gli fu annunciato: Va veloce via di qui, scendi! Il popolo è corso verso l empietà! Si sono costruiti un immagine di toro foggiata a mano, un dio non dio, e gli si inchinano e gli offrono sacrifici: si sono dimenticati tutto quello che hanno visto e sentito riguardo la pietà religiosa. [166] Sbigottito e costretto a credere all incredibile, in qualità di intermediario e mediatore, non corse subito via, ma prima si dedicò a suppliche e preghiere per il popolo, chiedendo di perdonare quanti sbagliavano. Poi, dopo aver placato il Signore, questo protettore e supplice tornò indietro, contemporaneamente felice e abbattuto: infatti si rallegrava che Dio avesse accolto la supplica, ma era colmo di preoccupazione e tristezza e si indignava per la trasgressione della folla. [167] Perciò, giunto al centro dell accampamento e meravigliato per l improvviso mutamento della massa e perché avevano barattato tanta verità per tanta falsità, poiché vide che la malattia non aveva raggiunto tutti, ma alcuni erano ancora sani e provavano un opposizione al male, volendo distinguere gli inguaribili e quanti disapprovavano gli eventi, e se qualcuno fra quanti erravano cambiasse idea, emanò un proclama - questo -137-

139 De Vita Mosis καὶ εἰ δή τινες ἁμαρτόντες μετανοοῦσι, κήρυγμα κηρύττει_τὸ δ ἦν ἄρα βάσανος ἀκριβὴς τῆς ἑκάστου διανοίας, ὡς ἔχοι πρός τε ὁσιότητα καὶ τοὐναντίον_. [168] εἴ τι ς γάρ φησι πρὸς κύριον, ἴτω πρὸς μέ. βραχὺ μὲν τὸ λεχθέν, μεγάλη δ ἡ ἔμφασις, ἔστι γὰρ τοιόνδε τὸ δηλούμενον εἴ τις μηδὲν τῶν χειροποιήτων μηδ ὅσα γενητὰ νομίζει θεούς, ἀλλ ἕνα τὸν ἡγεμόνα τῶν ὅλων, ἐμοὶ προσίτω. [169] τῶν μὲν οὖν ἄλλων οἱ μὲν ἕνεκα τοῦ τὸν Αἰγυπτιακὸν ἐζηλωκέναι τῦφον ἀφηνιάζοντες οὐ προσεῖχον τοῖς λεγομένοις, οἱ δὲ φόβῳ κολάσεως ἴσως ἐγγυτέρω προσελθεῖν οὐκ ἐθάρρουν ἢ τὴν ἐκ Μωυσέως τίσιν δεδιότες ἢ τὴν ἐκ τοῦ πλήθους ἐπανάστασιν ἀεὶ γὰρ οἱ πολλοὶ τοῖς μὴ συναπονοουμένοις ἐπιτίθενται. [170] μία δ ἐξ ἁπάντων ἡ λεγομένη Λευϊτικὴ φυλὴ τοῦ κηρύγματος ἐπακούσασα καθάπερ ἀφ ἑνὸς συνθήματος ἔθει μετὰ σπουδῆς, τῇ ποδωκείᾳ τὴν προθυμίαν ἐπιδεικνυμένη καὶ τὴν ὀξύτητα τῆς εἰς εὐσέβειαν ψυχικῆς ὁρμῆς. [171] οὓς ἰδὼν Μωυσῆς ὥσπερ ἀπὸ βαλβῖδος ἁμιλλωμένους εἰ μὴ μόνον τοῖς σώμασιν εἶπεν ἐπισπεύδετε τὴν πρὸς ἡμᾶς ἄφιξιν ἀλλὰ καὶ ταῖς διανοίαις, αὐτίκα μαρτυρηθήσεται ξίφος ἀναλαβὼν ἕκαστος τοὺς μυρίων ἄξια θανάτων εἰργασμένους, οἳ τὸν ἀληθῆ θεὸν καταλιπόντες τοὺς ψευδωνύμους ἐδημιούργησαν φθαρταῖς καὶ γενηταῖς οὐσίαις τὴν τοῦ ἀφθάρτου καὶ ἀγενήτου πρόσρησιν ἐπιφημίσαντες, συγγενεῖς καὶ φίλους ἀποκτεινάτω φιλίαν καὶ συγγένειαν ὑπολαβὼν εἶναι μόνην ἀνδρῶν ἀγαθῶν ὁσιότητα. [172] οἱ δὲ τὴν παραίνεσιν ἑτοιμότητι φθάσαντες, ἐπεὶ καὶ τὰς γνώμας ἔτυχον ἠλλοτριωμένοι σχεδὸν ἀφ οὗ τὸ παρανόμημα γενόμενον εἶδον, ἀναιροῦσιν ἡβηδὸν εἰς τρισχιλίους τῶν πρὸ μικροῦ φιλτάτων. κειμένων δ ἐν ἀγορᾷ μέσῃ τῶν σωμάτων, ἡ πληθὺς θεασαμένη τοὺς μὲν ᾠκτίσατο, τὸ δὲ τῶν κτεινόντων ἔνθερμον ἔτι καὶ μεστὸν ὀργῆς παράστημα καταδείσασα φόβῳ νουθετεῖται

140 Il vitello d oro era la prova inconfutabile del pensiero di ognuno, su come la pensava a riguardo della religione e del suo contrario. [168] Quindi disse: Se qualcuno sta dalla parte del Signore, venga da me!. Breve il discorso, ma grande il concetto! Infatti il significato è questo: se qualcuno non ritiene divinità nessun artefatto né nulla di creato, ma uno solo il Signore di tutto, si avvicini a me. [169] Dunque fra gli altri, alcuni, che recalcitravano per imitare l alterigia egiziana, non prestarono attenzione alle parole, altri non ebbero il coraggio di avvicinarsi di più forse per paura di una punizione, per timore o della vendetta da parte di Mosè, o della sollevazione della folla. Infatti la moltitudine assale sempre quanti non condividono la sua follia. [170] Sola fra tutte, la cosiddetta tribù di Levi, all udire il proclama, come per un accordo corse prontamente e mostrò con la velocità dei piedi la prontezza d animo e l ardore dell impulso dell anima verso la religiosità. [171] Quando Mosè li vide come in gara presso la barriera di partenza, disse: Immediatamente si metterà alla prova se affrettate l arrivo presso di me non solo con i piedi, ma anche con il pensiero! Ciascuno di voi prenda una spada e uccida quanti hanno compiuto atti degni di migliaia di morti, quanti, abbandonando il vero Dio, se ne fecero uno con falso nome, dando a esseri corruttibili e creati il titolo dell Incorruttibile e dell Increato, siano questi parenti e amici. Si deve comprendere che l amicizia e la parentela sono solo la religiosità degli uomini buoni!. [172] Quelli prevennero l esortazione con prontezza, poiché avevano reso ostili le loro anime dal momento in cui avevano visto compiersi la trasgressione: uccisero circa tremila uomini a partire dai giovani fra quanti fino a poco prima erano carissimi. Mentre i corpi giacevano al centro della piazza, la folla, vedendoli, li compianse, ma fu bloccata dalla paura per timore dell esaltazione ancora ardente e piena di rabbia degli uccisori

141 De Vita Mosis [173] Μωυσῆς δὲ τὴν ἀριστείαν ἀποδεξάμενος γέρας ἐπενόησε καὶ ἐβεβαίωσε τῇ πράξει τὸ οἰκεῖον ἔδει γὰρ τοὺς ὑπὲρ θεοῦ τιμῆς ἑκούσιον πόλεμον ἀραμένους καὶ βραχεῖ καιρῷ κατωρθωκότας ἀξιωθῆναι τῆς θεραπείας αὐτοῦ λαχόντας ἱερωσύνην. [2,270] Τοιαῦτα μέν ἐστιν, ἃ περὶ τῆς οὐρανίου τροφῆς κατεχόμενος ἐθέσπισεν. ἕτερα δ ἑξῆς ἀναγκαῖα, καίτοι δόξαντα ἂν παραινέσεσιν ἐοικέναι μᾶλλον ἢ χρησμοῖς, ὧν ἐστι καὶ τὸ χρησθὲν κατὰ τὴν μεγίστην τῶν πατρίων ἐκδιαίτησιν, περὶ ἧς καὶ πρόσθεν εἶπον, ἡνίκα τεκτηνάμενοι ταῦρον χρυσοῦν, Αἰγυπτιακοῦ μίμημα τύφου, χοροὺς ἵστασαν καὶ βωμοὺς κατεσκεύαζον καὶ θυσίας ἀνῆγον ἐκλαθόμενοι τοῦ πρὸς ἀλήθειαν θεοῦ καὶ τὴν προγονικὴν εὐγένειαν, ἣ δι εὐσεβείας καὶ ὁσιότητος ηὐξήθη, καθαιροῦντες. [271] ἐφ οἷς Μωυσῆς περιπαθήσας, εἰ πρῶτον μὲν ὁ λαὸς πᾶς ἐξαίφνης γεγένηται τυφλὸς ὁ ἄχρι πρὸ μικροῦ πάντων ἐθνῶν ὀξυωπέστατος, ἔπειτα δὲ εἰ πλάσμα μύθου κατεψευςμένον ἴσχυσε τοσαύτην αὐγὴν σβέσαι τῆς ἀληθείας, ἣν οὔθ ἥλιος ἐκλιπὼν οὔθ ὁ σύμπας χορὸς τῶν ἀστέρων ἐπισκιάσει_περιλάμπεται γὰρ ἰδίῳ φέγγει νοητῷ καὶ ἀσωμάτῳ, πρὸς ὃ παραβαλλόμενον τὸ αἰσθητὸν νὺξ ἂν πρὸς ἡμέραν εἶναι νομισθείη_, [272] δι ἣν αἰτίαν οὐκέτι μένων ὁ αὐτὸς ἐξαλλάττεται τό τε εἶδος καὶ τὴν διάνοιαν καὶ ἐπιθειάσας φησί τίς ἐστιν ὁ μὴ τῷ πλάνῳ συνενεχθεὶς μηδὲ τὸ κῦρος ἐπιφημίσας τοῖς ἀκύροις; πᾶς ὁ τοιοῦτος ἐμοὶ προσίτ ω. [273] μιᾶς δὲ φυλῆς προσελθούσης οὐχ ἧττον ταῖς διανοίαις ἢ τοῖς σώμασιν, οἳ πάλαι μὲν ἐφόνων κατὰ τῶν ἀθέων καὶ ἀνοσιουργῶν, ἡγεμόνα δ ἐζήτουν καὶ στρατάρχην ἀνευρεῖν, ὃς ἐνδίκως ὑφηγήσεται καιρὸν καὶ τρόπον τῆς ἀμύνης, _ οὓς ὀργῶντας εὑρὼν καὶ γέμοντας εὐτολμίας καὶ παραστήματος, ἔτι μᾶλλον ἢ πρότερον θεοφορηθείς, ξίφος ἕκαστος ὑμῶν -140-

142 Il vitello d oro [173] Mosè approvò l azione eroica, pensò a un premio e assicurò all atto un dono appropriato: infatti era inevitabile che quanti avevano intrapreso una guerra volontaria in onore di Dio e brevemente l avevano condotta a buon fine fossero degni del suo servizio e ottenessero il sacerdozio. [2,270] Questo è quanto profetizzò in stato di possessione sul nutrimento celeste. In seguito vi furono altre profezie indispensabili, benché sembrino simili più a esortazioni che a oracoli: fra questi vi è anche la profezia al tempo della più rilevante mutazione dei costumi patri. Ne ho parlato anche in precedenza: quando, dopo aver fabbricato un toro d oro, imitazione della vanità egiziana, organizzarono danze e innalzarono altari e offrirono sacrifici, dimenticando colui che è veramente Dio e distruggendo la nobiltà degli antenati, accresciuta con la religiosità e la pietà. [271] Per questo Mosè si turbò moltissimo, perché si chiedeva innanzitutto se tutto il popolo, all improvviso, fosse divenuto cieco, quello stesso che poco prima era il più acuto nella vista fra tutte le genti, e poi se la falsa immagine di una favoletta avesse la forza di spegnere il tanto grande splendore della verità, che neppure un eclissi di sole né l intero gruppo degli astri potrebbe oscurare - infatti splende di luce propria, intellettuale e priva di corpo: al suo confronto il sensibile sarebbe ritenuto come notte in confronto al giorno -. [272] Per questo motivo, fuori di sé, muta l aspetto e il pensiero e, ispirato, dice: Chi non è oppresso dall errore e non ha attribuito la potenza a chi ne è privo? Chiunque sia così si avvicini a me!. [273] Una sola tribù si avvicinò non meno con il pensiero che con il corpo, quelli che da tempo desideravano uccidere gli empi e gli atei, ma cercavano di trovare una guida e un comandante, che mostrasse giustamente l occasione e il modo della vendetta. E trovandoli ardenti e gonfi di audacia ed eccitazione, ancora -141-

143 De Vita Mosis ἀναλαβὼν φησίν ᾀττέτω διὰ παντὸς τοῦ στρατοπέδου καὶ κτεινέτω μὴ μόνον ἀλλοτρίους ἀλλὰ καὶ φίλων καὶ συγγενῶν τοὺς οἰκειοτάτους ἐπιστροφάδην, εὐαγέστατον κρίνων τὸ ἔργον ὑπὲρ ἀληθείας καὶ θεοῦ τιμῆς, ὧν ὑπερμαχεῖν καὶ προαγωνίζεσθαι κουφότατος πόνος. [274] οἱ δ αὐτοβοεὶ τρισχιλίους κτείναντες τοὺς ἀρχηγέτας μάλιστα τῆς ἀσεβείας γενομένους οὐκ ἀπελογήσαντο μόνον περὶ τοῦ μὴ συνεφάψασθαι τοῦ τολμήματος, ἀλλὰ καὶ ἐν ἀριστέων τοῖς γενναιοτάτοις ἐνεγράφησαν καὶ γέρως ἠξιώθησαν οἰκειοτάτου ταῖς πράξεσιν, ἱερωσύνης ἔδει γὰρ θεραπευτὰς ὁσιότητος γενέσθαι τοὺς ὑπὲρ αὐτῆς ἀνδραγαθισαμένους καὶ προπολεμήσαντας

144 Il vitello d oro più ispirato di prima, disse: Ciascuno di voi prenda una spada: si slanci per tutto l accampamento e, volgendosi da ogni parte, uccida non solo gli estranei, ma anche i più cari fra parenti e amici. Quest azione sia giudicata del tutto sacra, in nome della verità e dell onore di Dio: combattere per Lui ed ergersi in Sua difesa è una fatica lievissima. [274] Quelli al primo assalto uccisero tremila dei principali fomentatori dell empietà. E così non solo si premunirono contro l accusa di aver partecipato all impudenza, ma furono anche registrati fra i più nobili dei capi; ottennero inoltre il dono più appropriato al gesto, il sacerdozio. Infatti era inevitabile che quanti avevano agito in modo nobile e avevano combattuto per la santità ne divenissero i ministri

145 [2,174] Ἐπεὶ δ οὐ μία τάξις τῶν ἱερωμένων, ἀλλ οἷς μὲν ἐπιτέτραπται τὰ περὶ τὰς εὐχὰς καὶ θυσίας καὶ τὰς ἄλλας ἱερουργίας ἄχρι τῶν ἀδύτων ἰοῦσιν, οἷς δὲ τούτων μὲν οὐδέν, ἐπιμέλειαι δὲ καὶ φυλακαὶ μεθ ἡμέραν καὶ νύκτωρ τοῦ τε ἱεροῦ καὶ τῶν ἐν αὐτῷ, οὓς νεωκόρους ἔνιοι καλοῦσιν, ἡ πολλοῖς πολλαχοῦ μυρίων αἰτία κακῶν γενομένη περὶ πρωτείων στάσις ἐπεπόλασε κἀνταῦθα, τῶν νεωκόρων ἐπιθεμένων τοῖς ἱερεῦσι καὶ τὴν ἐκείνων τιμὴν παρασπάσασθαι διανοηθέντων καὶ τοῦτ εὐμαρῶς ἔσεσθαι πολλαπλασίους τὸν ἀριθμὸν ὄντες. [175] ὑπὲρ δὲ τοῦ μὴ δοκεῖν ἰδίᾳ γνώμῃ νεωτερίζειν καὶ τὴν πρεσβυτάτην τῶν δώδεκα φυλῶν συμφρονεῖν ἀναπείθουσιν, ᾗ πολλοὶ τῶν εἰκαι- [176] οτέρων ἐπηκολούθησαν ὡς ἔχειν δυναμένῃ πρεσβεῖον ἡγεμονίας. μέγαν τοῦτον ἐπιτειχισμὸν ἔγνω Μωυσῆς φυόμενον καθ αὑτοῦ τὸν γὰρ ἀδελφὸν ἀρχιερέα κατὰ τὰ χρησθέντα λόγια ᾕρητο, διαβολαὶ δ ἦσαν ὡς τοὺς μὲν χρησμοὺς ἐπιψευσαμένου, ποιησαμένου δὲ τὴν αἵρεσιν διὰ τὴν οἰκειότητα καὶ τὴν πρὸς τὸν ἀδελφὸν εὔνοιαν. [177] ἐφ οἷς εἰκότως ἀνιαθείς, εἰ μὴ μόνον ἀπιστεῖται διὰ τοσούτων ἐλέγχων τὴν ἑαυτοῦ πίστιν ἐπιδειξάμενος, ἀλλὰ καὶ ἐπ ἔργοις ἅπερ ἀναφέρεται πρὸς θεοῦ τιμήν, δι ἃ μόνα καὶ τὸν ἐν τοῖς ἄλλοις τὸ ἦθος κατεψευσμένον ἀναγκαῖον ἦν ἀληθεύειν_ ἀλήθεια γὰρ ὀπαδὸς θεοῦ_, λόγοις μὲν ἀναδιδάσκειν περὶ τῆς ἑαυτοῦ προαιρέσεως οὐκ ἐδοκίμαζε, τὸ μεταπείθειν ἐπιχειρεῖν τοὺς προκαταληφθέντας ἐναντίαις δόξαις ἀργαλέον -144-

146 La rivolta di Chore (Mos. 2, ; ) [2,174] Ma non c era un unico ordine di consacrati: invece, agli uni, che entravano fino al penetrale, ci si rivolgeva per quanto concerneva preghiere, sacrifici e il resto della liturgia. Per gli altri però non c era nulla di questo, ma servizi e sorveglianza del luogo sacro e del suo contenuto giorno e notte: alcuni li chiamano custodi del Tempio. La causa di migliaia di mali per molti in molti luoghi, la rivolta per il primato, venne anche da qui, quando i custodi attaccarono i sacerdoti e meditarono di strappare la loro dignità: e speravano che questo sarebbe avvenuto facilmente poiché erano molto più numerosi in quantità. [175] Per non dare l impressione di ribellarsi per uno scopo privato, convinsero a partecipare anche la più antica delle dodici tribù, alla quale tennero dietro molti dei più sconsiderati, come se potesse avere il comando come privilegio per l antichità. [176] Mosè capì che questa grande muraglia nasceva contro di lui: infatti, secondo gli oracoli annunciati, aveva scelto il fratello come sommo sacerdote. Ma c erano calunnie come se avesse falsificato le profezie, compiendo la scelta per la parentela e per la benevolenza verso il fratello. [177] Giustamente era afflitto da queste parole, perché non solo non veniva creduto pur avendo mostrato la propria fede con prove tanto grandi, ma per di più in questioni che riguardavano la venerazione di Dio: infatti per queste solo era necessario che dicesse la verità anche chi è solito mentire sul resto - perché la verità è compagna di Dio. Però non ritenne opportuno spiegare a parole la propria scelta, sapendo che è difficile cercare di far -145-

147 De Vita Mosis εἰδώς, ἱκετεύει δὲ τὸν θεὸν ἐμφανεῖς ἀποδείξεις αὐτοῖς παρασχεῖν περὶ τοῦ μηδὲν ἐψεῦσθαι κατὰ τὴν τῆς ἱερωσύνης αἵρεσιν. [178] ὁ δὲ κελεύει δώδεκα ῥάβδους λαβεῖν ταῖς φυλαῖς ἰσαρίθμους καὶ τὰ μὲν τῶν ἄλλων ὀνόματα φυλάρχων ἐπιγράψαι ταῖς ἕνδεκα, τῇ δὲ λοιπῇ τὸ τοῦ ἀδελφοῦ καὶ ἀρχιερέως, εἶτ εἰς τὸν νεὼν ἄχρι τῶν ἀδύτων εἰσενεγκεῖν ὁ δὲ τὰ προσταχθέντα ποιήσας ἐκαραδόκει τὸ ἀποβησόμενον. [179] τῇ δ ὑστεραίᾳ λογίῳ πληχθείς, ἅπαντος τοῦ ἔθνους παρεστῶτος, εἰσέρχεται καὶ τὰς ῥάβδους ἐκκομίζει, τὰς μὲν ἄλλας οὐδὲν διάφορον ἐχούσας, μίαν δ ἐφ ᾗ τοὔνομα ἐπεγέγραπτο τοῦ ἀδελφοῦ τεθαυματουργημένην οἷα γὰρ φυτὸν εὐγενὲς ἅπασα νέους βλαστοὺς ἐξέφυσε καὶ ὑπ εὐφορίας καρπῶν ἔβριθεν. [180] οἱ δὲ καρποὶ κάρυα ἦσαν, ἃ φύσιν ἐναντίαν ἔχει τοῖς ἄλλοις ἐπὶ γὰρ τῶν πλείστων, σταφυλῆς, ἐλαίας, μήλων, διαφέρει τὸ σπέρμα καὶ τὸ ἐδώδιμον, ἃ διαφέροντα τόποις χωρίζεται τὸ μὲν γὰρ ἐδώδιμον ἔξω, τὸ δὲ σπέρμα εἴσω κατακέκλεισται τοῦ δὲ καρύου ταὐτόν ἐστι τό τε σπέρμα καὶ τὸ ἐδώδιμον, ἀμφοτέρων εἰς μίαν ἰδέαν ἀποκριθέντων, καὶ τόπος εἷς ὁ ἐντὸς ὠχυρωμένος καὶ περιπεφρουρημένος ἕρκει διπλῷ, τῷ μὲν ἐκ φλοιοῦ πάνυ βαθέος, τῷ δ οὐδὲν ἀποδέοντι ξυλίνου κατασκευάσματος ἀφ οὗ τελείαν ἀρετὴν αἰνίττεται. [181] ὥσπερ γὰρ ἐν καρύῳ ταὐτόν ἐστιν ἀρχὴ καὶ τέλος, ἀρχὴ μὲν ᾗ σπέρμα, τέλος δὲ ᾗ καρπός, οὕτως ἔχει καὶ ἐπὶ τῶν ἀρετῶν ἑκάστῃ γὰρ συμβέβηκεν εἶναι καὶ ἀρχὴν καὶ τέλος, ἀρχὴν μέν, ὅτι οὐκ ἐξ ἑτέρας δυνάμεως ἀλλ ἐξ ἑαυτῆς φύεται, τέλος δέ, ὅτι πρὸς αὐτὴν ὁ κατὰ φύσιν βίος σπεύδει. [182] μία μὲν αἰτία ἥδε, λέγεται δὲ καὶ ἑτέρα τῆς προτέρας ἐμφαντικωτέρα καρύου τὸ μὲν φλοιῶδές ἐστι πικρόν, τὸ δ εἴσω περικείμενον ὡσανεὶ ξύλινον ἕρκος στιφρὸν εὖ μάλα καὶ κραταιόν, οἷς ἀμφοτέροις ὁ καρπὸς ἐγκατακεκλεισμένος οὐκ ἔστιν εὔληπτος

148 La rivolta di Chore cambiare parere a chi è fermo in opinioni contrarie, ma supplicò Dio di fornire dimostrazioni evidenti che non aveva mentito affatto nella scelta del sacerdozio. [178] Dio ordina di prendere dodici bastoni, in numero uguale alle tribù, e di incidere su undici i nomi degli altri capi, e sul rimanente quello del fratello e sommo sacerdote; quindi portarle fino ai penetrali del tempio. Mosè, eseguiti gli ordini, attese gli avvenimenti. [179] Il giorno seguente, spinto da un oracolo, di fronte a tutto il popolo, entra e porta fuori i bastoni; gli uni non avevano alcuna differenza, mentre solo uno, quello sul quale era inciso il nome del fratello, aveva qualcosa di miracoloso: infatti, come una pianta rigogliosa, aveva fatto nascere ovunque giovani germogli ed era appesantito per l abbondanza di frutti. [180] I frutti erano mandorle, che sono per natura opposte agli altri. Infatti per la maggior parte, uva, olive, mele, sono differenti il seme e la parte commestibile, che, diversi, sono in posti separati: la parte commestibile è fuori, mentre il seme è rinchiuso dentro. Invece della mandorla il seme e la parte commestibile sono la stessa cosa, dato che entrambi sono distinti in un unica forma; il posto è uno solo, interno, fortificato e custodito da un doppio riparo, l uno di una spessa corteccia, l altro per nulla diverso da un espediente di legno, con il quale si allude alla virtù perfetta. [181] Come infatti nella mandorla sono identici l inizio e la fine - l inizio come seme, la fine come frutto - così è anche a riguardo delle virtù: infatti ciascuna si trova ad avere un inizio e una fine, l inizio perché è generata non da altre forze, ma da se stessa, la fine perché la vita secondo natura si affretta verso di lei. [182] Questa è una motivazione, ma si dirà anche l altra, più significativa della precedente: la scorza della mandorla è dura, l involucro interno, come un riparo di legno, è molto compatto e robusto; il frutto, racchiuso da entrambi, non si prende facilmente

149 De Vita Mosis [183] τοῦτο ποιεῖται σύμβολον ἀσκητικῆς ψυχῆς, ἀφ οὗ προτρέπειν αὐτὴν οἴεται δεῖν ἐπ ἀρετὴν ἀναδιδάσκων, ὅτι πόνῳ προεντυχεῖν ἀναγκαῖον πικρὸν δὲ καὶ ἀντιτυπὲς καὶ σκληρὸν ὁ πόνος, ἐξ οὗ φύεται τἀγαθόν, οὗ χάριν οὐ μαλακιστέον. [184] ὁ μὲν γὰρ τὸν πόνον φεύγων φεύγει καὶ τὰ ἀγαθά, ὁ δὲ τλητικῶς καὶ ἀνδρείως ὑπομένων τὰ δυσκαρτέρητα σπεύδει πρὸς μακαριότητα οὐ γὰρ ἁβροδιαίτοις καὶ τὴν ψυχὴν ἐκτεθηλυμμένοις καὶ τὸ σῶμα διαρρέουσιν ὑπὸ τῆς καθ ἑκάστην ἡμέραν ἀδιαστάτου θρύψεως ἀρετὴ πέφυκεν ἐνδιαιτᾶσθαι, κακουμένη δὲ μετανίσταται πρότερον ἀπόλειψιν χρηματίσασα πρὸς τὸν ἄρχοντα τὸν ὀρθὸν λόγον. [185] ἀλλ εἰ δεῖ τἀληθὲς εἰπεῖν, ὁ φρονήσεως καὶ σωφροσύνης ἀνδρείας τε καὶ δικαιοσύνης ἱερώτατος θίασος ἀσκητὰς μετατρέχει καὶ ὅσοι τὸν αὐστηρὸν καὶ σκληροδίαιτον βίον, ἐγκράτειαν καὶ καρτερίαν, ζηλοῦσι σὺν εὐτελείᾳ καὶ ὀλιγοδεΐᾳ, δι ὧν τὸ κυριώτατον τῶν ἐν ἡμῖν, ὁ λογισμός, εἰς ὑγείαν ἄνοσον καὶ εὐεξίαν ἐπιδίδωσι καθελὼν τὸν βαρὺν τοῦ σώματος ἐπιτειχισμόν, ὃν οἰνοφλυγίαι καὶ ὀψοφαγίαι καὶ λαγνεῖαι καὶ αἱ ἄλλαι ἀπλήρωτοι ἐπιθυμίαι συνεκρότησαν γεννήσασαι τὴν ἀντίπαλον ἀγχινοίας πολυσαρκίαν. [186] λέγεται μέντοι καὶ τῶν ἐν ἔαρι βλαστάνειν εἰωθότων δένδρων ἡ ἀμυγδαλῆ καὶ πρῶτον ἀνθεῖν εὐαγγελιζομένη φορὰν ἀκροδρύων καὶ ὕστατον φυλλορροεῖν τὴν ἐπέτειον πρὸς μήκιστον ἀποτείνουσα τῆς χλόης εὐγηρίαν ὧν ἑκάτερον ποιεῖται σύμβολον τῆς ἱερατικῆς φυλῆς, αἰνιττόμενος ὅτι καὶ πρώτη καὶ ὑστάτη τοῦ σύμπαντος ἀνθρώπων γένους ἀνθήσει, καθ ὃν ἂν χρόνον δόξῃ τῷ θεῷ ταῖς ἐαριναῖς τροπαῖς ἐξομοιῶσαι τὸν ἡμέτερον βίον ἀνελόντι τὴν ἐπίβουλον καὶ τοῦ κακοδαιμονεῖν πηγὴν πλεονεξίαν. [2,275] Ἔχω δέ τι μηνῦσαι σημειωδέστερον λόγιον, περὶ οὗ καὶ πάλαι διεξῆλθον, ὅτε τὰ τῆς ἀρχιερωσύνης ἐπῄειν τοῦ προφήτου, ὅπερ αὐτὸς -148-

150 La rivolta di Chore [183] Questo è creato come simbolo dell anima ascetica: per mezzo suo pensa che sia doveroso incoraggiarla verso la virtù, dato che insegna che è necessario che prima si incontri la fatica; ed è dura e resistente e pesante la fatica, dalla quale nasce il bene, in vista del quale non bisogna infiacchirsi. [184] Infatti chi fugge la fatica fugge anche i beni, mentre chi sopporta con forza e pazienza cose insopportabili si affretta verso la beatitudine; infatti la virtù non è fatta per dimorare negli effeminati, nei rammolliti nell anima, in quanti rovinano il corpo a causa di una mollezza ininterrotta giorno dopo giorno, ma, maltrattata, cambia, dopo aver chiesto il divorzio alla giusta ragione in quanto arconte. [185] Ma, se bisogna dire la verità, la schiera santissima della prudenza e della saggezza, del coraggio e della giustizia corre con gli asceti e quanti cercano la vita austera e dura, la moderazione e la temperanza, con la frugalità e la semplicità, per mezzo delle quali la nostra parte principale, la ragione, progredisce verso la salute priva di malattie e verso la forza, eliminando la pesante custodia del corpo, che hanno formato le ubriacature e le ghiottonerie e la lascivia e le altre insaziabili passioni che creano la carnosità opposta alla perspicacia. [186] Si dice che fra gli alberi che solitamente sbocciano in primavera il mandorlo è il primo a fiorire, dando il buon annuncio dell abbondanza di frutti, e l ultimo a perdere le foglie, prolungando il più possibile ogni anno la felice vecchiaia del verde. Ciascuna di queste due caratteristiche è creata come simbolo della tribù sacerdotale, alludendo al fatto che fiorirà per prima e per ultima di tutta la specie umana, in quel tempo in cui parrà opportuno a Dio rendere la nostra vita simile alla stagione primaverile, eliminando l insidiosa fonte dell infelicità, la prepotenza. [2,275] Devo ancora rivelare un oracolo più notevole, del quale ho parlato anche in precedenza, quando mi avvicinavo alla -149-

151 De Vita Mosis πάλιν κατασχεθεὶς ἀνεφθέγξατο, τελειωθὲν οὐ μακροῖς χρόνοις ὕστερον, ἀλλ εὐθὺς ὅτ ἐχρησμῳδεῖτο. [276] τῶν περὶ τὸν νεὼν λειτουργῶν δύο τάξεις εἰσίν, ἡ μὲν κρείσσων ἱερέων, ἡ δ ἐλάττων νεωκόρων ἦσαν δὲ κατ ἐκεῖνον τὸν χρόνον τρεῖς μὲν ἱερεῖς, νεωκόρων δὲ πολλαὶ χιλιάδες. [277] οὗτοι φυσηθέντες ἐπὶ τῇ τοῦ οἰκείου πλήθους περιουσίᾳ τῆς τῶν ἱερέων κατεφρόνουν ὀλιγότητος καὶ δύο ἐν ταὐτῷ παρανομήματα συνύφαινον, ὧν τὸ μὲν ἦν καθαίρεσις τῶν ὑπερεχόντων, τὸ δ αὔξησις τῶν ἐλαττόνων, οἷα ἡγεμόσιν ὑπηκόων ἐπιτιθεμένων ἐπὶ συγχύσει τοῦ κρατίστου καὶ δημωφελεστάτου, τῆς τάξεως. [278] εἶτ ἐπισυνιστάμενοι καὶ ἀθροιζόμενοι κατεβόων τοῦ προφήτου, ὡς δι οἰκειότητα τῷ τε ἀδελφῷ καὶ τοῖς ἀδελφιδοῖς χαρισαμένου τὴν ἱερωσύνην καὶ ἐπιψευσαμένου τὰ περὶ τὴν αἵρεσιν αὐτῶν, ὡς ἐπιφροσύνῃ θείᾳ, καθάπερ διεξῄειμεν, μὴ γενόμενα. [279] ἐφ οἷς ἀνιαθεὶς καὶ περιαλγήσας, καίτοι πρᾳότατος ὢν καὶ ἡμερώτατος, οὕτως πρὸς δικαίαν ὀργὴν ὑπὸ μισοπονήρου πάθους ἠκονήθη, ὡς ἱκετεῦσαι τὸν θεὸν ἀποστραφῆναι τὴν θυσίαν αὐτῶν, οὐκ ἐπειδήπερ ἔμελλεν ὁ δικαιότατος κριτὴς ἱερουργίας ἀσεβῶν παραδέχεσθαι, ἀλλ ὅτι καὶ ἡ ψυχὴ τοῦ θεοφιλοῦς τὸ κατ αὐτὴν μέρος οὐχ ὑποσιωπᾷ, σπεύδουσα μὴ εὐοδεῖν ἀνοσίους, ἀλλ ἀεὶ τῆς προθέσεως διαμαρτάνειν. [280] ἔτι δὲ ζέων καὶ πεπυρωμένος ὑπὸ τῆς νομίμου διαγανακτήσεως ἐνθουσιᾷ μεταβαλὼν εἰς προφήτην καὶ θεσπίζει τάδε χαλεπὸν ἀπιστία πρᾶγμα τοῖς ἀπίστοις μόνοις τούτους οὐ λόγος ἀλλ ἔργα παιδεύει παθόντες εἴσονται τὸ ἐμὸν ἀψευδές, ἐπεὶ μαθόντες οὐκ ἔγνωσαν. [281] ἐπικριθήσεται δὲ τοῦτο τῇ τοῦ βίου τελευτῇ εἰ μὲν γὰρ θάνατον ἐνδέξονται τὸν κατὰ φύσιν, πέπλασμαι τὰ λόγια, εἰ δὲ καινόν τινα καὶ -150-

152 La rivolta di Chore storia del sommo sacerdozio del profeta: egli lo pronunciò di nuovo posseduto, e si compì non molto tempo dopo, ma subito, appena profetizzò. [276] Fra quanti prestano servizio nel Tempio, vi sono due schiere: l una, superiore, di sacerdoti, l altra, inferiore, di custodi del Tempio; in quel tempo c erano tre sacerdoti, ma molte migliaia di custodi. [277] Costoro, gonfi per il gran numero della propria folla, disprezzavano lo scarso numero di sacerdoti e tramavano due trasgressioni nello stesso momento: da una parte l uccisione dei superiori, dall altra l innalzamento degli inferiori, come quando i sottoposti si impongono sui superiori per lo sconvolgimento della situazione più forte e più utile al popolo, l ordine. [278] Allora si riunirono tutti insieme e gridarono contro il profeta, come se avesse fatto un favore al fratello e ai nipoti in nome della parentela e avesse mentito a proposito della loro scelta, che non sarebbe avvenuta, come abbiamo spiegato, per la saggia volontà divina. [279] Addolorato e molto triste per questo, anche se era molto mite e benevolo, fu tanto istigato a una giusta ira dal suo odio verso il male che supplicò Dio di respingere le loro offerte, non perché il giustissimo giudice avrebbe mai accolto il sacrificio degli empi, ma perché anche l anima di chi è caro a Dio non ignorasse in silenzio il proprio compito, preoccupandosi invece che i sacrileghi non prosperino, ma che falliscano sempre l obiettivo. [280] Mosè, che ancora bolliva e bruciava per la giusta ira, venne ispirato e si mutò in profeta; profetizzò questo: L incredulità è una cosa penosa solo per gli increduli: questi non saranno educati dalle parole ma dai fatti! Apprenderanno con la sofferenza che io non mento, dato che non lo riconobbero con gli insegnamenti! [281] Questo sarà decretato con la fine della vita: infatti se riceveranno una morte secondo natura, gli oracoli saranno sta

153 De Vita Mosis παρηλλαγμένον, τὸ φιλάληθές μοι μαρτυρηθήσεται. χάσματα γῆς ὁρῶ διηνοιγμένης ἐπὶ μήκιστον εὐρυνόμενα, πολυανθρώπους ἀπολλυμένας συγγενείας, αὐτάνδρους ὑποσυρομένας καὶ καταπινομένας οἰκίας, ζῶντας ἀνθρώπους εἰς ᾅδου κατερχομένους. [282] ἐπεὶ δ ἡσύχασε, ῥήγνυται μὲν ἡ γῆ σεισμῷ τιναχθεῖσα, ῥήγνυται δὲ καθ ὃ μάλιστα μέρος αἱ σκηναὶ τῶν ἀσεβῶν ἦσαν, ὡς ὑπενεχθείσας ἀθρόας ἐπικρυφθῆναι τὰ γὰρ διαστάντα μέρη πάλιν συνῆλθε, τῆς χρείας ἀποτελεσθείσης, ἧς ἕνεκα διεζεύχθη. [283] μικρὸν δ ὕστερον τοὺς τῆς στάσεως ἡγεμόνας πεντήκοντα πρὸς τοῖς διακοσίοις ἄνδρας κεραυνοὶ κατασκήψαντες αἰφνίδιον ἀθρόους ἐξανάλωσαν μηδὲν μέρος ὑπολειπόμενοι τῶν σωμάτων, ὃ ταφῆς ἐπιμοιράσεται. [284] τὸ δὲ τῶν τιμωριῶν ἐπάλληλον καὶ τὸ ἑκατέρας μέγεθος διάσημον καὶ περιβόητον ἀπέφηνε τὴν εὐσέβειαν τοῦ προφήτου χρησαμένου θεῷ μάρτυρι τῆς περὶ τοὺς χρησμοὺς ἀληθείας. [285] ἄξιον δὲ κἀκεῖνο μὴ παριδεῖν, ὅτι τὰς κατὰ τῶν ἀσεβῶν κολάσεις διεκληρώσαντο γῆ καὶ οὐρανός, αἱ τοῦ παντὸς ἀρχαί τὴν γὰρ μοχθηρίαν ἐρρίζωσαν μὲν ἐπὶ γῆς, ἐξέτειναν δ εἰς αἰθέρα, τοσοῦτον ὕψος, αὐτὴν διάραντες. [286] ὅθεν καὶ τῶν στοιχείων ἑκάτερον ἐχορήγησε τὰς τιμωρίας, ἡ μὲν ἵν ὑποσύρῃ καὶ καταπίῃ τοὺς τότε βαρύνοντας αὐτὴν ῥαγεῖσα καὶ διαστᾶσα, ὁ δ ἵνα καταφλέξῃ καὶ διαφθείρῃ πυρὸς πολλοῦ φοράν, καινότατον ὑετόν, ὀμβρήσας. [287] τὸ δὲ τέλος καὶ τοῖς καταποθεῖσι καὶ τοῖς ὑπὸ τῶν κεραυνῶν διεφθαρμένοις ταὐτὸν ἀπέβαινεν οὐδέτεροι γὰρ ἐφάνησαν, οἱ μὲν ἐπικρυφθέντες γῇ τῇ τοῦ χάσματος συνόδῳ πρὸς τὸ ἰσόπεδον ἑνωθείσῃ, οἱ δ ὅλοι δι ὅλων ἀναλωθέντες ὑπὸ τοῦ κεραυνίου πυρός

154 La rivolta di Chore ti ingannevoli, ma se sarà nuova e strana, sarà provato il mio amore per la verità! Vedo un apertura della terra che si schiude allargandosi moltissimo, una famiglia numerosa distrutta, case tirate giù e inghiottite con tutti gli abitanti, uomini vivi condotti agli inferi!. [282] Appena tacque, si ruppe la terra, squassata da un terremoto, e si ruppe soprattutto la parte su cui si trovavano le tende degli empi, tanto che furono trascinate in mucchio e si persero alla vista: infatti le zolle separate si unirono di nuovo, una volta terminato il motivo per cui si erano separate. [283] Poco dopo fulmini si scagliarono sui duecentocinquanta capi della ribellione e li uccisero senza lasciare alcuna parte dei corpi che ricevesse una sepoltura. [284] La continuità dei castighi e l evidente e magnifica grandezza di entrambi mostrò la pietà del profeta, che si era servito di Dio come testimone della verità a proposito degli oracoli. [285] Vale la pena non trascurare anche questo, che ricevettero in sorte le punizioni degli empi la terra e il cielo, i principi del tutto: infatti la perversità aveva radici nella terra, ma si estendeva fino al cielo, dato che era stata innalzata a tale altezza. [286] Perciò anche ciascuno dei due elementi provvide alle punizioni, l una, scuotendosi e aprendosi, per trarre giù e inghiottire quanti l appesantivano, l altro per bruciare e distruggere con una precipitazione abbondante di fuoco, nuovissima pioggia. [287] La fine fu la medesima per quanti furono inghiottiti e per quanti furono uccisi dai fulmini: infatti nessuno di loro riapparve, gli uni nascosti sotto la terra che riappianava la crepa della voragine, gli altri distrutti completamente dal fuoco dei fulmini

155 [288] Χρόνοις δ ὕστερον, ἐπειδὴ τὴν ἐνθένδε ἀποικίαν ἔμελλεν εἰς οὐρανὸν στέλλεσθαι καὶ τὸν θνητὸν ἀπολιπὼν βίον ἀπαθανατίζεσθαι μετακληθεὶς ὑπὸ τοῦ πατρός, ὃς αὐτὸν δυάδα ὄντα, σῶμα καὶ ψυχήν, εἰς μονάδος ἀνεστοιχείου φύσιν ὅλον δι ὅλων μεθαρμοζόμενος εἰς νοῦν ἡλιοειδέστατον, τότε δὴ κατασχεθεὶς οὐκέτι συλλήβδην ἀθρόῳ παντὶ τῷ ἔθνει θεσπίζειν ἔοικεν ἀλλὰ καὶ κατὰ μέρος ἑκάστῃ φυλῇ τὰ μέλλοντα γενέσθαι καὶ αὖθις ἀποβησόμενα ὧν τὰ μὲν ἤδη συμβέβηκε, τὰ δὲ προσδοκᾶται, διότι πίστις τῶν μελλόντων ἡ τῶν προγεγονότων τελείωσις. [289] ἥρμοττε γὰρ διαφέροντας καὶ ταῖς σποραῖς, καὶ μάλιστα ἐν τοῖς μητρῴοις γένεσι, καὶ βουλευμάτων πολυτρόποις ἰδέαις καὶ τῶν περὶ τὸν βίον ἐπιτηδευμάτων ἀμυθήτοις διαφοραῖς ὥσπερ τινὰ κλήρου διανομὴν λογίων καὶ χρησμῶν ἁρμόζουσαν εὑρέσθαι. [290] θαυμάσια μὲν οὖν ταῦτα θαυμασιώτατον δὲ καὶ τὸ τέλος τῶν ἱερῶν γραμμάτων, ὃ καθάπερ ἐν τῷ ζῴῳ κεφαλὴ τῆς ὅλης νομοθεσίας ἐστίν. [291] ἤδη γὰρ ἀναλαμβανόμενος καὶ ἐπ αὐτῆς βαλβῖδος ἑστώς, ἵνα τὸν εἰς οὐρανὸν δρόμον διιπτάμενος εὐθύνῃ, καταπνευσθεὶς καὶ ἐπιθειάσας ζῶν ἔτι τὰ ὡς ἐπὶ θανόντι ἑαυτῷ προφητεύει δεξιῶς, ὡς ἐτελεύτησε μήπω τελευτήσας, ὡς ἐτάφη μηδενὸς παρόντος, δηλονότι χερσὶν οὐ θνηταῖς ἀλλ ἀθανάτοις δυνάμεσιν, ὡς οὐδ ἐν τάφῳ τῶν προπατόρων ἐκηδεύθη τυχὼν -154-

156 La morte di Mosè (Mos. 2, ) [288] In seguito, poiché voleva preparare la migrazione da qua al cielo e, abbandonata la vita mortale, divenire immortale, chiamato alla natura dell unità dal Padre, che l avrebbe scomposto nei primi elementi - lui che era una dualità, corpo e anima -, trasformato tutto interamente in uno spirito molto simile al sole, allora, preso da ispirazione, pare che abbia profetizzato non più a tutto il popolo riunito insieme, ma anche singolarmente a ogni tribù, ciò che sarebbe stato e ancora sarebbe avvenuto. Di questo, alcuni fatti si sono già verificati, altri sono attesi, perché la fiducia nel futuro sta nel compimento dal passato. [289] Infatti era opportuno che persone diverse anche per stirpe, e soprattutto nell ascendenza materna, e per molteplici modi di pensare e innumerevoli differenze nelle abitudini di vita, trovassero come eredità una distribuzione di oracoli e profezie adatta. [290] Dunque questo fu straordinario; ma ancora più straordinaria è la conclusione delle Sacre Scritture, che come in un animale è la testa dell intera legislazione. [291] Infatti Mosè era già stato sollevato ed era già proprio sulla barriera di partenza per dirigere la corsa verso il cielo volando: ma, ispirato e posseduto dalla divinità, ancora vivo profetizzò correttamente gli avvenimenti successivi alla sua morte, come morì pur non essendo morto, come fu sepolto senza nessuno presente - chiaramente non da mani mortali ma da forze immortali -, come non fu sepolto nel sepolcro degli antenati, ma otten

157 De Vita Mosis ἐξαιρέτου μνήματος, ὃ μηδεὶς εἶδεν ἀνθρώπων, ὡς σύμπαν τὸ ἔθνος αὐτὸν ὅλον μῆνα δακρυρροοῦν ἐπένθησεν ἴδιον καὶ κοινὸν πένθος ἐπιδειξάμενον ἕνεκα τῆς ἀλέκτου καὶ πρὸς ἕνα ἕκαστον καὶ πρὸς ἅπαντας εὐνοίας καὶ κηδεμονίας. [292] τοιοῦτος μὲν ὁ βίος, τοιαύτη δὲ καὶ ἡ τελευτὴ τοῦ βασιλέως καὶ νομοθέτου καὶ ἀρχιερέως καὶ προφήτου Μωυσέως διὰ τῶν ἱερῶν γραμμάτων μνημονεύεται

158 La morte di Mosè ne un monumento straordinario, che nessuno fra gli uomini ha mai visto, come tutto il popolo lo pianse per un intero mese e fu in lutto dimostrato in privato e in pubblico, per la sua ineffabile benevolenza e premura sia verso ciascuno in particolare sia verso tutti. [292] Così dunque è registrata la vita, e così anche la morte del re, legislatore, sommo sacerdote e profeta Mosè, secondo le Sacre Scritture

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160 Appendice (v. pag. 226) testo ebraico tradotto da Suzanne Daniel Nataf Hadassa Wolman

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225 The Hebrew translation was initiated by Israel s first prime minister, David Ben Gurion, who was familiar with Classical Greek literature and thought that Philo of Alexandria must become part of the national culture of the young state. It took a long time until the project was implemented, the first volume appearing in 1986, the most recent in The translation started with Philo s historical writings, including the Life of Moses, as these seemed of greatest interest to the Israeli public and the overall effort to recollect the history of the Jewish people from its beginning until today. Subsequent volumes included the Exposition and last but not least the Allegorical Commentary, the most esoteric of Philo s works. The Hebrew translation is distinct from all the others, because the introductions and annotations contextualize Philo not only in the Greco-Roman, but also in the Jewish traditions. Readers will be able to find ample material comparing Philo s thoughts and Bible exegesis to those of the rabbis as well as medieval philosophers and kabbalists. While the first Hebrew translators were new immigrants from France and Germany, who had imported their Classical training, the translation project is now being completed by young Israelis, born and trained in the country. The works of Philo, which have been preserved in an ancient Armenian translation, such as the Questions and Answers on Genesis and Exodus, still await translation into Hebrew. Maren Niehoff 5 224

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227 PHILO OF ALEXANDRIA LIFE OF MOSES פילון האלכסנדרוני על חיי משה Excerpts Translation by Suzanne Daniel-Nataf Hadassa Wolman Guaraldi

228 Promoted by Sponsored by Trust: Lectures On Philo Via Chiesa, Coriano (RN) C.F IBAN: IT67E Shemà Scuola di studi e cultura ebraica Margulies Levinas, Firenze in collaboration with G.I.R.O.T.A. - Gruppo Italiano di Ricerca su Origene e la Tradizione Alessandrina GuaraldiLAB Centro Cardinal Bea per gli Studi Giudaici PRINTING ON DEMAND New digital printing solutions at the service of Culture Under the patronage of PONTIFICIUM CONSILIUM DE CULTURA Il Convegno è riconosciuto dal MIUR come aggiornamento per i docenti di ogni ordine e grado. Courtesy of The Bialik Institute - Jerusalem with The Israel Academy of Sciences and Humanities, by Guaraldi s.r.l. Sede legale: via Novella 15, Rimini Redazione: via Covignano 302, Rimini - tel shop.guaraldilab.com info@guaraldi.it - info@guaraldilab.com Layout and cover of the present edition: Alice Metulini PHILO OF ALEXANDRIA / WRITINGS, Life of Moses A: Translated with introduction and notes by Suzanne Daniel-Nataf, Life of Moses B: Translated with introduction and notes by Suzanne Daniel-Nataf, Hadassa Wolman. This material may not be reproduced or distributed without the express permission of the copyright holders. Finito di stampare nel mese di settembre 2017 presso Centro Stampa Digitalprint Rimini per conto di Guaraldi Editore

229 VITA DI MOSÈ על חיי משה

230 PRINTING ON DEMAND Comunità di Montetauro Shemà Scuola di studi e cultura ebraica Margulies Levinas, Firenze Centro Cardinal Bea per gli Studi Giudaici Guaraldi PHILO OF ALEXANDRIA LIFE OF MOSES פילון האלכסנדרוני על חיי משה Excerpts Translation by Suzanne Daniel-Nataf, Hadassa Wolman New digital printing technologies at the service of Culture

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